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L'Uomo nero
Franco Isman

l'Uomo nero

Ma purtroppo non si tratta di un gioco.
L'abbiamo visto tutti: sempre più spesso Berlusconi appare in pubblico tutto di nero vestito.
Ora il nero in Italia aveva ed ha tuttora un preciso significato politico, Berlusconi è estremamente attento all'apparire ed alle reazioni delle masse e, quindi, il suo look non è certamente casuale.
Che il cosiddetto Partito della Libertà, nato dallo scioglimento delle precedente Casa della libertà, non sia centro destra ma destra pura e semplice e, purtroppo, destra della peggior specie, dovrebbe essere evidente a tutti e il buon Veltroni farebbe bene a rimarcarlo con più vigore.

Nel PDL è confluita AN e, per quanto possa contare Fiuggi ed anche le dichiarazioni di Fini a Yad Vashem con la condanna senza mezzi termini delle leggi razziali fasciste, si tratta pur sempre del partito erede del fascismo, per di più con l'integrazione anche di fascisti duri e puri come Alessandra Mussolini. Ma c'è anche la Lega che ormai non si limita a rivendicare l'autonomia del Nord o a chiedere l'abolizione del trattamento estremamente preferenziale delle regioni a statuto speciale ma è diventata una forza apertamente razzista e proprio su questo razzismo basa la sua campagna elettorale.

Non dobbiamo dimenticare che le leggi razziali, che pure hanno significato la corresponsabilità del fascismo nello sterminio nazista, non sono certamente la sola colpa del fascismo italiano, basterebbe ricordare quanto Benito Mussolini, duce del fascismo, aveva voluto scrivere personalmente sulla Enciclopedia Italiana Treccani alla voce “fascismo”:

“Anzitutto il fascismo… non crede alla possibilità né all'utilità della pace perpetua. Respinge quindi il pacifismo che nasconde una rinuncia alla lotta e una viltà – di fronte al sacrificio. Solo la guerra porta al massimo di tensione tutte le energie umane e imprime un sigillo di nobiltà ai popoli che hanno la virtù di affrontarla.”

Ma non si trattava purtroppo di pure esercitazioni retoriche, il fascismo ha portato l'Italia in guerra, prima contro l'Abissinia, e per portare la civiltà si sono usati anche i gas asfissianti, poi nella guerra di Spagna e infine nella più terribile e criminale delle follie: la guerra a fianco delle Germania nazista che aveva invaso mezza Europa. E l'esercito italiano fu inviato in Africa e ad invadere la Francia, la Jugoslavia, con gli orrori dell'occupazione, l'Albania e la Grecia. Addirittura Mussolini aveva chiesto l'”onore” di partecipare alla conquista della Russia mandando allo sbaraglio il nostro corpo di spedizione con armamenti ed equipaggiamenti assolutamente insufficienti.
E fu la terribile ritirata di Russia con oltre 80.000 morti.
All'interno la repressione di ogni opposizione con il ripristino della pena di morte e l'istituzione dei Tribunali Speciali che dal 1927 al 1943 hanno condannato (con sentenze inappellabili) 4.596 persone erogando 27.735 anni di carcere e 42 sentenze di morte di cui 31 eseguite.

Con questi terribili precedenti vedere Berlusconi in camicia nera che gioca a fare il piccolo duce circondandosi degli eredi e degli epigoni del fascismo non può lasciare indifferenti e ci si augura davvero che chi fascista non è se ne renda conto e voti di conseguenza.

Franco Isman

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“La lotta contro il potere è la lotta della memoria contro l'oblio”.
Milan Kundera
 
Ricordare è sempre importante, anche se disturba o annoia.
 
Vorrei fare due considerazioni:
1. sapientemente l'abbigliamento ricercato con la camicia nera. Cioè, la carota e il bastone, il perbenismo e la violenza.
2. Non solo l'ahinoi non è cambiato in meglio nel corso degli anni, nonostante ne abbia avuti cinque per diventare un uomo di stato dedito al bene della res publica, ma è degenerato, in un modo che forse era prevedibile. Da dietro il progetto autoritario di Gelli, che l'ahinoi ha perfezionato rendendolo -temporaneamente e apparentemente -  indolore, ecco riapparire il fantasma che ancora rende invivibile il nostro paese: lo spirito del fascismo.
 
Giacomo Correale Santacroce
April 09, 2008 11:50 AM


Condivido in toto il contenuto dell'articolo di Franco Isman; quello che però mi inquieta è il credito che ha presso milioni di persone ma questo non mi stupisce più di tanto perchè sono i discendenti di coloro che hanno votato per la monarchia al referendum del 1946 che furono circa "più o meno" il 50% dei voti validi.
Lo tengano presente i politici più responsabili e la stampa  nel prossimo futuro senza minimizzare i pericoli che si corrono.

Alberto Fossati Bellani
April 11, 2008 12:02 PM



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  6 aprile 2008