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Il fondamentalismo americano
di Vittorio Amodeo


Ku Klux Klan
 
Si dice fondamentalista chi ritiene che i precetti religiosi vadano seguiti e applicati alla lettera, chiede e tenta di imporre che tutti facciano altrettanto, e giudica errata e da condannare ogni opinione differente. Si può dire che il concetto di tolleranza sia estraneo al fondamentalismo.
L'Islam è una religione moderatamente tollerante, tuttavia in tempi recenti si hanno segni non equivoci del sorgere di aspetti fondamentalisti in regioni e strati popolari dell'Islam. Fondamentalista era certamente il regime, fortunatamente decaduto, dei Taliban; e fondamentalisti sono quegli stati islamici che intendono applicare letteralmente la sharia, la legge islamica che appare più rigida dello stesso Corano.
Come mai questo ritorno a tempi e usi remoti, nella nostra epoca della comunicazione globale che potrebbe travasare usi e costumi più tolleranti in ogni parte del globo? Molti ritengono si tratti di reazione di difesa dei popoli islamici che si vedono, e si sentono, tagliati fuori dallo sviluppo e dal livello di benessere che viene intravisto in Occidente. Le decisioni vengono prese altrove, gli sviluppi scientifici, tecnologici ed economici non avvengono nei paesi islamici, apparentemente destinati dunque a una decadenza che contrasta con le glorie di un passato ormai remoto.
Ma un popolo, come ogni individuo, ha bisogno di credere in se stesso, nelle sue capacità e virtù, al fine di non sentirsi depauperato della sua essenza e individualità, precipitando nel limbo dell'anomia. Ecco allora il fondamentalismo garantirgli una sua individualità, una sua purezza, diversa e superiore rispetto ai costumi corrotti e lassisti dell'Occidente. Dunque il fondamentalismo può essere visto come la reazione e il portato della perdita dell'influenza politica ed economica di ampi strati del mondo islamico.
E in America? Vi sono molte sette fondamentaliste, e un certo fondamentalismo religioso si può notare nel Consiglio dei ministri che inizia le riunioni con una preghiera a Dio, o nel fatto che –secondo i sondaggi – il 92 per cento degli americani crede in Dio, una percentuale sconosciuta ad altri paesi dell'Occidente. Anche se non si può parlare di fondamentalismo diffuso, un certo humus a esso favorevole non è assente, dunque, nella società americana.
In questo terreno di coltura si innesta e prospera la destra americana, conservativa e reazionaria con venature mai sopite di razzismo. La certezza di essere nel giusto e che gli altri vadano vinti e abbattuti è tipica del fondamentalismo, e larghi settori della destra sembrano aderire a queste convinzioni.
Se il fondamentalismo islamico lo vediamo come il portato di una decadenza, di fatto, di una parte dell'Islam, così possiamo pensare che questa nube oscura del fondamentalismo americano sia legata alla decadenza economica, oltre che morale, degli USA.
Che gli Stati Uniti siano in periodo di decadenza morale sembra innegabile. Il fatto di aver condotto una guerra, quella contro l'Iraq, quasi in solitudine senza riuscire a convincere il resto del mondo della sua giustezza, e apportando in più prove dimostratesi in larga misura false ad analisi successive, denota un calo dell'influenza morale sugli altri paesi. E orrori come le carceri di Guantanamo e i processi senza garanzie che stanno per svolgersi suscitano indignazione non solo nel resto del mondo ma, per fortuna, anche negli USA.
Ma anche il divario crescente tra poveri e ricchi, con la quasi scomparsa di una classe media portante e l'esaltazione degli estremi economici, non può deporre per una sostenibile moralità sociale. In più v'è il declino dell'economia: il Pil USA cresce più di quelli europei, ma semplicemente per il fatto che è l'unico paese tra quelli sviluppati ad avere una sostenuta crescita demografica. Depurata di questa, il Pil pro capite è stagnante come altrove.
Emmanuel Todd scrisse nel 1970 un libro prevedendo il prossimo collasso dell'URSS. Ora ha scritto Apres l'Empire prevedendo il declino degli USA: non sono più competitivi sul piano economico, hanno un enorme debito pubblico, si reggono per il denaro che arriva dall'estero per investimenti in azioni (poche) e in certificati del tesoro (molti).
Come il fondamentalismo islamico è una risposta all'arretramento politico ed economico, così questo oscuro fondamentalismo americano, che si innesta su stimolazioni religiose per sfociare nella destra xenofoba e razzista, può essere il segno del declino americano. Ma in tutto il mondo ci auguriamo possano prevalere le correnti positive che tendono alla pace e alla cooperazione, nel rispetto e nella tolleranza, facendo giustizia di questi minacciosi rigurgiti fondamentalisti dell'est e dell'ovest.

Vittorio Amodeo

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  22 luglio 2003