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Assassinio di massa
di Franco Isman


L'assassinio mirato di Saddam pare non sia andato a buon fine ed allora partenza con lo sterminio di massa, con l'operazione “colpisci e terrorizza” come è stata definita con incredibile cinismo. Bombardamenti con i B52 provenienti dall'Inghilterra con bombe convenzionali (o ad uranio impoverito) e con missili Cruise, più o meno intelligenti (ma non abbastanza da rifiutarsi di esplodere), lanciati per la maggior parte dalle navi: tremila tra bombe e missili, dieci volte quelli usati nella fase iniziale della guerra del Golfo del '91, secondo i piani approntati da lungo tempo, che il nostro incredibile presidente, nel suo discorso alla Camera del 6 febbraio, aveva definito “un (eventuale) uso moderato della forza”.

Abbiamo visto in diretta, grazie alla CNN, le esplosioni al di là del Tigri, nel quartiere direzionale: un mare ininterrotto di fuoco con nuvole di fumo alte centinaia di metri e qualche patetico sparo della contraerea. La brava inviata del TG3 Giovanna Botteri, pur nella sua professionalità, era evidentemente sconvolta tanto da lasciar trasparire il suo accento triestino, ma sconvolti eravamo anche noi sulle nostre comode poltrone nei nostri caldi salotti. Ma probabilmente qualcuno gioiva e io non riesco a provare il minimo rispetto per costoro.


“Quale sarà il prossimo popolo maledetto cui regalare la libertà? Me lo chiedo, fra una corsa in cantina e sulla terrazza, cercando di capire per quali ragioni i popoli di più antica civilizzazione siano diventati le radici del Male. Me lo chiedo perché troppo grande è la sofferenza che viene inflitta alla gente di Bagdad, troppo assordante da dieci anni il pianto di migliaia di bambini…”. Così Massimo Nava, inviato del Corriere a Bagdad.
Saddam è stato “inventato” e potentemente armato dagli americani (ma anche da italiani, francesi, tedeschi…); come del resto avviene per tanti altri dittatori andati o mantenuti al potere dagli americani e per lo stesso Bin Laden.

Il terrorismo è una cosa terribile, soprattutto perché coinvolge persone innocenti che hanno il solo torto di trovarsi nel posto sbagliato nel momento sbagliato. E' sacrosanto fare tutto il possibile per difendersi dai terroristi, ma sarebbe molto più giusto ed utile eliminare le cause che lo provocano.
Io non vedo però alcuna differenza morale fra il terrorista che si fa saltare in aria o si butta con l'aereo contro le Twin Towers ed i piloti dei jet americani che scaricano il loro carico di morte, tranne il fatto che i terroristi sacrificano la loro vita per una causa nella quale evidentemente credono, per quanto aberrante sia il loro gesto, mentre il rischio dei piloti è molto relativo e quello degli “operatori” sulle navi pressoché nullo.

La guerra è la massima espressione del terrorismo e questa è una guerra senza la minima giustificazione morale e senza nessuna legalità internazionale. Approvare questa guerra, solidarizzare con questa America significa rendersi complici dei terroristi.

Franco Isman
franco.isman@arengario.net


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  21 marzo 2003