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Il regicidio - 1900



Il regicidio

Una cartolina postale particolare: "Monza - L'assassinio del compianto Re Umberto I", compare sotto la rappresentazione del tragico evento dopo che il Re aveva assistito ai saggi ginnici alla Forte e Liberi.
La scena rappresentata vede il Re colpito in carrozza che stramazza portandosi la mano alla ferita al petto e l'anarchico Bresci, con ancora la pistola fumante in mano, trattenuto dagli astanti e da due ginnasti in tuta. Un carabiniere si sta precipitando sul luogo.
La firma è di Viamponi (se leggo bene). Nulla dietro se non le normali scritte di ogni cartolina postale del tempo.

Dice la storia (Procacci-storia degli italiani - Laterza 1978) "Nel maggio  1898, quando il prezzo del pane era ancora salito, l'eruzione della collera popolare avvenne in forma spontanea e convulsa, ...Non vi era alcun pericolo rivoluzionario e gli stessi socialisti furono presi alla sprovvista dal movimento. Il Governo però si comportò come se tale pericolo esistesse e represse i moti di Milano a cannonate. Vi furono cinquanta morti tra la popolazione e il generale Bava Beccaris, responsabile di questo eccidio, fu decorato dal re. Gli arresti si contarono a centinaia ... Il 29 luglio 1900, re Umberto cadde vittima di un attentato anarchico…"

La Lombardia
Il giornale La Lombardia del 30 luglio 1900, n.207, la mattina dopo esce con l'intera prima pagina listata a lutto per la notizia del regicidio.
RE UMBERTO ASSASSINATO A MONZA titola il giornale  e scrive: "Una tristissima notizia ci arriva alle 24 di stasera , 29, da Monza. Il re Umberto, accompagnato dal generale Ponzio-Vaglia e da alcuni personaggi di corte, era uscito dalla villa reale di Monza, in carrozza, ed era andato ad assistere alle gare di squadre... nel nuovo terreno acquistato dalla Società ginnastica "Forte e Liberi" in via Matteo da Campione. Egli era entrato... Il re venne ricevuto... dal sottoprefetto cav. De Pieri, dal deputato Oreste Pennati, dal sindaco di Monza  rag. Enea Corbetta... Alle ore 22 avvenne la premiazione... Appena la carrozza reale, a due cavalli, aveva raggiunto il centro della tribuna di sinistra, si udirono dalla parte opposta tre colpi secchi di rivoltella... I carabinieri a stento riuscirono a trarre il miserabile in arresto e a toglierlo alla furia popolare... L'assassino è toscano, e dicesi sia nativo di Prato. Si chiama Bresci Oreste, ed era operaio a Milano. E' un bel giovane dai 20 ai 35 anni, e vestiva elegantemente in nero... E' notizia ufficiale che il re Umberto, ferito al cuore, è morto!

Sul luogo dell'attentato sorse la Cappella Espiatoria che fa ancora mostra di sé  e che ricorda questo pezzo della nostra storia nazionale e cittadina, e ne riproduciamo una cartolina. Riproduciamo anche una fotografia dell'ironico monumento a Bava Beccaris realizzato da Ugo Guarino (l'illustratore delle “stanze” di Montanelli ed ora delle lettere al Corriere di Mieli) davanti alla palazzina Liberty quando, negli anni Settanta, era diventata sede del mitico teatro di Dario Fo.

Alfredo Viganò

cappella Espiatoria     



monumento a Bava Beccaris



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  22 ottobre 2004