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Col Tram Imperiale al real Parco di Monza
Con o senza tichet?


davanti Villa Reale

Altre volte abbiamo parlato di Parco e di Tram. In particolare in precedenti cartoline abbiamo raccontato la storia dei collegamenti su ferro a Monza, di come il servizio era importante e vasto per Monza e Brianza e per i collegamenti con Milano (Un po' di trasporto-1899; 1900 arriva il tram elettrico; il tram “a imperiale”; il tram bianco).

Oggi mostro una prima cartolina del tram “imperiale” in viale Brianza alla fermata di fronte alla Villa Reale. La cartolina è spedita nel 1912 e un signore scrive  alla signora Johanna a Stadtberghen in Augsburg, in fitto tedesco da Legnano. Capisco dal testo che era stato anche a Monza, come del resto si evince dalla cartolina.
Imponente il tram a due piani, dove un signore con cappello e mantella sale mentre un ragazzino è in posa a gambe larghe nella strada quasi deserta. Solo lontano un signore si avvicina in bicicletta e forse, ancor più lontano, s'intravede un carro. Sulla targa di testa si legge “Milano”.
Questo tram attraversava la città, con più fermate che anche altre volte ho mostrato.

in piazza Vittorio Emanuele

Una fermata era piazza Vittorio Emanuele, oggi Gianni Citterio, e la seconda cartolina vede scendere una signora dall'imperiale. Un'altra signora si affaccia da un finestrino al secondo piano ed un signore con l'immancabile cappello attraversa la piazza. Saluti affettuosi scrive il signore alla gentil Signorina Assuntina a Castello, Firenze.

a Porta Venezia a Milano

Questo splendido tram portava a Milano, sino in piazza Duomo, e per seguire il tram ci spingiamo fuori Monza con una cartolina che mostra la fermata di Porta Venezia a Milano. Bellissimo il Lampione in primo piano  e la fascia pedonale verde oggi mangiata dall'ampliamento stradale.
Questa cartolina è viaggiata nel 1923 e la signorina Margherite saluta Monsieur e Madame… in Belgique.
Ancora da studente prendevo il tram per Milano, per gli studi, per andare a teatro, al cinema o in piscina, vi conobbi la mia prima ragazza che era una giovane insegnante. Era una splendida passeggiata e in poche decine di minuti si andava dal centro di Monza a quello di Milano.  

la Domenica del Corriere

Nella mia biblioteca di casa ho una copia della Domenica del Corriere del 13 aprile 1902 che fu l'anno di introduzione del tram Imperiale sulla linea Monza Milano.
Luca Beltrame ne fece la copertina di retro con un suo famoso e bellissimo disegno del capolinea del nostro tram Imperiale in Piazza Duomo a Milano. Disegno colorato e “dal vero” come dice il testo sotto il titolo : La primavera a Milano: la folla prende d'assalto i tram di Monza per recarsi a passar la domenica in campagna.
La targa sul tram dice: “Monza Real Parco “.

Mi chiedo, ma se Milano mette un pagamento di ingresso e transito detto un “Tichet”, dice per l'ambiente ma a mio parere solo per fare cassa dopo aver succhiato per tanti anni nelle casse della Lombardia e dello Stato senza attuare credibili soluzioni, non sarebbe lecito, da parte nostra far loro pagare l'ingresso al Parco, almeno per la nostra metà ? E quelli di Lecco attraversati, cosa faranno? E le città d'arte? Chissà se dovremo pagare anche per attraversare il ponte di Albiate sul Lambro o quello di Trezzo sull'Adda, che era uno dei ponti detti del Diavolo, a due piani e dove si pagava, tanto, tanto tempo fa. Tremonti ci voleva anche far pagare se andavamo in spiaggia a vedere il mare.  Non vorrei che col tempo ognuno se ne debba andare in giro con un cappellino da Eta Beta con le antenne o dei nei telematici in fronte e mentre va in giro gli scattano i pagamenti ad ogni confine comunale e se rimane senza soldi non può tornare a casa. Mi vien da ridere, purtroppo, ma non sarebbe meglio pensare a qualche cosa di diverso e territoriale per far fronte a programmi sui trasporti e sull'ambiente e per organizzarne le risorse? Non è che l'aria e l'acqua di Milano possano essere risanate senza affrontare una scala territoriale più ampia, almeno mi sembra. E allora a cosa servono le Province e il Governo regionale?
Parafrasando una vecchia filastrocca scioglilingua potremmo dire:
Tacum i tichet,
Mi tacà i to tichet a ti che te tachet i tichet,
tacat ti i to tichet, ti che te tachet i tichet !

Alfredo Vigaṇ

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  11 novembre 2006