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Guerra e terrorismo
di Franco Isman


Terribile, terrificante, disumano. Questo è ciò che abbiamo visto e sentito, questo è il terrorismo.
Ma l'identica cosa si può, si deve dire della guerra, che è la forma suprema del terrorismo.
E allora nello sgomento e nell'orrore, che più il terrorismo colpisce vicino a noi e più sentiamo nella nostra mente e nel nostro cuore, cerchiamo di dare ascolto anche alla ragione.

bambino ferito 1  bambino ferito 2
Iraq, bambini feriti. Per chi vuole fotografie terribili: www.iraqwar.dk/iraqvictums.htm

Grave l'atteggiamento iniziale del governo Aznar che esprimeva la certezza della matrice Eta degli attentati, per motivi biecamente elettorali ma fors'anche per esorcizzare i sensi di colpa derivanti dall'ipotesi di un'azione del terrorismo islamico.
Stefano Folli, nell'editoriale del Corriere di oggi, dà quasi per scontato “un incrocio trasnazionale di antichi e nuovi terrorismi” e da questa affermazione, del tutto da dimostrare ed anzi molto improbabile, trae una serie di conseguenze. E aggiunge: “Si può decidere che la risposta americana al terrorismo è sbagliata, ma allora è necessario avere qualche idea alternativa ed efficace. L' 11 settembre ha prodotto l'Afghanistan e l'Iraq. Chi ha criticato l'America, con suo buon diritto, non aveva messo nel conto un attentato di matrice islamica contro un Paese europeo. Dopo l' 11 marzo, se si ammette che chi ha attaccato la Spagna ha voluto colpire l'intera Unione, è indispensabile che sia l'Europa a rispondere al terrorismo”.

L'11 settembre più che aver “prodotto l'Iraq” è servito a giustificare in qualche modo la guerra di aggressione all'Iraq, al di fuori di qualsiasi legalità internazionale, con le vergognose bugie sulle famose armi di distruzione di massa, in realtà inesistenti, e l'affermata complicità del regime di Saddam con il terrorismo, falsa anche questa. E le migliaia di civili accoppati dalle bombe e dai missili di Bush, anche se più lontani da noi, dovrebbero provocare gli stessi sentimenti di orrore e di sgomento. Ce ne siamo già dimenticati?

“Chi ha criticato l'America, con suo buon diritto, non aveva messo nel conto un attentato di matrice islamica contro un Paese europeo” ?!
Ma era espressione di comune buonsenso immaginare che l'aggressione all'Iraq avrebbe portato ad un inasprimento e non ad una diminuzione del terrorismo fondamentalista islamico. E lo abbiamo detto, lo abbiamo gridato nelle piazze. Ed è altrettanto evidente che i Paesi più esposti a questi attacchi terroristici sono in primo luogo America ed Inghilterra e, subito dopo, i loro complici nell'aggressione, fra i quali Italia e Spagna. E fra tutti gli obiettivi si scelgono, naturalmente, quelli più facili da colpire; anche se è certamente sbagliato immaginare il terrorismo islamico come una organizzazione monolitica e piramidale facente capo al fantomatico Bin Laden e non come una nebulosa di cellule solo parzialmente collegate fra loro.

Ci salvi Iddio da gravi attentati, e le nostre brave forze di sicurezza faranno senza dubbio tutto quanto in loro potere per evitarli. E' certo comunque che possiamo ringraziare il nostro governo e il suo presidente, con il suo irrefrenabile anelito di servilismo nei confronti dell'America, che hanno inviato e mantengono le nostre truppe ad occupare illegalmente un Paese straniero, se siamo attualmente esposti più di altri al pericolo di ritorsioni terroristiche.

Sabato 20 marzo ci sarà a Roma una nuova grande manifestazione per la Pace. Ed è la Pace con il ripudio di qualsiasi guerra di aggressione, con il rifiuto di qualsiasi complicità con gli aggressori, che può portare ad una diminuzione delle tensioni e delle rivalità e, di conseguenza, anche del terrorismo. Combattere il terrorismo, certamente, ma anche cercare di rimuoverne le cause.

Franco Isman
franco.isman@arengario.net

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  14 marzo 2004