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GIOVANI
Fra disorientamento e impegno nel sociale
di Dario Cagliano

In un recente scritto comparso su "la Repubblica", Giuliano da Empoli, giovane e brillante studioso di sociologia e politica, metteva in evidenza che i giovani fino ai vent'anni sono "una generazione al tempo stesso onnipotente e disorientata", perché "la massiccia iniezione di tecnologie dell'informazione e della comunicazione ha sovvertito i rapporti di forza tra le generazioni ". I genitori, gli insegnanti si sono trovati scavalcati nella trasmissione del sapere dai nuovi strumenti della comunicazione di massa perché questi giovani hanno ora in mano "gli scettri del nuovo potere: il telecomando, la tastiera del computer".
"Per la prima volta il principio di anzianità è stato ribaltato".
Ed un nuovo modo di vedere la realtà si è instaurato in questa generazione, tanto che "chi ha voluto fare uno sforzo di insegnamento e formazione, si è trovato spesso sprovvisto dei codici di base per comunicare". In particolare questi strumenti nuovi di comunicazione "hanno concorso a rafforzare l'individualizzazione dei percorsi cognitivi", che è come dire che ciascuno apprende ciò che crede, quando crede, in modo spesso non organico. Si "è costituito un individualismo che tende in alcuni casi all'assoluto isolamento ".

E' naturale che su di un terreno così poco fertile di rapporti, la politica inaridisca; e questa conseguenza è sotto gli occhi di tutti noi.
Esistono tuttavia eccezioni a questo quadro sconfortante. Laddove i giovani partecipano ad un gruppo animato da motivazioni, interessi sani, valori, ecco rifiorire l'attenzione per il sociale, l'interesse a capire ed a dibattere.
E' il caso di alcuni gruppi di scout di Monza e Villasanta che molto numerosi si sono di recente interrogati sul senso dell'impegno politico in un incontro con mons. Merisi, vicario episcopale della diocesi di Milano. Per questi giovani la trasmissione di valori non vuole essere aprioristica, ma preceduta da ascolto e studio, da confronto ed argomentazione, alla ricerca della verità, a cominciare da quella che riguarda i fatti del giorno.
Elemento centrale di riferimento è per loro, secondo la dottrina sociale della Chiesa, "il senso di responsabilità e di impegno verso gli altri. Solidarietà è l'impegno coerente e fedele perché tutti possano realizzare il proprio fine. E questo è un humus fertile nella direzione dell'impegno sociale e politico", che mons. Merisi ha suggerito parta da ciò che si sta già facendo nel proprio ambiente, nella propria associazione, nel volontariato, o nella scuola, nell'università, per allargarsi a coloro che abbisognano della nostra solidarietà.
L'importanza di sapersi spogliare da pregiudizi e cercare la verità, mettendosi onestamente in discussione, è stata fortemente richiamata, visto il fatto che l'influenza dei mass media sulle emozioni "spesso porta a deviare dal giudizio oggettivo, porta all'individualismo, al lasciarsi tentare dal fare le cose estreme, in qualche caso alla trasgressività come ragione di vita ". E questo accade quando si presentano i fatti non in modo oggettivo, inquinati con giudizi che danno valore a cose non positive .

Concludiamo segnalando che in un sondaggio questi giovani scout hanno espresso forti preferenze per il Centrosinistra, e ciò non è certamente casuale.
Dario Cagliano
cagliano@tin.it




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marzo 2000