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Miracolo a Milano
Carlo Arcari su Left



Palavobis 23 febbraio
Straordinario, bellissimo. Non riesco a dire altro tornando a casa dal Palavobis di Milano, dove ho passato uno dei più bei pomeriggi della mia vita. Ho riso, ho quasi pianto, ho urlato la mia rabbia e il mio entusiasmo. Erano aaanni che non mi sentivo così bene (come dice Bentivoglio ad Abatantuono in Marrakesh Express, quando si ritrovano persi in bicicletta nel Sahara).
Anch'io non mi sento più perso, anzi mi sono ritrovato, tutto orgoglioso di sfoggiare la maglietta dei DS di Monza (molto invidiata e ammirata) con su scritto in cinque lingue: "io non ho votato Berlusconi" (Pippo, cavolo, ad averne quarantamila le vendevamo tutte!)
Ha cominciato il direttore dell'Unità, Furio Colombo, a farmi gonfiare il petto quando ha detto: "C'è chi dirà che siamo qui per nostalgia, per ricordare cose che quando eravamo giovani avevano un senso, ma noi non siamo qui solo per questo, siamo qui per difendere la democrazia e il futuro dei nostri figli...". Un attimo solo di resistenza all'emozione che mi chiudeva la gola, poi mi sono lasciato prendere dal ritmo e dalla musica delle parole chiare del prof. Pardi-Pancio; dalle fabulazioni del grande Dario Fo - un Nobel che il mondo ci invidia -; dalle parole semplici ma concrete delle meravigliose donne dei “girotondi”; da quelle dell'onesto e testardo Massimo Fini (che dice cose scomode, ma vere, cita Pertini, rivendica il suo socialismo e saluta a pugno chiuso); dalle indicazioni di lotta di Zaccaria; dall'arringa di Tonino Di Pietro, che ribadisce cose facili da capire, come la differenza enorme che c'è tra la guardia e il ladro, tra il giudice e il delinquente…; dal tono dimesso ma deciso di Basilio Rizzo, il mio compagno di Avanguardia Operaia, di DP, del Quotidiano dei Lavoratori, che ha lottato per anni in quasi solitudine contro la Milano da bere.
Giù dal palco, mentre Basilio parlava, c'era Vincenzo Vita: mi ha visto e mi ha salutato con un sorriso, anche se erano anni (aaanni: dai tempi di DP) che non ci incontravamo. Mi ha detto: "finalmente una bella giornata"; io ho risposto: "la musica è cambiata, era ora!", ci siamo stretti la mano e ci siamo congratulati a vicenda.
Questa notte dormirò felice. Vinceremo noi.

Carlo Arcari


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  24 febbraio 2002