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ECONOMIA E DINTORNI
A lezione di Finanziaria
di Giorgio Casera


Difficile trovare un tema così attuale, la Legge Finanziaria, nel ciclo di lezioni “Niccolò a scuola di politica” organizzato dai Democratici di Sinistra di Monza in questi ultimi due mesi dell'anno.
Così ieri, lunedì 29 novembre, il senatore dei DS Enrico Morando, vicepresidente della Commissione Bilancio, ha trovato alla Sala Maddalena degli ascoltatori non troppo numerosi ma sicuramente molto attenti. D'altronde, le vicende di questi giorni ed il battage dei media sul taglio delle tasse hanno sicuramente acuito l'interesse dell'opinione pubblica sulle procedure e sui contenuti di questa fondamentale legge dello Stato.

Morando ha dedicato buona parte del suo intervento ad illustrare gli eventi che concorrono alla formazione del bilancio dello Stato, senza riferimento alla Finanziaria 2005. In questo ha corrisposto alle richieste degli organizzatori di svolgere anche una funzione didattica. Ha quindi elencato in sequenza il “Documento di previsione economica finanziaria” (DPEF), che viene predisposto in estate ed ha la funzione di prevedere, sulla base degli indicatori dell'economia mondiale e nazionale, l'andamento della finanza pubblica per l'anno successivo, a legislazione vigente (come ha più volte sottolineato); il DPEF dà origine al Bilancio di previsione, e se le previsioni non corrispondono agli obiettivi si predispone come correttivo la legge finanziaria.
La legge finanziaria contiene delle variazioni alle entrate e alle spese (rispetto alla legislazione vigente) ed eventualmente misure per lo sviluppo nazionale (incremento del PIL). Infine la legge finanziaria dà origine al bilancio di previsione programmatico.
Il tutto spiegato in maniera chiara e precisa (è un piacere ascoltare un tale relatore) e premessa indispensabile per introdurre inevitabilmente la famigerata Finanziaria 2005, con gli ascoltatori ormai in possesso dei corretti criteri di valutazione.

Ricordato che nel luglio 2004 c'era già stata una “manovrina” da 7 miliardi di euro, Morando racconta che nel DPEF di agosto veniva delineata una tendenza deficit/PIL verso il 4.4%, superando di molto il 3% massimo consentito dal trattato di Maastricht. Allora si è resa necessaria una manovra correttiva per il 2005, tra minori spese e maggiori entrate, stimata in 24 miliardi di euro. In più, in questi giorni, per finanziare il taglio dell'IRE, si debbono aggiungere altri 4 miliardi.
Cioè in totale la Finanziaria 2005 è costituita da 35 miliardi di euro, veramente una bella somma, tale da classificarla al terzo posto delle finanziarie di tutti i tempi. (Al primo posto c'è la finanziaria 1992, con il governo Amato, di circa 60 miliardi di euro, attualizzati, fatta per salvare l'Italia dal crack finanziario dovuto anche all'attacco della speculazione internazionale sulla lira; al secondo quella, di circa 40 miliardi di euro attualizzati, che Prodi decise affinché l'Italia entrasse nell'euro).
E le motivazioni della finanziaria di Berlusconi? Zero. Il governo deve “soltanto” riempire un deficit di spesa pubblica!

Nella cronistoria delle finanziarie del governo di centrodestra ci sono state (nel 2002, 2003 e 2004) delle finanziarie tutto sommato leggere (grazie ai condoni, al rientro dei capitali, la vendita degli immobili dello Stato ecc., le famose una tantum), il che peraltro dimostra che il famoso buco denunciato da Tremonti come lascito del centrosinistra non esisteva; nel frattempo però il governo ha fatto ripartire la spesa pubblica (la spesa corrente primaria, Morando ha parlato di 116.000 nuovi dipendenti pubblici) e, terminate le una tantum, il bubbone è scoppiato.
In conclusione, la sparata di Berlusconi nel 2001: “dal declino allo sviluppo” si rivela una miserabile bufala. La finanziaria 2005 sottrae 35 miliardi al mercato e questo provocherà una contrazione del PIL di 0.5 punti. Perché in essa, come già detto, si colma un deficit di finanza pubblica e non vi è una sola riga dedicata alla promozione dello sviluppo. E il tanto strombazzato taglio delle tasse, per i risparmi che si intravedono, avrà effetti trascurabili sull'aumento dei consumi.

Giorgio Casera


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  30 novembre 2004