Giuliano Laqualunque
Giacomo Correale Santacroce
Quando il film "Qualunquemente" è comparso nelle sale, Antonio Albanese, inventore del personaggio Cetto Laqualunque, lamentava il fatto che le recenti vicende dell'ahinoi presidente del consiglio avevano inciso negativamente sulla sorpresa per il pubblico delle vicende paradossali narrate nel film. Albanese non immaginava certo che queste vicende (dell'ahinoi o del film, è indifferente) avrebbero trovato non solo un protagonista reale, ma anche un cantore: Giuliano Ferrara. Ora questo personaggio potrà elevare i suoi peana in onore dell'ahinoi ad un livello pedagogico, sulla mezza mela della informazione televisiva che forma la cultura politica e civile degli italiani, cioè il TG1 (essendo l'altra metà fornita dal TG5). Chi l'avrebbe detto che il ruolo a suo tempo ricoperto da Enzo Biagi, assassinato televisivamente (con conseguenze reali) dall'ahinoi, sarebbe stato ricoperto da Giuliano Laqualunque! Qualcuno dice che la nostra è una democrazia incompiuta. Sbagliato: è stata, sinora, una dittatura incompiuta. Ma in via di compimento. Stranamente, qualunquemente, e controcorrentemente rispetto a ciò che sta accadendo in qualche altra parte del Mediterraneo. Giacomo Correale Santacroce NDR Giacomo Correale aveva già rilevato l'analogia nel suo intervento su Piazza d'Uomo del 13 febbraio scorso: nessuno, mi pare, ha rilevato l'incredibile analogia tra il discorso di Giuliano Ferrara al Teatro Dal Verme di Milano e il personaggio iperbolico inventato da Albanese, Cetto Laqualunque. Ferrara non ha fatto altro che far considerare del tutto normale che un politico pensi solo agli affari e ai piaceri propri e se ne freghi del Paese. Esattamente come Cetto. Potremmo parlare quindi legittimamente di un Giuliano Laqualunque. EVENTUALI COMMENTI lettere@arengario.net Commenti anonimi non saranno pubblicati 26 febbraio 2011 |