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La cascina Cattabrega



La cascina Cattabrega

La cartolina, non viaggiata, ci mostra il dolce paesaggio poco a valle del Mirabello e della Cascina Cattabrega, nel Parco. Un signore sembra in posa da pesca tra gli spogli alberi invernali che accompagnano le sponde del fiume.

Dello splendore e storia della Villa Mirabello abbiamo già parlato. Non ancora della cascina Cattabrega, usata come allevamento di cavalli .
Bagatti e Suss, ne “Le architetture nel Parco (Il Parco Reale di Monza, Pro Monza 1989) ci dicono: “..conserva l'impianto stilistico eclettico in discrete condizioni, con al piano terra, stalla, fienile e ricovero per gli attrezzi e a quello superiore gli spazi per una abitazione. La cascina è interessante per l'accesso alle stalle sia dalle arcate esterne, sia dal corridoio coperto che attraversa longitudinalmente il fabbricato, secondo uno schema distributivo non dissimile dalla stalla della cascina Fontana nel progetto del Canonica.”

La cascina Cattabrega

La foto che allego è tratta da “Il Parco e la Villa Reale di Monza nella fotografia dell'Ottocento “(Silvana Editoriale e Musei Civici di Monza 1999. Come si vede il lavoro dei campi e la raccolta del foraggio era in piena attività . I fienili sono strapieni. La rustica funzione non nasconde l'attenzione di progetto per l'architettura, per materiali, dimensioni complessive e delle strutture, finiture e la preziosità del grande affresco religioso incastonato ad arco nella murature centrale.

All'introduzione di un convegno su ambiente e territorio ( Il Lambro un Fiume, Perché - 1985)  ed in particolare su un fiume da salvare, il Lambro, scrivevo nella mia relazione: “Una breve premessa all'intervento, per scrivere queste quattro note ho scartabellato nella mia biblioteca, tra le cartellette sul Lambro e che si sono accumulate in parecchi anni: e ciò ha suscitato tante memorie, da quando, non molti anni fa,….., andavo a fare il bagno alla Canonica, o mi buttavo dal ponte della Madonna delle Grazie o dalla “Ciuss”, oppure quando prendevo i gamberetti o i pesci d'agosto durante il “ subui”. Quanto ambiente abbiamo perso in pochi anni!. Mi sono ricordato anche di quanti poeti sono passati di qui e hanno parlato del Lambro; il Parini, il Monti, il Porta, il Foscolo, Quasimodo e molti altri. Ma anche quanti architetti: dai maestri Comacini al Tebaldi, al Piermarini, al Cagnola e ancora a Leonardo. Ma anche quante culture hanno lasciato il segno su questo “piccolo grande fiume” come i ritrovamenti del Paleolitico al Buco del Piombo, e i palafitticoli, ma anche il “protoromantico”, i Longobardi, le culture dei Monaci, i fortilizi, le residenze seicentesche, lo splendido “neoclassico”, le regge, le grandi cascine della bassa, i Parchi grandi e piccoli...”. Il Lambro “... non è così grande da condizionare, anche in passato, o da imporsi, come fatto fisico, culturale, dominante per tutto il suo percorso, come altri fiumi (per esempio il Po). Ma non così piccolo da non essere stato determinante nella storia del territorio, sia dal punto di vista ambientale che economico, che urbanistico.”

In una precedente cartolina abbiamo parlato brevemente del Lambro e della Città ed abbiamo segnalato il pericolo del canale scolmatore che rischia di sfregiare il “ Grande Viale” paesaggistico del Canonica. Qui mi preme ancora segnalare il rapporto determinante storico ed ambientale che lega il Lambro alla Città, al Territorio e al Grande Parco storico e per segnalare che i pericoli che il fiume rappresenta nei momenti di esondazione sono purtroppo ed in buona misura dovuti alle violenze che abbiano fatto al fiume, al suo alveo, al suo percorso, al suo bacino.
Mettere mano a questa situazione non può prescindere dal mantenimento e ripristino della grande qualità ambientale e di stretto rapporto storico e paesaggistico tra fiume e territorio, tra fiume e Città.

dame e ponte delle Catene

La seconda cartolina  è viaggiata, spedita alla signorina Luisa a Monticello (Brianza) nel 1908. Nel paesaggio innevato due dame in nero sono in posa sul greto del fiume, lontano il ponte delle Catene.
Tra le due dame ed il ponte lo studio di fattibilità del canale scolmatore , che indubbiamente ha posto poca attenzione al paesaggio, prevede l'innesto del canale. Nell'elenco di poeti, culture, architetti, paesaggisti e artisti, eventi storici, che hanno caratterizzato la vita del fiume ed i suoi legami col territorio, speriamo di non dover aggiungere questo sfregio.


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  16 luglio 2006