E' tempo di ricostruire
Libertà (aria), uguaglianza (acqua), fratellanza (terra)
Umberto De Pace
C'è un momento per ogni cosa: per la testimonianza, la denuncia, il governo e l'opposizione. Oggi è il momento della ricostruzione. Un paese che umilia la propria e le altrui coscienze, proponendo di prendere le impronte ai bambini Rom; che costruisce false emergenze sugli zingari, i mendicanti, i lavavetri, dietro alle quali nascondere le proprie incapacità ad amministrare e governare il bene comune, è un paese che non merita ascolto. Un paese che da decenni, ogni domenica, invia migliaia dei suoi uomini deputati a garantire la sicurezza, a scortare e a scontrarsi con centinaia di ultras che sfogano le loro frustrazioni negli stadi di calcio, invece di dedicare le sue forze e risorse al controllo del territorio, è un paese malato. Un paese che elegge un nuovo governo sull'onda della lotta alla microcriminalità e da questo riceve in cambio, quali primi atti, leggi sulle intercettazioni telefoniche, blocco dei processi che interessano in gran parte la microcriminalità stessa immunità delle alte cariche dello Stato e di governo, è un paese che si copre di ridicolo. Un paese che crede e accetta che l'unico modo per risolvere il problema dell'immondizia in Campania, sia quello di utilizzare l'esercito e con lo stesso esercito ricerca più sicurezza nelle periferie delle metropoli, è un paese allo sbando. Un paese che festeggia il giorno dopo le elezioni, il nuovo clima politico sereno e aperto al dialogo, per poi subito dopo, vedere rialzarsi le barricate, gli insulti, gli interessi di parte, l'arroganza del potere, i privilegi della casta, l'inconsistenza dell'opposizione, è un paese mediocre. A questo punto occorre ricostruire. Una ricostruzione che vada al di là dei luoghi comuni e delle mode del momento, che rifugga dagli egoismi di parte e dai campanilismi di sempre. Una ricostruzione che riparta dai principi di libertà, uguaglianza e fratellanza, quali solide fondamenta per una società che deve fare i conti con un mondo globalizzato in cui dopo le merci e i capitali è venuto il momento della libera circolazione degli esseri umani. Come l'aria, l'acqua, anche la terra è un bene primario, inalienabile, a cui deve essere garantito l'accesso a tutti. Questa è la scommessa del futuro. Questo è ciò che va affrontato, pensato, ideato, governato e a cui è fuori dal tempo opporsi. Umberto De Pace EVENTUALI COMMENTI lettere@arengario.net Commenti anonimi non saranno pubblicati 19 luglio 2008 |