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L'inciampo evitabile del Veronesi
sulla questione nucleare
Don Chisciotte


Stupefacente, spettacolare il Veronesi nucleare. L'esimio, illustrissimo, professore, nonché senatore, ci ha chiarito ogni dubbio, nel recente suo articolo “Nucleare un passo inevitabile” (la Repubblica del 24/05/08), ora possiamo dormire tranquilli e lasciarlo lavorare, affinché torni nel nostro paese il nucleare.
Di quale partito sia il nostro prode cavaliere, non importa, perché tanto il nucleare non è, né di destra, né di centro (la sinistra, causa lavori di restauro è momentaneamente assente) – come l'insicurezza, la monnezza, il vaticano e la violenza autoctona – quindi lasciamo perdere le vecchie categorie novecentesche e ragioniamo di cose fresche.

Con un'invidiabile leggerezza dell'essere, l'esimio professore, ci spiega in poche parole: primo, che le fonti di energia che oggi utilizziamo sono esauribili; secondo, che non avendo al momento, fonti alternative altrettanto valide dal punto di vista della quantità e della qualità, occorre adottare il nucleare; terzo, il nucleare è una fonte non inquinante e sicura dal punto di vista degli effetti sulla natura.
E' talmente pulito che ad ognuno di noi – italiani – converrebbe, godere delle ricadute radioattive di 139 disastri nucleari tipo quello di Cernobyl, piuttosto che 70 anni di vita amena, nel nostro paese, perché così assorbiremmo minori radiazioni ionizzanti, che come ci ricorda l'illustrissimo, sono cancerogene!
Evviva! Il problema nasce, nel caso in cui, anche quelli di Cernobyl, volessero godere della stessa cura Veronesi. E chi glielo va a spiegare, ai bambini di Cernobyl, che tutti gli anni vengono a passare l'estate qui in Brianza, pensando di godere di una buona ionizzazione!
Ma l'esternazione del nostro senatore, non finisce qui : “la minaccia per la salute dell'uomo e dell'ambiente legata all'energia nucleare di per sé è dunque pressoché nulla”.

Si certo, se succede un incidente, o se c'è un errore umano. Vabbé, è tutta un'altra storia, questo lo sa anche il Veronesi, e lo dice, mica è scemo il professore! Però giustamente ci ricorda che oggi la tecnologia è molto più affidabile di una volta e l'umano ... beh, quello non esiste quasi più, e quindi il problema è risolto, tolto l'umano, tolto l'errore.
Mitico, dovrebbe fare il piazzista – di nucleare s'intende – l'esimio; non fosse che ne abbiamo già uno premier, lo premierei all'istante.
E poi, continua il nostro lume, siamo o non siamo l'unico paese avanzato a non avere nessuna centrale nucleare. L'Italia, terra di condottieri, navigatori e Santi, un avanzo. Questo è troppo!
E' un'onta da lavare subito, con il nucleare. E se qualcuno vi volesse far credere, che potremmo essere, anziché un avanzo, la punta avanzata di un nuovo modello di sviluppo, laboratorio di progresso, proiettato verso il futuro, passatelo a fil di spada, perché è sicuramente impazzito lungo la strada.

Le scorie. Quali scorie? Insomma, non tediamo il professore, con queste quisquiglie, in fondo son scarti, detriti, rifiuti. Al massimo, un domani – fra qualche centinaia, migliaia d'anni – si potrà sempre nominare un commissario straordinario e dichiarare un'emergenza e non si rompa le scatole a sua eccellenza.
L'energia solare? Ma certo che va sfruttata – è pulita, inesauribile e abbondante – lo dice anche Lui. Ma capite bene, che c'è ancora molto da investire sul suo utilizzo. Siamo mica la Germania noi. Diamine, dateci il tempo. E poi a noi le centrali nucleari, ce le regala Babbo Natale, in versione meccano, costo zero e montate in un attimo. Speriamo che l'esimio si ricordi di farsi mandare le istruzioni.
Se no, finisce come per le tangenziali di raccordo con la Fiera di Milano o la Salerno-Reggio Calabria, per le quali Babbo Natale, non ci ha mai fornito le istruzioni, e sono ancora tutti lì a cercare di capire, come fare a montare il tutto.

Arroganza? Cinismo? Mistificazione? Tranquilli ragazzi, non fraintendete il professore.
Con buona pace del nostro premio nobel per la fisica, Carlo Rubbia – emigrato in Spagna, causa disoccupazione patria – il quale esattamente un anno fa tentò di dissuadere il Veronesi nucleare, il quale, in preda a una crisi mistica, già allora voleva costruire 10 centrali nucleari, in 10 anni : "Umberto, non è così che troveremo un equilibrio tra la produzione di energia e i mutamenti climatici".
Se l' ha fatto quel povero tapino del Rubbia, mi permetto anch'io di fare un appello al nostro mitico Umberto: guarda che più che un passo inevitabile il tuo è un inciampo che ci potevi anche evitare. Grazie.

I miei ossequi
Don Chisciotte

L'articolo di Veronesi lo potete trovare al seguente indirizzo


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  31 maggio 2008