Iconografia Padana
La Lega che pena! (10)
Don Chisciotte
Bossi naturalmente tira la volata, seguito a ruota da altri otto, che formano la cordata.
Roberto Maroni, Marco Reguzzoni, Fabio Rizzi, Giuseppe Leoni, Giancarlo Giorgetti, Dario Galli, Attilio Fontana, Alessandro Vedani.
Il mitico capo e la sua guardia padana al gran completo. Immortalati a imperitura memoria, in lignee statue, d'alluminio forgiate, su una rotonda leggiadramente posate. Ciclisti per caso. Ma non a caso messi in bella mostra, lungo il percorso dei mondiali di ciclismo, che si tengono in questi giorni di settembre in quel di Varese. Buguggiate è il piccolo comune del varesotto, ospitante cotante bellezze, posate a quanto pare, per abbellire la gara internazionale. Prendendo spunto dal realismo sovietico condito in salsa padana i nostri leghisti, han superato l'inimmaginabile, autocelebrandosi alquanto prima della dipartita esponendo gli eroici padani profili, proiettati verso la vittoria. Al posto di Stalin con il pastrano, il Bossi tiene il manubrio in mano. Al posto del soldato, il Maroni ministro di Stato e il Regazzoni, capogruppo leghista alla camera. Al posto dell'intellettuale, il senatore Rizzi e l'onorevole Giorgetti. Al posto del contadino, il presidente della provincia varesina Galli e l'ex presidente del consiglio regionale lombardo, Fontana.
Quale scultore dell'opera d'arte, non poteva mancare, il senatore Leoni, che di Narciso, tesse sempre le lodi. Infine, per ultimo, quale gregario, il sindaco di Buguggiate, il giovane Vedani, senza il quale, ne doveva far di pedalate, la verde compagnia, prima di trovare una sosta lungo la via. Se il culto del capo e della nomenklatura è uno sport che conduce ineluttabilmente verso una dittatura, forse in questo caso è meglio volar più raso. Chi si loda si sbroda! suona molto più padano. Ma come ci insegna l'iconografia sovietica, ogni epoca ha la sua fine. E se a Stalin rimasero solo gli stivali
ai padani nostrani crebbero le orecchie come a degli emeriti somari. I miei ossequi Don Chisciotte La Lega che pena!
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