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Via Vittorio Emanuele
Mao a Monza ?



Via Vittorio Emanuele

Via Vittorio Emanuele, o Corso. La cartolina presa dall'Arengario mostra la strada assolata, le grandi tende di protezione con su scritto: Ristorante – Cafè – Brasserie. Più sopra anche l'insegna: Birreria.
Carri, curiosi che guardano il fotografo, chi passeggia e chi cammina.  
Penso sia stata spedita ai primi del secolo scorso: in fondo la chiesa di San Maurizio era già stata demolita.
Alessandro scrive alla signorina Amalia in Calle Vendramin a Venezia. Non si accontenta dei saluti ma dice anche “Baci”.

Mao, il grande Timoniere, indica la Via
Mao, il grande Timoniere, indica la Via - foto Franco Isman

Sulla destra, poco più in giù,  in questi giorni elettorali, una vetrina di partito tiene un grande manifesto. Un manifesto elettorale posto in più posti della Città, dove il candidato non è solo, sembra sottolineare il manifesto. Alle sue spalle incombe, probabilmente per un fenomeno di elevazione dal suolo e miracolosa fluttuazione aerea (oppure semplicemente per salita su uno sgabello o su un gradino (come faceva Re Sciaboletta in foto con la Regina ), un personaggio che sembrerebbe Mao che, col braccio teso, finita la fatica della grande Marcia, indica al Candidato il Sentiero Luminoso.
Mi dicono che no, non è Mao ma un oscuro brianzolo di Arcore sceso a valle, cioè a Monza per incitare il Candidato e dire: ci sono anch'io, Monza non è solo Monza ma anche Brianza, anzi Italia, anzi Cascinazza.

Sembra anche che  sia arrabbiato per il comportamento di San Gerardo che ha limitato l'esondazione nei pressi dell'ospedale di San Gerardino, un po' di secoli fa a dire il vero (vedi cartolina del Santo) e non alla Cascinazza dove ci ha provato solo il PAI, riducendo di testa sua (si fa per dire) la fascia di rischio sul fiume, ma con pessimi risultati.
Molti mi hanno chiesto: “ma cosa centra Mao con Monza”, e io a spiegare che la scelta di Mao era di esportare la rivoluzione, mica solo in Mongolia ma anche a Monza e che Mao, alla Cascinazza, invita ad attraversare il fiume a nuoto, qua il Lambro, la lo Jang, anche quando è in piena e straborda.
Molti mi hanno detto: “ma dai non scherzare, non è Mao e al massimo attraversa il Pegorino o la Molgorana, lì in zona”. Tanto il Candidato del Centro Destra, come dimostra il manifesto, se lo porta sulle spalle, lui indica la rotta e, magari usa il frustino o il bastone. Altri mi dicono che ci ha messo anche la Carota.

Alfredo Viganò



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  15 maggio 2007