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Il miraggio delle Primarie
Carmine Esposito


candidati

All'indomani delle primarie del centrosinistra a Palermo si sono levati numerosi cori impietosi: “è stata una debacle per il Partito Democratico”, hanno tuonato in tanti, senza farsi troppi problemi. Molti hanno sottolineato questo aspetto… molti di meno il fatto che l'ultima volta si fossero recati a votare in 19.000 e questa volta in 30.000 ! Non avendo udito notizia di alcuna “Primavera Palermitana” che abbia risvegliato gli animi e le coscienze… sorge il dubbio che questo exploit sia da imputare a qualche altro motivo, meno nobile. Ma non facciamo dietrologia.
Tuttavia il lamentio post primarie è un lietmotiv che abbiamo sentito parecchie volte negli ultimi tempi: a Genova, a Milano, dove hanno avuto la meglio candidati appoggiati da altre forze politiche della coalizione del centrosinistra. Il giorno dopo, immancabilmente, iniziava il processo, più noioso ed urticante di quello di Biscardi. Questo atteggiamento polemico all'indomani del voto di Palermo dimostra che moltissimi considerano le primarie come una faccenda di partiti, in lotta tra loro.

Invece sono un'occasione di partecipazione, una possibilità per i cittadini di scegliere il proprio candidato sindaco. Il “bello” delle primarie, inoltre, è che spesso posso essere imprevedibili… non è scontato che il candidato appoggiato dal partito di maggioranza nella coalizione prenda più preferenze e vinca. Ma non per questo i quadri dirigenti di tale formazione politica debbano dimettersi all'indomani, considerando la vittoria di altri candidati come un bocciatura a se stessi.

Ultimamente il clima vero delle Primarie è un po' scemato: l'aria di festa, di partecipazione, di spinta ad uscire di casa per appoggiare chi più ci convince (senza badare tanto da chi sia appoggiato o meno) l'abbiamo relegato in soffitta e questi tristi esempi non fanno di certo bene. Povere Primarie bistrattate ! Ma a ben guardare, ora dopo diverse esperienze, viene persino il dubbio che in Italia possano davvero avere senso. Emblematico, ma non isolato, resta il caso di Napoli: (quando il buon gusto era rimasto in cantina a darsele con la ragione) candidati che pur di vincere portavano ai seggi cittadini cinesi, che prelevavano extracomunitari con permesso di soggiorno e li portavano a votare con i bus, perché “facevano numero”. Ma le Primarie sono e devono essere davvero questo? Una mera conta dei voti, dove la politica assume sempre più connotati mafiosi? Dove il valore delle persone non ha senso… importante è recuperare voti, in tutti i modi leciti e non?

Evidentemente qualcosa non ha funzionato e bisogna dirselo chiaramente.
Del resto c'è poco di cui stupirsi…in un Paese in cui la trasparenza fa rima con deficienza, in cui l'onestà è un handicap, in cui la meritocrazia è stata persa di vista ormai da tempo soppiantata dal nepotismo, in cui, sempre e comunque, il fine giustifica il mezzo… penso che le primarie (vere) siano davvero un lusso e un miraggio, per ora troppo lontano !

Carmine Esposito


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  6 marzo 2012