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Alto tradimento
Franco Isman


la firma

Con il bavaglio alla libera stampa siamo di fronte allo strangolamento della democrazia.
Con la quasi totale eliminazione delle intercettazioni siamo alla resa, ma meglio sarebbe dire complicità, nei confronti della criminalità organizzata e di quel capitalismo di rapina che abbiamo sperimentato negli ultimi anni.
I prossimi passi, già chiaramente delineati e pubblicamente annunciati, saranno la mordacchia alla magistratura, con i PM alle dipendenze del governo e la non obbligatorietà dell'azione penale, e le modifiche in senso plebiscitario ed autoritaristico della Costituzione.

Una dittatura annunciata.
Ma le reazioni sono debolissime, si direbbe che tutti siano rassegnati all'ineluttabile o che, forse, confidino nella divina Provvidenza.
La Repubblica è uscita con la prima pagina bianca ed un editoriale di Ezio Mauro, all'estero le reazioni cominciano a farsi sentire, vedasi lo Spiegel e El Pais ma non sono certamente i soli, il più duro è il Guardian, quotidiano inglese: "E' un insulto a qualsiasi cosa puoi chiamare 'libertà di stampa' anche in una democrazia a mezzo servizio. Qualcosa di ammissibile in quella dittatura chiamata Berlusconia, un Paese del Terzo Mondo, ma non in Italia. Non nella nostra Europa".

In questa situazione il Presidente che fa ? Non trova di meglio che scagliarsi contro “i professionisti del non firmare” che, implorandolo appunto di non firmare, secondo il suo alto giudizio parlano a vanvera.
Bavaglio alla stampa, probabilmente anticostituzionale ?
Via libera alla delinquenza ?
Decretazione d'urgenza, bloccando qualsiasi dibattito in Parlamento, su una materia così delicata e importante, quando se ne discute da anni ?
Niente da fare: Napolitano ha deciso che firmerà e così farà, come ha fatto innumerevoli volte in precedenza.

Sembra evidente che, così facendo, non difende la Costituzione e la democrazia e cioè abdica a quello che è il suo dovere fondamentale.

Franco Isman


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  11 giugno 2010