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Giorgio il Silenzioso ha parlato
Franco Isman


la nomina

Napolitano ha emesso una breve ma durissima nota che testualmente dice:
“In rapporto a quanto si è letto su qualche quotidiano questa mattina a proposito del ricorso dell'on Aldo Brancher alla facoltà prevista per i ministri dalla legge sul legittimo impedimento, si rileva che non c'è nessun nuovo Ministero da organizzare in quanto l'on. Brancher è stato nominato semplicemente ministro senza portafoglio.”

Il Corrierone racconta di un Napolitano irritato, infuriato, avvilito, dopo aver appreso dai giornali che Aldo Brancher si sarebbe avvalso della recentissima legge sul legittimo impedimento per non presentarsi davanti al Tribunale dove è imputato per appropriazione indebita e ricettazione a proposito della scalata ad Antonveneta.
Una vera sorpresa: evidentemente soltanto chi pensa sempre male come noi aveva immediatamente insinuato che la nomina a ministro fosse avvenuta proprio per stoppare il processo che vede implicati anche Fiorani e l'ex governatore di Banchitalia Fazio; molti giornalisti si sono dichiarati sorpresi dall'iniziativa di Brancher, definita affrettata e improvvida, come addirittura sconvolto ne è rimasto Napolitano.

Plauso del PD all'iniziativa del Presidente, grandi e, a nostro avviso, non tutte infondate le critiche da parte della maggioranza: l'intervento viene definito abnorme, una vera e propria invasione di campo, anomala la decisione di commentare la richiesta del ministro mentre è ancora al vaglio dei magistrati, si tratta addirittura di un tentativo di commissariamento dei poteri dell'esecutivo, non è stato certamente un gesto di grande eleganza istituzionale, considerato che il presidente del Consiglio è all'estero per gli incontri del G8.

Sempre il Corriere osserva giustamente che il Presidente non avrebbe potuto opporsi alla nomina di Brancher, peccato che dimentichi come ai primi di aprile egli avesse controfirmato proprio questa legge sul legittimo impedimento, legge che avrebbe sospeso i processi contro Berlusconi, in corso o in fase di istruzione, a cominciare dal processo Mills che avrebbe visto con tutta probabilità la condanna del premier per corruzione (essendosi accertato che c'è stato un corrotto c'era evidentemente anche il suo corruttore). Un provvedimento con forti sospetti di illegittimità costituzionale. Come è apparsa evidente anche la disponibilità di Napolitano a firmare l'eventuale liberticida DL sul bavaglio alla stampa, per ora slittato, non certo per merito suo.

Rinviare questi provvedimenti alla Camera sarebbe stato e sarebbe suo preciso compito istituzionale e non intervenire in questo modo anomalo che contribuisce a confondere ulteriormente i diversi ruoli costituzionali. E questo al di là del piacere che può fare il vedere vanificata la “furbata” della nomina a ministro di Brancher per stoppare il processo in corso e consentire così la conclusione del procedimento anche nei suoi confronti. Brancher a giudizio vale uno a fronte di dieci dell'approvazione del legittimo impedimento e mille del bavaglio.

Franco Isman


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  26 giugno 2010