Nessun tentativo di sequestro
... ma le zingare di Lecco ormai sono condannate
di Franco Isman
Nessun tentativo di sequestro, al più una minaccia: la procura per i minorenni di Milano interpreta in modo nuovo il caso delle tre nomadi arrestate a Lecco perché accusate di aver tentato di rapire una bambina di sette mesi strappandola alla mamma. Esaminate le carte e le dichiarazioni della stessa madre della piccola, i pm milanesi ridimensionano le accuse verso la zingara accusata di aver materialmente tentato il sequestro: è una bambina rom di appena 12 anni. « Il suo comportamento non ha passato neppure il limite delle minacce. E lì è rimasto » , dichiara il procuratore Giovanni Ingrasć. Ma se la giustizia per la zingarella non andrà avanti, perché a 12 anni non è nemmeno imputabile, per lo stesso fatto le sue due « complici » , difese da un avvocato d'ufficio, hanno patteggiato otto mesi e dieci giorni di carcere davanti a un giudice di Lecco con l'accusa di tentata sottrazione di minore non consenziente. Non ci sono stati molti che si sono opposti al linciaggio delle zingare, noi ne abbiamo scritto immediatamente titolando Istigazione al razzismo e Razzismo leghista ed abbiamo sostenuto una tesi identica a quella ora enunciata dal procuratore Ingrascì. Comunque rimane il fatto che le due zingare, che faticavano a parlare italiano e che erano rimaste sul posto dopo il supposto delitto, sono state sbattute in cella ed è stato loro spiegato che l'unico modo per uscirne era il patteggiamento e cioè un procedimento che comporta il riconoscimento della propria colpa e la rinuncia a qualsiasi appello, ed erano incensurate. Iniquo. Rimane la bieca speculazione razzista di instillare nell'inconscio collettivo il sillogismo zingari = rapitori di bambini con tutto quello che ne può conseguire. Se fossi poeta scriverei La Lecco Liberata, infatti credo che il risultato di non avere più zingari fra i piedi a Lecco sia stato raggiunto. 16 febbraio 2005 |