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Svincoli e piano urbano del traffico
di Franco Isman


svincolo Buonarroti - Industrie

La giunta ha approvato il progetto preliminare per uno svincolo a due livelli all'incrocio fra via Buonarroti e viale delle Industrie, che attualmente costituisce un notevole “tappo” alla circolazione in entrambi i sensi di marcia. Il progetto, che sarà realizzato in fasi successive per arrecare il minor disturbo possibile al traffico, prevede due sottopassi distinti per le due carreggiate di via Fermi - viale delle Industrie, la realizzazione di una ulteriore corsia per ciascuna carreggiata per l'innesto e l'uscita e un'ampia rotatoria a raso, a forma di "pavesino", per l'incrocio fra via Buonarroti e queste corsie di entrata e uscita. Un progetto scelto fra tre alternative, in una zona in cui la realizzazione di un classico “quadrifoglio” avrebbe portato ad una eccessiva occupazione di territorio. 3,8 milioni di euro la spesa prevista e tempi di esecuzione brevissimi: entro l'anno progetto esecutivo e gara di appalto, nel 2005 la realizzazione; tempi molto ottimistici.

Si tratta del primo intervento previsto dal nuovo piano della mobilità, al quale dovrà seguire la realizzazione di svincoli a due livelli lungo l'intera circonvallazione Sud ed Est, rappresentata dall'asse Marconi, Fermi, Industrie e G.B.Stucchi, in corrispondenza delle radiali di penetrazione alla città Buonarroti, Salvadori, Sicilia e Libertà. Già realizzato il cavalcavia di San Rocco, testé approvato lo svincolo di via Buonarroti seguiranno, presumibilmente nell'ordine e con i medesimi criteri, quelli con le vie Salvadori, Sicilia e Libertà (con un cerchiolino rosso nella pianta sottostante).

Il piano urbano del traffico, per definizione a breve termine, “assume come riferimento la realizzazione dell'interramento di Viale Lombardia e la risoluzione a livelli differenziati degli incroci lungo l'asse di Viale delle Industrie” (quelli detti sopra) Questa affermazione, nella relazione dei progettisti sul PUT, rappresenta una vera contraddizione in quanto questi interventi non possono certamente definirsi a breve termine. E' invece vero quanto detto successivamente, che “gli interventi del PUT, pur beneficiando della realizzazione di queste opere, non sono ad esse vincolate”.

PUT classificazione delle strade

Il PUT prevede una classificazione funzionale delle strade esistenti:
- autostrade urbane: l'asse Nuova Valassina (SS 36) – viale Lombardia dopo l'interramento (a tratteggio nella pianta);
- strade urbane di scorrimento (due o tre corsie per carreggiata): la circonvallazione della città rappresentata dall'asse Fermi, Industrie e G.B.Stucchi detta sopra, integrata (in senso antiorario) dalle vie Libertà, Cantore, Boccaccio, regina Margherita, Cesare Battisti, Lombardia (nuova strada sopra quella interrata), Campania, Aquileia, Monte Santo; e abbiamo chiuso il giro (i vertici sono indicati nel disegno con 4 cerchietti neri);
- strade urbane di quartiere;
- strade locali.

Una classificazione funzionale che sembra corretta. Bisogna però rilevare come il sindaco abbia più volte affermato che il terreno soprastante il viale Lombardia interrato non dovrà ridiventare una strada di grande traffico, che perpetuerebbe la separazione del quartiere di San Fruttuoso, ma dovrà essere sistemato a verde con una semplice strada locale e piste ciclabili. Bello, giusto e condivisibile, ma il piano urbano del traffico dice il contrario.

Tutte le strade cittadine vengono assegnate ad una categoria funzionale, lasciando ai futuri piani particolareggiati la definizioni degli interventi di moderazione del traffico che dovranno essere presi, come è corretto che sia. Dopodiché il PUT si trasforma in un manualetto che potrebbe ben intitolarsi “tutto quello che avreste voluto sapere sulla moderazione del traffico e non avete mai osato chiedere” e che filosofeggia per ben 12 pagine (sulle 37 totali), con il corredo di 21 fotografie o schemi generici, sui principi ispiratori e sui diversi interventi ipotizzabili. Interessante.

Franco Isman

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 16 aprile 2004