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La Pietà
per Umberto di Savoia... e Gaetano Bresci



la Pietà

29 luglio, ogni anno il ricordo del regicidio a Monza.
Non sono andato a vedere anche se, per curiosità, una volta o l'altra ci andrò. Mi riferisco alla manifestazione in memoria del fatto, in via Matteo da Campione a Monza, dove sorge la Cappella Espiatoria che il figlio di Umberto I, Vittorio Emanuele III volle. Sia il padre che il figlio non sono certo ricordati per grandi cose, anzi.
Il padre non si peritò di insignire della Croce di Grande Ufficiale dell'Ordine Militare di Savoia il generale Bava Beccaris che aveva fatto sparare sulla folla inerme, uccidendo tanti innocenti, episodio che provocò la terribile vendetta da parte dell'anarchico Gaetano Bresci, appositamente rientrato dall'America.
Il figlio, non fu certo da meno firmando, senza mai vergognarsi, le leggi razziali e scappando a Brindisi, lasciando gran parte d'Italia in mano ai repubblichini ed ai nazisti senza organizzare alcuna onorevole difesa. Non è un caso che sia il padre che il figlio non trovino grande spazio nei libri di storia, solo gli eventi appaiono nella loro cruda realtà storica.

Del fatto ho già, con altre cartoline che sono indicate in calce, illustrato l'evento, oggi per questa tragica memoria porto una cartolina della “Pietà” di Ludovico Pogliaghi. Gruppo bronzeo di grandi dimensioni che è posto ai piedi della alta stele, sopra l'ingresso della Cappella Espiatoria.
Nella cartolina appare chiaro sullo scuro fondale della stele, ma non è così nella realtà di chi passa.
La scultura è di antica memoria e di grandi predecessori.
Ludovico Pogliaghi, come riportano le sue biografie, era di Milano, nato nel 1857 morì a 93 anni nella sua casa ( poi museo) di Santa Maria del Monte a Varese.
Fu un artista poliedrico e versatile, lavorò come scultore, pittore, decoratore, illustratore, scenografo e orafo. Era amico di Papa Pio XI e l'essere di ricca famiglia sicuramente lo aiutò nell'affrontare la vita di artista. Lavorò molto come scultore a Milano, ad esempio alle porte del Duomo , ma anche altrove, come all'Altare della Pace a Roma. Fu molto attivo anche nella pittura e le sue opere sono in chiese, palazzi e musei.
Ricordo il quadro a Brera della “Morte di Giovanni Maria Visconti” e ricordo anche la famosa illustrazione di “Roma Antica” con 229 tavole.

La Domenica del Corriere

Riporto anche la copertina della Domenica del Corriere del 31 luglio 1910, a firma di Achille Beltrame, con l'inaugurazione della Cappella Espiatoria. All'interno l'articolo illustra la Pietà del Pogliaghi e tra altre cose dice: “L'idea generale della Cappella è dell'architetto Sacconi al quale, lui morto, succedè un suo allievo, Guido Cirilli… La Cappella è una delle più artistiche e sontuose costruzioni della nuova Italia… un gruppo in bronzo, una Pietà, di quel grande e multiforme artista che è Lodovico Pogliaghi, un'opera poderosa, di grande suggestione… Si dice che la Cappella espiatoria costerà, finita, e lo è quasi, circa due milioni.”

Tod ist nicht Tod

Il fatto ebbe rilievo internazionale come ho già altre volte segnalato con immagini. Oggi una curiosità, una cartolina tedesca inviata nel 1901 a frau Emma a Edenkoben. “Tod ist nicht Tod, ist nur Veredelung sterbl. Natur …”, titola la cartolina che esibisce gli incredibili baffoni di Umberto I.
La Pietà quindi, per un fatto storico tragico che anche nella Memoria e nella Pietà accomuna Gaetano Bresci e Umberto Savoia . Per questo i cortei un po' dal sapore nostalgico stridono, anche questa volta non ci sono andato. Sarà per un'altra volta.

Alfredo Viganò

Vedansi anche le "cartoline"
- Il regicidio,
- La Cappella espiatoria,
- La palestra della Forti e Liberi
- Quando le cartoline raccontano la Storia (6 splendide cartoline commemorative dell'evento)
e l'articolo di Enrico Cazzaniga
- Quel 29 luglio


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  29 luglio 2007