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La serrata delle edicole
nella crisi del settore editoriale
Gabriella Mansi

edicole

Nel lungo fine settimana elettorale, mentre tutta l'attenzione mediatica volgeva ai seggi e alla neve, si è svolto lo sciopero degli edicolanti indetto dal sindacato di categoria Snag -Confcommercio in tutta la Penisola. Le motivazioni dello sciopero sono molteplici e si iscrivono nel complesso quadro della crisi dell'editoria che sta colpendo i grandi gruppi editoriali, i distributori e i giornalai, l'anello più debole della catena.
In primis, il sindacato denuncia i bassissimi guadagni (aggi) degli edicolanti i quali sulla vendita di un quotidiano guadagnano 18 centesimi lordi, un guadagno misero se si pensa che le edicole sono aperte 7 giorni alla settimana dall'alba al tramonto, ancora più ridicolo se pensiamo al costo attuale della vita.
Inoltre, i giornalai lamentano la subalternità ai distributori e agli editori, dato che non possono scegliere quali pubblicazioni ricevere e vendere né la quantità, non possono modificare i prezzi imposti dagli editori e sono costretti a pagare in anticipo pur non sapendo quanto venderanno. Per di più, con la liberalizzazione della vendita dei giornali, i consumatori possono comprare i giornali anche al supermercato, il che determina un ulteriore calo delle vendite delle edicole.
Il settore è alla canna del gas, negli ultimi anni 10.000 edicole sono state chiuse e sono a rischio 30 mila posti di lavoro nel prossimo futuro. Al governo e alla Fieg (Federazione Italiana Editori Giornali) i giornalai chiedono regole certe per un migliore funzionamento della filiera industriale dell'informazione, sia per il cartaceo che per il digitale, regole che assicurino la libertà d'impresa di questi piccoli imprenditori e che gli consentano un guadagno più dignitoso. Inoltre, a Fieg e governo lo Snag chiede il rinnovo dell'Accordo nazionale sulle vendite di quotidiani e periodici.
L'auspicio è che il prossimo governo intervenga a regolamentare il settore perché, di questi tempi, la forbice dei disoccupati non deve allargarsi ulteriormente. Inoltre, le edicole hanno svolto e ancora svolgono un ruolo molto importante per garantire il pluralismo dell'informazione, fondamento di una cittadinanza consapevole e linfa di una sana democrazia.
Non lasciamoli soli! Stiamo con le edicole!

Gabriella Mansi

Collegamenti: http://www.snagnazionale.it/


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  2 marzo 2013