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Le "Grazie Vecchie"


Le

Appena fuori della cinta del Parco, sull'attuale via Boccaccio si arriva ad un  luogo pieno di storia e ricordi (che la cinta ha in parte interrotto): i Molini delle Grazie Vecchie, ormai distrutti e dove oggi insiste una fabbrica abbandonata ed in uso al centro sociale di via Boccaccio.
Vicino, lungo le mura del Parco, vi è anche il Pozzo (con grata nella mura, vicino alla porticina di ingresso) in cui la leggenda dice sia stata buttata una monaca nella tragica vicenda della Monaca di Monza.
Leggenda appunto, contrapposta ad altra che ricorda il Mezzotti nella sua guida. Dice infatti che il pozzo è "noto sotto il nome della Spagnola" per un fierissimo caso qui avvenuto ora sono due secoli d'una giovane spagnola che vi si annegò, vittima della tirannia e d'una amorosa passione".
La cartolina, dello stesso periodo e serie della precedente, mostra la bellezza del luogo poco più di mezzo secolo fa. la grande cascina era attraversata da una roggia che usciva prima della chiusa di fronte alla "Frette", formava un 'isolotto, muoveva le pale del mulino dentro la cascina delle Grazie Vecchie e tornava poi poco avanti nel Lambro, di fianco allo splendido parco della villa Archinto. Nella cartolina la cascina è ancora in piena efficienza: i panni stesi alle finestre, le piante potate, la catasta di legna in attesa dell'inverno, la stradina e il ponticello ben tenuti. Questo mulino era detto di Obizio degli Osj.
Più sopra, vicino allo storico ed antico ponte vi è il santuario francescano della Madonna delle Grazie (o meglio della Vergine delle Grazie e i Frati Minori), che confina col Parco, con l'immagine ritenuta miracolosa di Maria (allego cartolina sia della Immagine che del Monastero, impropriamente chiamato ex convento della Signora). Nel piazzale e nelle vie intorno si svolge ogni anno, a primavera, la festa della Madonna, dove tra molte cose delle bancarelle si trovano i tradizionali "firon de castegn". I "firon"  sono castagne cotte al forno o nel camino, spruzzate di vino bianco e infilate su spaghi.
i Molini delle Grazie Vecchie

Sotto il ponte, ancora qualche anno fa, c'era il "restelonn", una inferriata per impedire l'uscita degli animali dalla tenuta di caccia del Re e anche l'ingresso dei bracconieri. Il Mezzotti ricorda che tra il monastero ed il vicino ponte delle Catene si svolse una battaglia tra i sostenitori del partito degli Sforza (che stavano assediando Monza) e gli avversari venuti in soccorso e che liberarono Monza dall'assedio. Egli descrive anche la "Latteria", bella Cascina edificata in questa zona, di pianta simile ad una tipica villa viennese, poi demolita.

la Vergine incoronata
 
Dice il libretto di appunti storici di Romagnoni sul Santuario (ne ho una stampa del 1944 della Tipografica sociale con le cronache della incoronazione vaticana), ricordando una epigrafe ormai scomparsa citata dal Frisi che l'area apparteneva "ad un certo signore chiamato Rodolfo, di origine
longobarda, il quale... Allora si ritirò a Monza, dove terminò in pace i suoi giorni, lasciando due figliuoli, i quali si addomandavano Eriberto e Bertarido di Liprando. Questi per onorare la memoria del loro comun genitore, fabbricarono una cappella presso di cui posero il suo sepolcro,
nel presente anno 1131...”.
Il padre francescano nel 1215 tornato dalla Spagna passò da Monza per andare ad Oreno (dove vi è altro convento francescano) e fondò, presso la cappelletta eretta dai figli di Rodolfo, la nuova dimora francescana (si veda la cronistoria antica di padre Bernardino Burocco). Del quadro (presunto del XVI secolo) non si conoscono gli autori e neppure l'esatta provenienza. Il 23 maggio 1937 l'immagine della vergine fu "incoronata" con un Diadema d'oro e di gemme offerto dai monzesi a riconoscimento di una effige ritenuta miracolosa. Diadema che fu posto nel quadro, sopra la testa della Madonna.

Il Mezzotti dice molto di questo monastero ricordando che l'edificio che conosciamo fu deciso nel 1462 e terminato nel 1467, la tomba di Pietro da Giussano,  qui sepolto, e molte altre cose che lascio a chi avrà l'accortezza e la curiosità di leggere l'originale che si trova anche alla biblioteca di
Monza e che, mi dicono, presto sarà ristampato.

mappa di Antonio Barca

Allego un estratto dalla bellissima mappa del corso del fiume redatta dall'ingegnere milanese Antonio Barca nel 1615. Fuori le mura si vede, sulla sinistra, chiaramente sia l'isola col mulino che il ponte e il Santuario delle Grazie.

Alfredo Viganò


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  9 ottobre 2005