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Berlusconi e il terremoto
Franco Isman


l'elmo di Scipio
Sono certamente prevenuto nei confronti di Berlusconi, prevenzione che nasce da tutto il suo comportamento, dagli oscuri inizi della sua carriera alla “discesa in campo”, a tutte le leggi ad personam che hanno stravolto il quadro giudiziario, all'autoritarismo, alla sua totale mancanza di senso dello Stato.

Con questa premessa non ho difficoltà a confessare che ho guardato con grande scetticismo all'attivismo di Berlusconi nella tragedia dell'Abruzzo, e la sua tre giorni all'Aquila, con l'elmo di Scipio in testa, mi è apparsa soprattutto come un fortunato spot elettorale.
C'è stata, è vero, l'infelice uscita sul considerare lo sfollamento nelle tendopoli come una vacanza in campeggio ma, se la stampa e la televisione nostrane hanno avuto il grande torto di ignorare la battutaccia, le prime pagine di alcuni giornali stranieri sono state probabilmente esagerate.

Detto questo mi sembra giusto riconoscere che il governo, e la Protezione civile in particolare, si stanno muovendo in modo efficiente e che penso, e spero, che gli interventi di verifica delle responsabilità - che per il crollo degli edifici che avrebbero dovuto essere antisismici certamente ci sono - e soprattutto gli interventi per la ricostruzione saranno efficienti e non si ripeteranno le gravissime ruberie del Belice e dell'Irpinia.
Certo, Berlusconi approfitterà anche per far passare, con la motivazione dell'urgenza, qualche decreto pro domo sua, una bella sanatoria sul rientro dei capitali dall'estero, per esempio, ma, nel complesso, la “macchina” dello Stato funzionerà.

Non sono al corrente dei particolari sullo stato attuale dell'emergenza immondizia in Campania ma la situazione è stata tamponata se non compiutamente risolta, è stato testé inaugurato l'inceneritore di Acerra (termovalorizzatore si usa dire), le discariche funzionano e non si assiste più alla pazzesca situazione della “monnezza” ammontonata nelle strade e data alle fiamme e dei treni cha la trasportavano in Germania per il suo smaltimento !

Un minimo di efficienza della macchina dello Stato è indispensabile, anche se non è certamente sufficiente: con Mussolini i treni viaggiavano in orario.

Franco Isman



Carlo Arcari su Facebook
13 aprile 2009 17.16

Sono d'accordo come del resto ho scritto qui
http://monzaforum.blogspot.com/2009/04/abruzzo-lo-stile-berlusconi.html



Giuseppe Poliani
April 13, 2009 11:09 PM

Caro Franco,
 
molto brevemente desidero solo sottolineare due cose che giustamente hai gia detto ma che voglio "amplificare":
1.        le responsabilità ci sono, ci devono essere perchè qualcuno ha legiferato, ha deciso, ha autorizzato, ha controllato, ma non fermiamoci ai "poveri" costruttori come ultimi capri espiatori: i terremoti ci sono da quando è nata la penisola italiana, da decine di milioni di anni e ci saranno ancora per molto tempo, e allora diciamo che ci sono responsabilità che hanno radici profonde, molto profonde, politiche ed imprenditoriali oltre che della comunità scientifica;
2.        la coscienza ecologica, lo sviluppo (o decrescita) sostenibile a basso impatto ambientale devono essere sempre coniugati con la democrazia, perchè può anche essere che ci sia una politica ambientale neofascista, di destra, o non democratica.  A Napoli è successo un po' questo, e la partecipazione alla lunga resta sempre importante. 
Grazie ed a presto.
 
Giuseppe Poliani



Giacomo Correale
April 14, 2009 10:44 PM

Bisogna guardare ai fatti, e non alle emozioni del momento, specialmente se illustrate dai mass media.
 
Io credo ancora che il vecchio sia incorreggibile: non è una prevenzione, è la deduzione da una lunga sequela di fatti. Ne devo ancora vedere uno che mostri un'inversione di tendenza.
 
Vediamo, ad esempio, che fine farà il "piano casa": se renderà più restrittive le regole e soprattutto i controlli sull'edilizia antisismica, o no. Salvatore Settis (Repubblica di oggi, p.1) dice di no. Io credo più a Settis che a Berlusconi.
 
Giacomo Correale Santacroce



Alberto Fossati Bellani
April 16, 2009 5:47 PM

Vorrei ricordare come il lupo spesso si traveste da agnello ma non perde il vizio: ad esempio il richiamo a non fare passerelle ma il cdm si farà all' Aquila; le battutacce ma c'è la censura a Vauro voluta dai suoi lacchè; e che dire dell'accorpamento dell'election day… ed a proposito perché a nessuno viene in mente (sinistra “cosiddetta” compresa) che un ulteriore risparmio si otterrebbe riducendo la giornata elettorale alla sola domenica come avviene in tutti i paesi civili del mondo.

Alberto Fossati Bellani


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  13 aprile 2009