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Questione morale
di Franco Isman


L'Unità nei sui sommari on line scrive:
“È iniziata in aula alla Camera la discussione sulla proposta di legge per l'indulto. Malumori sia nella Casa delle Libertà (no da Lega e An) che nell'Unione, con Di Pietro che minaccia di uscire dal governo. La ragione è semplice: per garantire il quorum dei due terzi Forza Italia chiede l'inclusione dei reati finanziari. Ovvero di Cesare Previti.”

Eugenio Scalfari su la Repubblica titola “Un ricatto nel nome di Cesare Previti”, e il suo articolo illustra molto bene la situazione.
Ma il Corriere della Sera rimane al di sopra delle parti e ad un articolo di Vittorio Grevi che esorta “Delitti economici – Nessuno Sconto” contrappone uno dell'ineffabile Piero Ostellino che invece fin dal titolo sentenzia “Le leggi non siano «Contra Personam»” ed afferma che “Ieri, era il governo di centrodestra di Berlusconi che, secondo l'opposizione di centrosinistra, approvava leggi ad personam per favorire, sul piano giudiziario, lo stesso Cavaliere o i suoi amici” e che, “Dal diritto ad personam del centrodestra al diritto contra personam del centrosinistra la situazione non è cambiata.”

Allora secondo l'Ostellino pensiero le famigerate leggi ad personam (da quella sulla depenalizzazione del falso in bilancio alla limitazione dell'uso delle rogatorie dall'estero, alla regolazione del conflitto di interessi, all'impunità per le alte cariche dello Stato, alla Cirami, alla “salva Previti”) erano tali soltanto secondo l'opposizione di centrosinistra ed il voler escludere dall'indulto i reati di corruzione e di concussione commessi contro la pubblica amministrazione ed i reati finanziari di cui pullulano le cronache recenti, come sempre era stato previsto in precedenza, significa voler fare delle leggi «Contra Personam».
Ebbene sì, i cosiddetti furbetti e peggio devono essere esclusi, non si tratta di una questione ad personam ma di una questione morale.

Prodi, si deve cambiare, sennò cosa è servito cambiare il governo ?!

Franco Isman


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  24 luglio 2006