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COSTUME
Pena di morte? Sė!
di Sandro Invidia

Ci vuole forza e sangue freddo per non lasciarsi sfuggire espressioni simili davanti a fatti come quello, terribile, di Bologna.
La folle violenza ed il barbaro massacro di una bimba di nove anni può far vacillare le più salde e nobili certezze. "A morte!" può essere un grido liberatorio e sacrosanto, sull'onda dell'emozione e del raccapriccio.
Poi, a freddo, per fortuna, ci pensa la razionalità, o magari il semplice buon senso, a suggerire che la legge del taglione non ripara il male fatto e serve solo a placare la sete di vendetta. E che uno Stato che voglia dirsi laico, democratico e moderno questa concessione all'istinto ancestrale non se la può permettere.
Non la pensa così Franco Cangini, ex direttore de Il Giorno, ora editorialista dello stesso quotidiano, impegnato, domenica 22 aprile, a sostenere la brutale violenza del titolo sparato a caratteri cubitali in prima pagina:
"Pena di morte? Sì, sì, sì"
La sostanza dell'articolo è tutta in questo sillogismo:
E conclude: A fronte di un'Italia di anime belle, in ambasce per gli assassini condannati alla pena capitale negli Stati Uniti, ce n'è un'altra che si dà pena per le vittime innocenti. I politici dovranno, prima o poi, scegliere tra le due.
Il tutto ad un passo da una scadenza elettorale che, date le premesse, rischia di tramutarsi in un tetro salto nel buio.
Per fortuna, qualcuno che mantiene la testa sulle spalle c'è: è la redazione de Il Giorno che oggi, per protesta contro il vergognoso editoriale, rifiuta di firmare gli articoli sul quotidiano.
Grazie, di cuore!
Sandro Invidia
sandro.invidia@arengario.net




p.s.: ho sfogliato attentamente le pagine nazionali del quotidiano. Ci sono solo tre firme (semplice svista o solidarietà a Cangini?). Una, in realtà, è una sigla: G.G.G. che se la prende con Bonolis. Poi c'è Antonio Patuelli che rammenta l'eroismo di Edda e Galeazzo Ciano. Infine, Paolo Francia apre un dibattito sul diritto all'eutanasia. Recita, ad un certo punto, l'articolo: L'Olanda si è posta al di fuori della cultura giuridica di tutti i Paesi del mondo che accetta il principio generalizzato per il quale la vita umana va comunque tutelata… La legge dell'Olanda va dunque contro la legge naturale che alberga nella coscienza di ognuno di noi.
Ops… ha scritto "ognuno"?
Eccetto Cangini, ovviamente!


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23 aprile 2001