prima pagina pagina precedente



Il terrore delle tasse
di Franco Isman


tasse

Ci sono alcune manifestazioni della natura che scatenano ancestrali terrori contro i quali nessun ragionamento vale. Così è per il terremoto contro il quale nessuna difesa è possibile e provoca un vero e proprio panico.

Ma l'uomo evolve ed altri istinti si sovrappongono a quelli ancestrali come quello di perpetuare la propria stirpe e, ma non sempre, di difendere i propri cuccioli. D'altra parte l'uomo è naturalmente egoista e, di massima, riga dritto per non incorrere nella pena: i rigori della Legge ma ancora, anche se molto meno efficiente che in passato, la paura del castigo eterno. Non dimentichiamo il blasfemo argomento della scommessa di Blaise Pascal: non si può dimostrare che Dio esista o non esista ma conviene “puntare” sulla sua esistenza, e quindi non peccare, perché il premio in palio è infinito.

"Mio" è una delle primissime parole che impara un bambino, attaccandosi a un giocattolo davvero suo o invece di un "piccolo collega". E da qui si sarebbe immediatamente dovuto dedurre che il comunismo era contro natura e non aveva nessuna possibilità di attecchire. Ancora oggi un concetto come quello che tutti nascono uguali e devono quindi avere le medesime possibilità, da cui deriva, come minimo, una fortissima tassa di successione, non è affatto riconosciuto da larghi strati anche del centrosinistra.

La vita moderna è piena di stress e alle antiche paure se ne sono aggiunte di nuove, tra cui il terrore delle tasse, molto spesso ingiustificato, ma non c'è ragionamento che tenga.
Ed è a questo latente terrore che si è rivolta l'azione berlusconiana, bieca, condotta con enorme spregiudicatezza ma indubbiamente geniale. Ed immediatamente si è vista l'inadeguatezza del centro sinistra nel rispondere, con reazioni in ordine sparso, molte controproducenti. Poi si è aggiunto l'effetto mediatico dell'ennesima promessa: l'abolizione dell'ICI sulla prima casa, che ha avuto il suo peso, ma non comparabile con il terrore delle tasse. Terrore, e al terrore non si comanda. Ed anche il flop gigantesco degli exit poll deriva molto probabilmente dal fatto che molti non berlusconiani hanno votato per lui pensando soltanto a proteggere il gruzzoletto faticosamente raggranellato, ma si sono vergognati di dirlo.

Non si governa “contro” il 50 per cento degli italiani e del terrore di cui abbiamo ampiamente detto sarà bene che i nuovi governanti, e in particolare quelli che promaneranno dalle ali più radicali: Rifondazione comunista e Comunisti italiani, tengano debito conto.

Franco Isman


in su pagina precedente

  14 aprile 2006