Dai giornali di ieri apprendiamo dell'incredibile ribaltone di Ambrogio Moccia che sabato sera aveva dichiarato "A unirci a Faglia è stata una verifica dei sentimenti profondi e delle garanzie che ci accomunano. Faglia sarà il miglior sindaco possibile per i monzesi" e domenica mattina invece ha comunicato la sua confluenza con Roberto Radice. Ecco come ce la racconta Dario Crippa su Il Giorno:
«E' vero, con Faglia avevo trovato sintonia di programmi e la percezione di una compatibilità di persone con la squadra di governo. Ma elementi emersi durante la tarda serata ci hanno spinto a confluire nello schieramento opposto in virtù di un'intesa fortemente voluta dai vertici regionali della Cdl. Dal confronto diretto con Faglia ci siamo sentiti accolti come ospiti e non come una componente decisiva della compagine. E' qui che si è inserito il centrodestra, che ci ha fornito garanzie che mi hanno tranquilizzato" Cosa abbiamo ottenuto in cambio? Abbiamo preteso attenzione per il territorio, per il piccolo commercio e per gli ambulanti del mercato del giovedì. Inoltre non escludo la possibilità della presenza di esponenti della nostra lista a livello istituzionale più che gestionale. Nella notte si è chiuso l'accordo con Paolo Romani, coordinatore regionale di Forza Italia"».
Palo Romani, secondo la testimonianza di Ruggero Corcella sul Corriere, è più esplicito: « la Casa delle libertà avrebbe offerto maggiori garanzie. Quali, le spiega Romani: "Il riconoscimento a Moccia della presidenza del consiglio comunale e un assessorato"».
Forse non è inutile ricordare che nelle passate elezioni Moccia era stato il candidato sindaco del Centrosinistra.
Ma l'offerta delle cadreghe non è una novità in casa CDL: a Colombo, per consolarlo della mancata riconferma, è stata offerta la presidenza delle Ferrovie Nord, quella della costituenda Fondazione della Villa Reale e, in prospettiva, un incarico a livello europeo nella formazione dei giovani manager; agli assessori uscenti di Forza Italia, tutti (tranne uno) non riconfermati «altre mansioni politiche di prestigio (e di portafoglio) nei comparti Aler e nei settori della tutela dell'ambiente, dei rifiuti e dell'energia» come scrive Angelo Maria Longoni su il Cittadino.
C'è una certa differenza fra chi vede la politica come un servizio da rendere alla Città e chi la considera soltanto una fabbrica di cadreghe e cadreghini.
A Moccia, che ho conosciuto e apprezzato in passato, chiedo una cortesia: torniamo a darci del lei, il tu proprio non mi viene.