La rabbia e lOrgoglio ORIANA FALLACI
Non lo conosceremo mai, il numero dei morti. (Quarantamila, quarantacinquemila...?). Gli americani non lo diranno mai. Per non sottolineare l'intensità di questa Apocalisse. Per non dar soddisfazione a Usama Bin Laden e incoraggiare altre Apocalissi. E poi le due voragini che hanno assorbito le decine di migliaia di creature son troppo profonde. Al massimo gli operai dissottèrrano pezzettini di membra sparse. Un naso qui, un dito là. Oppure una specie di melma che sembra caffè macinato e invece è materia organica.
*** Che cosa sento per i kamikaze che sono morti con loro? Nessun rispetto. Nessuna pietà. No, neanche pietà. Io che in ogni caso finisco sempre col cedere alla pietà. A me i kamikaze cioè i tipi che si suicidano per ammazzare gli altri sono sempre stati antipatici, incominciando da quelli giapponesi della Seconda Guerra Mondiale.
*** Preferisco parlare dell'invulnerabilità che tanti, in Europa, attribuivano all'America. Invulnerabilità? Ma come invulnerabilità?!? Più una società è democratica e aperta, più è esposta al terrorismo. Più un paese è libero, non governato da un regime poliziesco, più subisce o rischia i dirottamenti o i massacri che sono avvenuti per tanti anni in Italia in Germania e in altre regioni d'Europa. E che ora avvengono, ingigantiti, in America.
Ma la vulnerabilità dell'America nasce proprio dalla sua forza, dalla
sua ricchezza, dalla sua potenza, dalla sua modernità. La solita storia del cane che si
mangia la coda.
*** Quando ci siamo incontrati t'ho visto quasi stupefatto dall'eroica efficienza e dall'ammirevole unità con cui gli americani hanno affrontato quest'Apocalisse. Eh, sì. Nonostante i difetti che le vengono continuamente rinfacciati, che io stessa le rinfaccio, (ma quelli dellEuropa e in particolare dellItalia sono ancora più gravi), l'America è un paese che ha grosse cose da insegnarci.
Quanto all'ammirevole capacità di unirsi, alla compattezza quasi marziale con cui gli americani rispondono alle disgrazie e al nemico, bè: devo ammettere che lì per lì ha stupito anche me. Sapevo, sì, che era esplosa al tempo di Pearl Harbor, cioè quando il popolo s'era stretto intorno a Roosevelt e Roosevelt era entrato in guerra contro la Germania di Hitler e l'Italia di Mussolini e il Giappone di Hirohito. L'avevo annusata, sì, dopo l'assassinio di Kennedy. Ma a questo era seguita la guerra in Vietnam, la lacerante divisione causata dalla guerra in Vietnam, e in un certo senso ciò mi aveva ricordato la loro Guerra Civile d'un secolo e mezzo fa.
Ah, se l'Italia imparasse questa lezione! È un Paese così diviso, l'Italia. Così fazioso, così avvelenato dalle sue meschinerie tribali! Si odiano anche all'interno dei partiti, in Italia. Non riescono a stare insieme nemmeno quando hanno lo stesso emblema, lo stesso distintivo, perdio! Gelosi, biliosi, vanitosi, piccini, non pensano che ai propri interessi personali. Alla propria carrieruccia, alla propria gloriuccia, alla propria popolarità di periferia. Pei propri interessi personali si fanno i dispetti, si tradiscono, si accusano, si sputtanano...
*** Non sto parlando, ovvio, alle iene che se la godono a veder le
immagini delle macerie e ridacchiano bene-agli-americani-gli-sta-bene. Sto parlando alle
persone che pur non essendo stupide o cattive, si cullano ancora nella prudenza e nel
dubbio. E a loro dico: sveglia, gente, sveglia! Intimiditi come siete dalla paura d'andar
contro corrente cioè d'apparire razzisti (parola oltretutto impropria perché il discorso
non è su una razza, è su una religione), non capite o non volete capire che qui è in
atto una Crociata alla rovescia. Abituati come siete al doppio gioco, accecati come siete
dalla miopia, non capite o non volete capire che qui è in atto una guerra di religione.
Voluta e dichiarata da una frangia di quella religione, forse, comunque una guerra di
religione. Una guerra che essi chiamano Jihad. Guerra Santa. Una guerra che non mira alla
conquista del nostro territorio, forse, ma che certamente mira alla conquista delle nostre
anime. Alla scomparsa della nostra libertà e della nostra civiltà. All'annientamento del
nostro modo di vivere e di morire, del nostro modo di pregare o non pregare, del nostro
modo di mangiare e bere e vestirci e divertirci e informarci
Non capite o non volete
capire che se non ci si oppone, se non ci si difende, se non si combatte, la Jihad
vincerà. E distruggerà il mondo che bene o male siamo riusciti a costruire, a cambiare,
a migliorare, a rendere un po' più intelligente cioè meno bigotto o addirittura non
bigotto. E con quello distruggerà la nostra cultura, la nostra arte, la nostra scienza,
la nostra morale, i nostri valori, i nostri piaceri... Cristo! Non vi rendete conto che
gli Usama Bin Laden si ritengono autorizzati a uccidere voi e i vostri bambini perché
bevete il vino o la birra, perché non portate la barba lunga o il chador, perché andate
al teatro e al cinema, perché ascoltate la musica e cantate le canzonette, perché
ballate nelle discoteche o a casa vostra, perché guardate la televisione, perché portate
la minigonna o i calzoncini corti, perché al mare o in piscina state ignudi o quasi
ignudi, perché scopate quando vi pare e dove vi pare e con chi vi pare? Non v'importa
neanche di questo, scemi? Io sono atea, graziaddio. E non ho alcuna intenzione di
lasciarmi ammazzare perché lo sono.
Alcuni non sono né contenti né scontenti. Se ne fregano e basta. Tanto l'America è lontana, tra l'Europa e l'America c'è un oceano... Eh, no, cari miei. No. C'è un filo d'acqua. Perché quando è in ballo il destino dell'Occidente, la sopravvivenza della nostra civiltà, New York siamo noi. L'America siamo noi. Noi italiani, noi francesi, noi inglesi, noi tedeschi, noi austriaci, noi ungheresi, noi slovacchi, noi polacchi, noi scandinavi, noi belgi, noi spagnoli, noi greci, noi portoghesi. Se crolla l'America, crolla l'Europa. Crolla l'Occidente, crolliamo noi.
*** Masochisti, sì, masochisti. Perché vogliamo farlo questo discorso su
ciò che tu chiami Contrasto-fra-le-Due-Culture? Bè, se vuoi proprio saperlo, a me dà
fastidio perfino parlare di due culture: metterle sullo stesso piano come se fossero due
realtà parallele, di uguale peso e di uguale misura. Perché dietro la nostra civiltà
c'è Omero, c'è Socrate, c'è Platone, c'è Aristotele, c'è Fidia, perdio. C'è l'antica
Grecia col suo Partenone e la sua scoperta della Democrazia. C'è l'antica Roma con la sua
grandezza, le sue leggi, il suo concetto della Legge. Le sue sculture, la sua letteratura,
la sua architettura. I suoi palazzi e i suoi anfiteatri, i suoi acquedotti, i suoi ponti,
le sue strade. C'è un rivoluzionario, quel Cristo morto in croce, che ci ha insegnato (e
pazienza se non lo abbiamo imparato) il concetto dell'amore e della giustizia. C'è anche
una Chiesa che mi ha dato l'Inquisizione, d'accordo. Che mi ha torturato e bruciato mille
volte sul rogo, d'accordo. Che mi ha oppresso per secoli, che per secoli mi ha costretto a
scolpire e dipingere solo Cristi e Madonne, che mi ha quasi ammazzato Galileo Galilei. Me
lo ha umiliato, me lo ha zittito. Però ha dato anche un gran contributo alla Storia del
Pensiero: sì o no? E poi dietro la nostra civiltà c'è il Rinascimento. C'è Leonardo da
Vinci, c'è Michelangelo, c'è Raffaello, cè la musica di Bach e di Mozart e di
Beethoven. Su su fino a Rossini e Donizetti e Verdi and Company. Quella musica senza la
quale noi non sappiamo vivere e che nella loro cultura o supposta cultura è proibita.
Guai se fischi una canzonetta o mugoli il coro del Nabucco. E infine c'è la Scienza,
perdio. Una scienza che ha capito parecchie malattie e le cura. Io sono ancora viva, per
ora, grazie alla nostra scienza: non quella di Maometto. Una scienza che ha inventato
macchine meravigliose. Il treno, l'automobile, l'aereo, le astronavi con cui siamo andati
sulla Luna e su Marte e presto andremo chissàddove. Una scienza che ha cambiato la faccia
di questo pianeta con l'elettricità, la radio, il telefono, la televisione, e a
proposito: è vero che i santoni della sinistra non vogliono dire ciò che ho appena
detto?!? Dio, che bischeri! Non cambieranno mai. Ed ora ecco la fatale domanda: dietro
allaltra cultura che cè?
Dacché i figli di Allah hanno semidistrutto New York, gli esperti dell'Islam non fanno che cantarmi le lodi di Maometto: spiegarmi che il Corano predica la pace e la fratellanza e la giustizia. (Del resto lo dice anche Bush, povero Bush. E va da sé che Bush deve tenersi buoni i ventiquattro milioni di americani-musulmani, convincerli a spifferare quel che sanno sugli eventuali parenti o amici o conoscenti devoti a Usama Bin Laden). Ma allora come la mettiamo con la storia dell'Occhio-per-Occhio-Dente-per-Dente? Come la mettiamo con la faccenda del chador anzi del velo che copre il volto delle musulmane, sicché per dare una sbirciata al prossimo quelle infelici devon guardare attraverso una fitta rete posta all'altezza degli occhi? Come la mettiamo con la poligamia e col principio che le donne debbano contare meno dei cammelli, che non debbano andare a scuola, non debbano andare dal dottore, non debbano farsi fotografare eccetera? Come la mettiamo col veto degli alcolici e la pena di morte per chi li beve? Anche questo sta nel Corano. E non mi sembra mica tanto giusto, tanto fraterno, tanto pacifico.
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Oriana Fallaci |