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Garibaldi, il Tribunale
e i cartelli porta sfiga del centro destra



Garibaldi, il Tribunale

Preambolo: la cartolina.
Una bella cartolina spedita nel 1899 da Monza (si veda anche quella precedente). Il monumento a Garibaldi si impone nella piazza. Bianco con la mano ancora intatta (oggi la mano sinistra è mozzata).
La piazza sembra quasi più piccola di ora. Sullo sfondo l'edificio che verrà poi demolito per la ricostruzione del nuovo Tribunale. Si intravede anche il giardino in via Solera.
La signora Marina  manda una amica  che, leggo dietro, si chiamava Orsolina, in Svizzera, nel Canton Ticino e che, viene precisato, era sarta.  
So che è in animo di cercare di riportare in piazza Garibaldi la statua originaria in marmo che oggi giace in un cortile scolastico e che necessita di restauro. Penso che sia giusto mettere le cose al posto giusto.

Parte prima: l'amico Totò.
Il mio amico, dopo la notizia che partono i lavori di ampliamento del Tribunale nell'area di via Solera, mi ha confessato che è andato lì a vedere se per caso c'era il Cartello che diceva:
“Qui Tribunale non spostato, area degradata della Solera”.
Sì, perché si è convinto che dove ci sono i cartelli “porta Sfiga” del centro destra in realtà subito si fanno le opere (come già abbiamo visto per corso Milano e piazza Trento e Trieste). Dato che i suoi tre figli e il cognato cercano casa mi ha spudoratamente detto:
“non si può far fare un cartellone grande, ma grande, a quelli del centro destra, vicino al Parco, magari pagando qualcosa: Qui alloggi non realizzati per il signor Totò e famiglia (ovviamente il nome è di fantasia ma rende perché il mio amico non nasconde di essere sensibile al malocchio ).
Dice il Totò:” così siamo certi che il giorno dopo è fatta e noi Totò  troviamo tutti casa”.

Parte seconda:
Quando le cose a Monza andavano di qui e di là con il Senatore che correva e gridava.
Garibaldi, dove era finito Garibaldi? Data la ricorrenza ne riparliamo. Come avevo già riferito nell'altra cartolina, Garibaldi a Monza c'è stato almeno due volte una nel '48 e l'altra appena dopo l'unità d'Italia. La sua statua è migrata dalla piazza appunto chiamata Garibaldi, ai Boschetti. Da marmo bianco trasformata in bronzo, nerastro prima ma poi verdastro.
Come si voleva fare per il Tribunale che non sta nella piazza detta del tribunale ma appunto nella Garibaldi. Sembra un destino che chi sta lì, qualcuno cerchi di portarlo altrove. Infatti anche le vicissitudini del tribunale ci raccontano i begli esempi di efficienza e di scelta di precedenti gestioni amministrative.
Infatti il Tribunale doveva rimanere lì, poi venne deciso di portarlo là, in una area industriale dismessa, oltre la ferrovia di San Rocco, alla Fossati Lamperti, oggi accessibile dopo l'intervento di via Carnia appena realizzato dalla Amministrazione Faglia, se no arrivarci era quasi un problema, viste le necessità di sicurezza del Tribunale stesso.
Poi, all'improvviso, si decide di portarlo in zona ritenuta più ariosa, alla Caserma IV Novembre tra la Valassina nuova e via Elvezia.
Gli studi su cosa fare per il meglio, non appaiono molto precisi e documentati. Diciamo che le scelte erano un po' a casaccio, o meglio determinate dalle opportunità più varie. Nel primo caso perché c'era un'area pubblica di cui non si sapeva cosa fare, nel secondo caso un'area demaniale e perché c'era un ipermercato che doveva essere integrato.
C'era anche un senatore che si vede qualche volta a Monza, quando si parla di aree.  Una in particolare che gli turba i sogni c'è da oltre un decennio, tanto da venire in Consiglio alla adozione del Piano di Governo a gridare sguaiatamente, sventolando cartelli, come  si addice ad un Senatore della Repubblica, appunto.
Bene ora finalmente si sa che partono i lavori dell'ampliamento del Tribunale, lì dov'è, sistemando anche un'altra storia infinita di degrado di Monza, quella della via Solera, di fianco al Tribunale appunto. Area ed edificio acquistati dal Comune, da questa Amministrazione, per risolvere due problemi in uno. Due problemi vecchi di decenni .

Qui Monza Tradita
Via Solera - foto Franco Isman

Parte terza: i nuovi writers elettorali, attenti a calpestare.
Non mi pare che ci sia il cartello porta sfiga e sadomasochista del Centro destra. Ma, come Totò,  me lo immagino. Qui Monza Tradita, Tribunale non spostato e Solera degradata. Sotto mancherebbe un . Evviva, si parte!
A proposito di partenze, avete visto alla Stazione, come si dice quelli che scrivono sui muri, i writers che hanno messo cartelloni e scritte di centro destra ovunque? Anche nel sottopasso ( a proposito non hanno scritto: Monza Tradita,  qui sottopasso non fatto!). Gli sono persino cascati per terra, i manifesti intendo, e poverini erano tutti calpestati.  E si che qualche settimana fa, quelli della società delle Stazioni avevano indetto la settimana delle “Stazioni Pulite”. Quando l'ho detto a Totò si è messo a ghignare.

Alfredo Viganò


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  15 aprile 2007