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I voltagabbana della Lega Nord
La Lega che pena! (6)
Don Chisciotte


Se non stupisce affatto che il cervello di un leghista, possa partorire un'idea malsana, come quella di prendere le impronte digitali ai bambini dei campi nomadi, certo non è di poco conto, il voltagabbana della Lega Nord, sull'immunità dei potenti, con i quali oramai sono accondiscendenti.
E sì, perché ora sono loro a governare e nessuno può più protestare.
La “Roma ladrona”, tanto vituperata dalla Lega, quando era all'opposizione, ora è protetta e coccolata, con la Lega dall'altra parte della barricata.
Udite, udite, valligiani: i leghisti al governo approvano l'immunità per sua maestà!
Il sempreverde Castelli, sostiene addirittura che l'immunità, oltre che a sua maestà, andrebbe estesa anche ai ministri “ … che oggi sono sotto la minaccia dell'autorità giudiziaria”.
Tutti smemorati i leghisti voltagabbana. Non siamo più nel 1993, quando si battevano per buttare giù il re! Erano allora per l'abolizione dell'immunità parlamentare e dalla loro sede di Milano i leghisti auspicavano: “… una maggiore decisione nell'abolizione dei privilegi che non trovano oggigiorno altra giustificazione se non un corporativo interesse di casta” (Ansa 9/10/93).
Questo accadeva ierigiorno, mentre oggigiorno, i leghisti son persino disposti a ricevere nella loro “mitica” Padania, la monnezza di Napoli. E sì, perché il loro nuovo Cesare, come il re Mida, ha reso oro la monnezza, che ieri nessuno voleva e oggi son tutti pronti ad accogliere, persino i leghisti, di colpo unionisti. E poi ancora: contrordine Padani!
La microcriminalità da emergenza è passata sotto coperta. Altre urgenze preoccupano i leghisti : la privacy violata dalle intercettazioni, ad esempio.
La privacy di chi? Ma perBossi, quella dei potenti, suvvia, non fate finta di non sapere. Se un povero capo di governo o dell'opposizione, un ministro o un direttore di tivvù, un regista o un parvenù, non possono nemmeno più spacciare le proprie veline o tessere le proprie tresche per telefono: ma in che razza di paese siamo?

Nel paese dei LEGAioli, con buona pace per loro signori.

Don Chisciotte


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  14 luglio 2008