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Monza, più bella e più giusta
Alfredo Viganò per la rivista Dedalo


Nelle scelte che quest'amministrazione ha voluto affrontare con la stesura del PGT sono contenuti molti aspetti cruciali propri del dibattito sullo sviluppo e trasformazione della città europea ai quali si è voluto dare una risposta non solo culturale e tecnica ma anche politico strategica chiara.
Personalmente non credo che si possa riprodurre il gioco della deregolamentazione come stimolo di fronte a nuove frontiere o risorse ancora vaste, perché in realtà di risorse da consumare non ce ne sono più. I dati, anche provenienti dal confronto specifico con altre grandi aree urbane europee e mondiali, ci dicono che non sembra più possibile ricorrere a principi generali di sviluppo, consumando suolo o altri beni e lasciando indietro quanto fatto precedentemente: la necessità dell'interruzione di uno dei mali peggiori del nostro urbanesimo quali l'urban sprawl, per esempio, è sotto gli occhi di tutti.
Nella stesura del piano per Monza, ci siamo posti nei confronti delle risorse territoriali o ambientali con la stessa consapevolezza ed attenzione doverosa che abbiamo tutti ormai verso la limitatezza delle risorse tradizionali disponibili, come l'acqua o il petrolio.
Da tutto ciò ne deriva che quello che fino a poco tempo fa sembrava solo una ipotesi culturale, nel nostro piano assume un contenuto di necessità di scelte urbanistiche ed economiche.
I principi di sostenibilità che abbiamo inglobato nelle scelte del nuovo piano diventano un campo di attenzione stringente e di adempimento legislativo; ne sono testimoni molte azioni adottate e molti obiettivi posti qui elencati per sommi capi quali:
  1. ·l'introduzione della Valutazione Ambientale Strategica correntemente e non solo per i grandi progetti, ma anche nella strumentazione urbanistica in generale
  2. ·la riqualificazione della città ricercata mediante la trasformazione delle aree dismesse, concepita senza consumo sostanziale di nuovo suolo esterno all'abitato
  3. ·la promozione di qualità ambientale e l'utilizzo di fonti rinnovabili per i consumi energetici, unite alla tutela delle falde acquifere, dei valori paesaggistici come i Parchi di Cornice ed alla valorizzazione ambientale delle aree agricole
  4. ·la promozione di interventi atti a qualificare, con interventi pubblici e privati, il ruolo di Monza Capoluogo di Provincia ed importante Città nell'economia e cultura della Lombardia e d'Europa
  5. ·l'individuazione di una rete di servizi di mobilità su gomma e su ferro, unita ad una rete dei percorsi ciclabili e di isole pedonali o protette
  6. ·l'intervento mediante attente politiche sociali per rispondere ai fabbisogni abitativi dei cittadini con uno specifico Piano Casa come parte integrante della Pianificazione territoriale della città
  7. ·la scelta di individuare una qualità della vita pertinente ad ogni quartiere della città quasi fosse una municipalità
Per affrontare e dare controllo e qualità a queste azioni sono stati utilizzati strumenti quali i Piani Settoriali, che studiano e consentono scelte di programmazione e sviluppo sostenibile quali il Piano Energetico, il Piano del Sottosuolo, il Piano Casa, il Piano della Mobilità, il Piano Acustico, il Piano dei Rischi Archeologici.
Ma è nell'ambito del metodo che il programma di rinnovamento urbano portato avanti nel PGT ha potuto rendere operante la qualità della programmazione territoriale.
Sono stati promulgati incentivi per promuovere la qualità ambientale e l'utilizzo di fonti rinnovabili per i consumi energetici; la perequazione è stata promossa per un utilizzo come strumento e non come fine, perché le proprietà possano essere equamente trattate nelle scelte di piano senza privilegi tra chi edifica e chi rende disponibile le aree per i servizi pubblici, valorizzando anche la tutela ambientale e paesaggistica delle aree agricole; la competitività imprenditoriale è stata sollecitata per mettere in gioco il valore di scelte innovative per l'ambiente, il risparmio energetico, la restituzione di servizi sociali come compartecipazione di investimenti pubblici e privati in attuazione al Piano dei Servizi.
E' opinione condivisa tra chi ha lavorato in questi anni all'elaborazione delle strategie urbane di questa città che la politica urbanistica sia un impegno continuo e costante, che va alimentato ogni giorno mantenendo coerenza e coordinamento tra gli interventi e le scelte amministrative, con programmi strategici più generali compiti del Piano, come dei Bilanci e dei Programmi.
E' anche grazie al coordinamento tra le risorse pubbliche e private che saranno realizzabili ambiziosi obiettivi per Monza, pronta ad investire nel suo futuro ruolo di Capoluogo della Provincia e della Brianza con un sistema di servizi a carattere territoriale di grande scala, che si aggiungerà all'esistente Villa e Parco Reale, architetture destinate a realizzarne un destino più ampio, di scala europea ed internazionale.
In una città ricca di economie, intelligenza, operosità, solidarietà, cultura ed idee, riteniamo che i programmi che il piano offre possono essere letti alla luce di nuove grandi opportunità, e non di obblighi, sia per chi opera che per chi vive la trasformazione del territorio.
In questo riteniamo sia la sua grande forza.

Alfredo Viganò


   PGT@arengario.net


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  maggio 2007