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No Tav
Franco Isman


       il filmato della polizia

Il tragico episodio dell'attivista anarchico folgorato su un traliccio ad alta tensione in Val di Susa ha scatenato in tutta Italia reazioni “di pancia” con blocchi e violenze che ricordano le assurde e terribili reazioni provocate nei Paesi islamici da presunte offese degli “infedeli” al Corano o al Profeta. “Un altro tentativo di omicidio di stato” scrivono su Facebook alcuni sostenitori dei No Tav; “Altro che eroe” - “Solo un cretinetti” titola dall'altra parte della barricata Il Giornale, senza un briciolo di umana pietà.

Arengario si è già occupato della annosa questione con un articolo del 2006 in cui si comparava la situazione italiana con quella della nuova galleria del San Gottardo nella vicina Svizzera e con un dibattito su Piazza d'Uomo in cui si riportava anche l'appello del giugno 2011 a riconsiderare il problema firmato fra gli altri anche da don Ciotti e padre Zanotelli. Sulla rassegna stampa di ieri abbiamo riportato la nuda cronaca degli incidenti con alcuni commenti.

La decisione del traforo è stata presa molti anni fa, forse addirittura 12, con una dura battaglia perché questo fondamentale collegamento non fosse spostato a Nord delle Alpi, ed è stata successivamente confermata, anche in sede internazionale, da tutti i governi che si sono succeduti, di centrosinistra, di destra fino all'attuale governo “tecnico” e non vi è proprio dubbio sul fatto che gli interessi nazionali debbano prevalere su quelli, pur legittimi, locali. Anche i partiti sono in maggioranza schierati a favore della realizzazione del traforo: dal PD di Bersani, che lo aveva sostenuto durante l'ultimo governo Prodi (con l'unica eccezione di Pecoraro Scanio che accendeva ceri a San Michele affinché la galleria non si facesse), al PDL, alla Lega, con Di Pietro che si barcamena e Vendola che si proclama pregiudizialmente contrario alle violenze ma propone di esaminare altre alternative (!).

La nostra non è la democrazia ottimale, ma è certamente di gran lunga preferibile alla anarchia e alla violenza che sfocia addirittura nella guerriglia.

Franco Isman




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Giuseppe Poliani
March 02, 2012 11:00 AM

Chi è causa del suo TAV pianga sé stesso.

Non dimentichiamoci che questo stato di cose è il risultato storico sia dalla mancanza di democrazia alimentata soprattutto durante i governi Berlusconi per mancato coinvolgimento delle popolazioni locali nelle grandi scelte operative; per miopia gestionale che non ha visto le linee ferroviarie disastrate locali su cui viaggiavano ogni giorno migliaia di utenti e che ha puntato tutto su queste linee ad alta velocità dove si staccano le porte a 250 Km/h, sia alla diffusa corruzione e mala gestione degli appalti pubblici sempre da parte dello stesso governo.
Sto sempre aspettando che, chi di dovere, oltre a parlare di anarchico-insurrezionalisti, black bloc, antagonisti violenti e di altre urgenze di ordine pubblico (che esistono e vanno sedate), mi spieghi da governo tecnico  una volta per tutte se la TAV è ancora utile e conveniente o no (non sarà un altro ponte di Messina o le olimpiadi  di Roma, o come il PGT monzese da rivedere ?).

Ieri le banche italiane hanno ricevuto circa 110 miliardi di Euro dalla BCE al tasso dell'1%. Vogliamo destinarli stavolta ai poveri cristi che non hanno più il lavoro, la casa, e agli studenti che non hanno più futuro, agli imprenditori bravi ma senza soldi per stretta del credito, invece che ai soliti mega-appalti sub-mafiosi, e smetterla di fare cose costosissime, sovradimensionate e inutili ? quando ci accorgeremo che occorre cambiare modello di sviluppo e di economia ?  
Se vi interessa leggete un'opinione a questo link:
http://www.ilfattoquotidiano.it

March 02, 2012 6:35 PM
Per saperne di più.
http://siamostatiinvaldisusa.wordpress.com/



Matteo Barattieri
March 02, 2012 6:35 PM

un commento all'articolo di Franco Isman

Ormai sempre più persone si stanno rendendo conto che il TAV è un'opera inutile, vergognosamente inutile. Succhierà miliardi dalle nostre tasche per una tratta lungo la quale il traffico di merci e persone è in continuo calo. Per una tratta lungo la quale c'è già una linea ferroviaria che basta e avanza.
Lo scavo porterebbe disastri ecologici tremendi per la Valsusa. 

Ci sono continui abusi e illegalità nei confronti dei cittadini dalla Valsusa. E la mafia è pronta ad attivarsi per appalti e affini.

Mentre in Francia, mi dicono, la Corte dei Conti solleva dubbi sull'utilità dell'opera, e partiti di destra si schierano contro.

L'articolo di Isman spero sia dettato solo da disinformazione.
In ogni caso, leggere di "democrazia" in questo contesto fa sinceramente pena.
Quale democrazia? Quella delle porte in faccia a cittadini che da tempo chiedono di poter esser ascoltati?
Quella dei lacrimogeni, e delle botte a persone inermi?

ma dai...

NO TAV
NO Pedemontana

Matteo Barattieri
- Monza



Emanuele Fiano su Facebook
2 marzo 2012 1:52 PM

Io oggi ci ho provato, veramente, ho provato a parlare ai ragazzi No Tav che hanno occupato la nostra sede PD a Roma, ho provato a dirgli parliamoci, ho provato a nome del Pd a dire, se siete qui per un incontro, noi siamo disponibili. Certo abbiamo come voi le nostre convinzioni, noi siamo favorevoli alla Tav e voi no, ma anche crediamo nel dialogo, salvo una precondizione assoluta. No alla violenza. Noi gli ho detto, non cederemo a nessun ricatto di chi vuole anteporre la sua opinione, per legittima che sia, alle decisioni assunte in tutti gli ambiti democratici possibili, non cederemo all'idea che ci possa essere un sistema alternativo alla Democrazia rappresentativa, dove cioè il popolo vota, elegge rappresentanti, e poi questi nelle sedi opportune, provincie, regioni o parlamenti che siano prendono le decisioni. La discussione che ho avuto con i No Tav insomma è arrivata al centro del nostro dissenso, il concetto stesso di democrazia, della legge della maggioranza e della minoranza. Ma su questo non ho avuto risposta, sono io che ho fatto domande a loro su questo, sono loro che non potevano rispondere, sono io che ho chiesto quale fosse un sistema alternativo alla sistema della arappresentanza, in che mondo insomma avrebbero in realtà avrebbero voluto vivere, in un mondo in cui decide chi ? Perché ho detto loro, questa volta è la Tav, ma un'altra volta potrebbe essere un caso diverso, per esempio una legge che a voi e anche a noi piace, che so la reintroduzione del reato di falso in bilancio, e allora ? E se in quel caso, una valle, una provincia, un paese, una città si ribellasse, o una parte di essa si ribellasse ? Che fareste voi, ho detto, sareste contenti ? Approvereste ? Accettereste la non applicazione di quella legge per un territorio ? No, io sono sicuro di no. I ragazzi non mi hanno risposto, loro si concentravano su Si Tav/No Tav
Se a questo aggiungo l'aggressione questa sera di un cameraman del Tg3, i blocchi stradali, i numerosi feriti, la lunga scia di feriti tra le forze dell'ordine, che una parte violenta del movimento ha cercato e provocato in questi anni io confermo e fortifico la mia opinione.
Il tema non è più solo la Tav, è il concetto stesso di democrazia. Sul terreno fertile di una difficile situazione economica, di un contesto di rabbia, di una fiducia ormai inesistente nei partiti e nelle istituzioni, si sta innescando ormai da tempo una protesta antagonista di massa, giovane, giovanissima e non solo, e dentro questa la presenza di gruppi, come quelli anarco insurrezionalisti che hanno ormai fatto il salto di scala, verso la scelta della violenza programmatica e strutturale. Ma nessun tipo di simpatia per i movimenti, o di sensibilità ambientalista o anche di antagonismo sociale può permettersi di non capire il pericolo della violenza. La democrazia prevede scelte fatte a maggioranza, la violenza prevede scelte dettate da minoranze.
Democrazia e violenza sono antitetiche, e quando va in crisi o quando si nega la democrazia si apre la strada alla seconda. Tutti devono evitare all'Italia di ricadere in quella spirale di violenza che abbiamo già conosciuto in altri anni, drammatici e inutili.



Armando Pioltelli
March 03, 2012 1:07 AM

Il treno è meno inquinante dell'auto, FRANCIA, SPAGNA, CINA, GERMANIA, UK, hanno puntato sul tgv, competitivo con l'areo che assai più inquinante dell'auto, sì al ferro no alla gomma, questo vale per tutto il mondo ad eccezione dei no TAV.
In SVIZZERA fanno un tunnel lungo 50 km per impedire il passaggio dei TIR che inquinano sulle strade
Ora in ITALIA non è il treno che fa danni ma è la corruzione!
Poi dare del mafioso a CASELLI, fondatore di LIBERA, procuratore capo di PALERMO dopo FALCONE è BORSELLINO mi pare assurdo e vile, settimana scorsa non ha potuto venire a MILANO a presentare un suo libro, questo è fascismo.
Per finirem la linea è stata modificata ed è dal 2005 che se ne parla, se continuiamo a difendere il nostro giardino faremo la fine di VENEZIA che dopo la scoperta dell'America è finita a fare merletti avviandosi verso la decadenza.
Oggi in ITALIA stiamo decadendo per colpa delle destre, ma se le sinistre sono come FERRERO credo che la decadenza sarà accentuata.

Armando
UNITI SI VINCE



Giuseppe Poliani
March 03, 2012 10:05 AM

Il progetto europeo TAV, pensato secondo un sistema economico in crescita infinita, va rivisto e condiviso. E' una idea di 30 anni fa. Dobbiamo pensare ad un modello economico alternativo e sostenibile ed in questo inquadrare il progetto. Ma pensiamo veramente che nel 2013 comincerà la crescita ?
E' inutile portare l'acqua S. Pellegrino da Milano a Parigi e la Evian da Parigi a Milano in 4 ore. Prima occorre ridimensionare il sistema economico ed eliminare le cose inutili. Penso che, soprattutto in Italia, vista la morfologia del territorio abbastanza peculiare e diversificata rispetto alla relativa uniformità di tutto il centroeuropa (ad eccezione del Gottardo e di altri trafori alpini ovviamente), sarebbe stato molto più utile pensare ad un trasporto su ferro in modo più capillare e diffuso potenziando le ferrovie nelle varie regioni italiane, dove i TIR sono costretti ad arrampicarsi nelle valli alpine e appenniniche per portare le merci di prima necessità (ai grossi supermercati ovviamente).
Nel mio precedente messaggio inviatomi dal coordinamento italiano del WSF sono compresi almeno una decina di link a studi ufficiali fatti da politecnico di Torino, Milano, varie università e imprese del settore. Parliamo di queste cose e non solo di violenze ed insulti, cose da condannare ma la questione non può finire “all'italiana” solo lì.

Giuseppe Poliani



Paolo G. Confalonieri
March 03, 2012 2:46 PM

Ho letto e apprezzato l'articolo che riguarda la TAV.
E' difficile in questi giorni tentare un approccio razionale su questa vicenda e l'averne ripercorso seppur sommariamente la vicenda che dura 12 anni è un utile sforzo in questa direzione. Anche Emanuele Fiano, deputato PD, l'ha fatto in questi giorni.
Io condivido l'opera, la vedo come uno dei pilastri dell'interconnessione europea su treno, il mezzo migliore per spostarsi. Capisco le difficoltà di chi ne è direttamente coinvolto ma, da quanto ho letto, ho capito che il percorso democratico di analisi e approvazione dell'opera abbia tenuto conto di molte osservazioni.

Frequento molto il Canton Ticino: ho corso a piedi nel paese di Faido, a fianco del nastro trasportatore su cui, a stretto margine del paese, viaggiavano i detriti prodotti dallo scavo del tunnel, e destinati ad essere accumulati in una nuova collina, ormai diventata erbosa e irriconoscibile dal resto della montagna. Consulto molto di frequente il sito di Alptransit (www.alptransit.ch), così come consultavo quello della galleria di base di 35 Km del Loetschberg già operativa da qualche anno, che unisce il Vallese con Berna, rendendomi conto mese dopo mese, anno dopo anno, di come queste opere in Svizzera siano del tutto normali e che fra pochi anni in Svizzera il transito agli autocarri al Gottardo sarà interdetto perché caricati sul treno.
Questo è un modello di sviluppo della Mobilità che condivido.
 
Paolo G. Confalonieri
e-mail: Palconf@Yahoo.com



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  1 marzo 2012