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La legge è uguale per tutti
Franco Isman


i maiali sono pių uguali degli altri

Tutti gli animali sono uguali davanti alla legge, ma i maiali sono più uguali degli altri, almeno nella Fattoria degli animali di Orwell.
Ma anche da noi c'è qualcuno che è più uguale degli altri e con mille indecenti artifizi riesce sempre a scapolarla. Vogliamo provare a ricordare le principali leggi confezionate su misura dei problemi giudiziari del premier, approvate, dichiarate incostituzionali, ripresentate e via dicendo? Eccone un assortimento:
depenalizzazione del falso in bilancio, pastoie alle rogatorie internazionali, abbreviazione dei termini di prescrizione, “legittimo sospetto”, condono edilizio anche nelle zone protette,
pratica eliminazione delle intercettazioni, totale segretezza delle istruttorie, immunità delle tre più alte cariche dello Stato, ulteriore accorciamento della prescrizione, conflitto di competenze, “processo breve”.

la legge per Berlusconi

Così Berlusconi non è stato condannato, a seguito della depenalizzazione del reato di falso in bilancio, nei processi All Iberian 2 e SME Ariosto 2; per intervenuta prescrizione del reato, nei processi Lodo Mondadori, All Iberian 1 e Lentini e per amnistia nei procedimenti relativi a falsa testimonianza e per l'acquisto dei terreni di Macherio. Per l'esattezza è stato anche assolto in alcuni procedimenti per insussistenza del fatto e per la possibilità che non fosse al corrente del reato commesso da suoi sottoposti. Berlusconi risulta quindi incensurato (!) e di qui l'ultima genialata di accorciare ulteriormente i termini di prescrizione per gli incensurati che ammazzerà il processo Mills dove il corrotto, Mills appunto, è già stato condannato e il presunto corruttore, Berlusconi, viene giudicato soltanto ora in seguito a rinvii e sospensioni provocati delle sue leggine, ma non se ne vedrà la conclusione.

Ma anche dal processo Ruby sguscerà fuori come un'anguilla.
Domani 6 aprile si tratterà di un'udienza preliminare in cui verrà soltanto fissata la data per l'udienza successiva, presumibilmente a cavallo fra maggio e giugno, e in questa ci sarà solamente la costituzione delle parti e l'esame di alcune questioni preliminari; poi, prima della pausa feriale, restano disponibili per il dibattimento solo pochi lunedì (giorno concordato fra accusa e difesa).
Nel frattempo la Camera ha deliberato (con una dozzina di voti di maggioranza) di sottoporre alla Consulta il conflitto di attribuzione in quanto, trattandosi di reato “ministeriale”, cioè compiuto nell'esercizio delle proprie funzioni, deve essere seguito un iter particolare. Berlusconi preferisce fare la figura del tontolone, che davvero credeva Ruby nipote di Mubarak, pur di rallentare il processo di Milano. E' probabile che la Corte Costituzionale dichiarerà la propria incompetenza trattandosi in realtà di conflitto di competenza e non di attribuzione, materia su cui giudica la Cassazione, ma si perderanno dei mesi (vedasi l'articolo di Scalfari del 3 aprile).
Infine oggi è saltato fuori un grave errore della Procura di Milano che ha “dimenticato” fra gli atti depositati quattro intercettazioni in cui parla Berlusconi, cosa assolutamente vietata senza l'autorizzazione della Camera e che, oltre a scatenare un finimondo di proteste, per una volta giustificate, rischia di causare la nullità del procedimento.

Già non era la strada migliore, a giudizio di chi scrive, il rinvio a giudizio con rito immediato non soltanto per la concussione, assolutamente acclarata, ma anche per la prostituzione minorile, prima ammessa da Ruby ma poi reiteratamente smentita, come accadrà in aula. Sono state citate decine e decine di testimoni, parecchi che non c'entrano per nulla, ma dimostrare che i bunga bunga non erano riunioni per educande ma vere e proprie orgette in cui il premier, ormai porno dipendente, si immergeva fra tette e culi, di cui non può più fare a meno, non c'entra con la prostituzione minorile.
Molto meglio sarebbe stato mandarlo a giudizio assieme a quelli che l'accusa, con amplissima documentazione, imputa di sfruttamento della prostituzione per avergli procacciato decine di, diciamo, ragazze compiacenti molto lautamente retribuite, e cioè Minetti, Mora e Fede.

Ma quello che è davvero disperante è che alla metà degli italiani di questi abissi di degradazione non gliene può fregare di meno e continuano beati e beoti a votare Berlusconi.

Franco Isman


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  5 aprile 2011