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PGT    Tutto quello che vorreste sapere sul Pgt...







Quesiti all'Urban Center
La VAS, Valutazione Ambientale Strategica
introduzione di Alfredo Viganò
relazione di Marco Pompilio


L'ing. Marco Pompilio ha redatto come consulente e col concorso dei nostri uffici, la VAS (Valutazione Ambientale Strategica) che è documento che accompagna il Documento di Piano del PGT.
E' una novità non indifferente che nel nostro caso ha avuto la particolarità di entrare in gioco su materiale già in parte valutato ed elaborato dato che il PGT nasce come adeguamento delle scelte del Piano regolatore elaborato e licenziato dalla giunta nel 2004 e di cui fu interrotta la procedura a causa dello strano, come si sa, intervento della Regione.
Si tratta di un documento complesso che non rappresenta solo una specifica partecipazione di verifica sulla proposta ma che prevede anche strumenti successivi di costante attenzione alla verifica e sostenibilità delle scelte di attuazione del PGT.
Durante il dibattito con tecnici e professionisti organizzato dal Collegio di Monza degli architetti e ingegneri, sono stati presentati più quesiti tra cui quello dell'arch. Pippo Caprotti, che espongo di seguito e a cui dà risposta il successivo intervento dell'ingegner Pompilio.  

Alfredo Viganò


La legge regionale 12/05 indica la V.A.S. come strumento di valutazione (ambientale) degli effetti derivanti dall'attuazione di piani e programmi, con l'obiettivo di promuovere lo sviluppo sostenibile e assicurare un elevato livello di protezione ambientale
Allo scopo, la l.r. stabilisce che la V.A.S.  preveda un sistema di indicatori di qualità che permettano la valutazione degli atti di governo del territorio in chiave di sostenibilità ambientale
Infatti, per i piani e i programmi, nella loro specificità, la V.A.S.:
  • deve evidenziare la congruità delle scelte rispetto agli obiettivi di sostenibilità del piano o del programma e le possibili sinergie con gli altri strumenti di pianificazione e programmazione
  • deve individuare:
  • le alternative assunte nella elaborazione del piano o del programma
  • gli impatti potenziali
  • le misure di mitigazione o di compensazione che devono essere recepite    nel piano o nel programma stesso.

Il rapporto V.A.S. del Documento di Piano è ricco di annotazioni metodologiche e operative, di approfondimenti nei contenuti che ne fanno, anche per il futuro, uno strumento di fondamentale aiuto sia per il percorso decisionale dei processi di pianificazione, sia per i momenti di attuazione e di gestione.
Si ritiene opportuno predisporre un documento di SINTESI NON TECNICA della V.A.S. più riferito ai risultati oltre che ai processi di valutazione, secondo uno schema che riprenda gli elementi della legge regionale ma che possa anche dar conto delle implicazioni territoriali, dei carichi “urbanistici” e relazionali sul sistema città della strategia del riuso urbano.



La VAS come strumento di valutazione attuativa
ingegner Marco Pompilio

Il quesito posto dai professionisti durante l'incontro con gli ordini all'Urban Center coglie in modo molto preciso l'aspetto centrale della VAS, di costituire non solo un momento di valutazione nell'ambito della formazione del piano, ma anche, anzi soprattutto, un insieme di strumenti che accompagnano l'intero processo di pianificazione e che si spingono oltre il momento di approvazione del piano. Il Rapporto ambientale si è infatti preoccupato di mettere le basi tecniche per continuare la valutazione di sostenibilità anche nelle fasi di attuazione e gestione del piano.

monitoraggio

Secondo l'art 4 della LR 12/2005 la VAS deve essere sviluppata sul Documento di Piano, quindi sull'atto del PGT che ha valenza strategica e di coordinamento, e che non ha valore conformativo per la proprietà privata. Nell'impostazione data dalla legge lombarda la VAS interviene dunque su uno strumento che contiene le strategie per coordinare gli altri atti del PGT e la successiva pianificazione attuativa e di settore, e che costituisce snodo tra la pianificazione comunale e la pianificazione territoriale e di area vasta.
Il Documento di Piano non contiene tutti i dati di dettaglio che sono necessari per condurre valutazioni ambientali adeguatamente approfondite a livello progettuale; quantificazioni numeriche, indici, e quanto altro necessario per conformare le aree, è infatti oggetto degli altri atti del PGT o della pianificazione attuativa.
Il Documento di Piano costituisce novità di grande rilievo e potenzialità, diventando un reale elemento di connessione tra pianificazione territoriale e pianificazione conformativa, compito che per sua natura il PRG faceva fatica a svolgere.
Data la natura e gli obiettivi assegnati dalla legge al Documento di Piano, la VAS è stata impostata in modo da interfacciarsi efficacemente ed in modo continuo con il Documento di Piano, valorizzandone al massimo le potenzialità. Il metodo di lavoro scelto per sviluppare la VAS del piano di Monza è stato finalizzato a perseguire tre obiettivi principali:
  • Rivedere e integrare gli obiettivi e le azioni della proposta del PRG 2004, mettendoli a confronto con un elenco di criteri elaborato sulla base dei principi di sostenibilità contenuti nelle linee guida dell'Unione Europea, al fine di garantire che il sistema di obiettivi del PGT possa essere valido riferimento e guida per un'azione sostenibile anche nelle successive fasi e pianificazioni attuative.
  • Evidenziare i temi ambientali che necessitano un coordinamento sovracomunale per essere affrontati e risolti, sia per il ruolo di riferimento che Monza svolge sia per l'elevato grado di urbanizzazione ed interdipendenza del territorio brianzolo. In tale senso in sede di VAS si è sviluppato un primo ragionamento sui temi che potranno essere oggetto della pianificazione d'area vasta e della pianificazione territoriale della futura provincia.
  • Fornire indicazioni e strumenti da utilizzare per continuare la valutazione anche in sede attuativa, dopo l'approvazione del PGT, al fine di garantire il rispetto dei principi di sostenibilità nel passaggio alla scala progettuale e nelle successive varianti di integrazione o aggiornamento del piano.
In particolare su quest'ultimo punto il Rapporto ambientale definisce al capitolo 5 una serie di parametri e obiettivi di sostenibilità, per valutare in sede di pianificazione attuativa o di autorizzazione edilizia la sostenibilità delle proposte insediative che emergeranno successivamente all'approvazione del piano. Alcune di queste indicazioni sono già state tradotte in concreto nei meccanismi premiali per la valutazione delle proposte attuative che sono stati inseriti nel Documento di Pano. Altre verranno sviluppate nei successivi regolamenti e piani di dettaglio del comune.
Al capitolo 5 vengono inoltre date indicazioni per la creazione all'interno del comune di strumenti per supportare la valutazione. La continuità delle politiche di sostenibilità può infatti essere garantita solo se i principi e i metodi introdotti con la VAS diventeranno parte integrante delle competenze degli uffici tecnici dell'ente. Le indicazioni riguardano lo sviluppo delle banche dati territoriali del SIT, lo sviluppo di modelli di simulazione per la previsione degli scenari futuri e la comparazione tra alternative, e la messa a punto di metodi di valutazione quantitativi, basati sulle banche dati territoriali e su un sistema di indicatori ambientali e territoriali.

Gli indicatori costituiscono elemento centrale per arrivare ad una maturazione all'interno dell'ente di una cultura di valutazione. Gli indicatori potranno essere utilizzati negli studi di fattibilità, per comparare alternative, per monitorare l'evoluzione della situazione nei rapporti sullo stato dell'ambiente, e soprattutto quale base per il sistema di monitoraggio del piano.
La scelta degli indicatori è operazione molto complessa. Al capitolo 6 vengono forniti alcuni criteri di riferimento, e viene fornito un elenco esemplificativo sugli indicatori che potrebbero essere adottati. Si sottolinea il carattere esemplificativo di tale elenco visto che l'individuazione di un elenco operativo di indicatori per il monitoraggio, per essere realmente efficace, richiede uno studio di fattibilità approfondito, che sarà sviluppato nell'ambito dell'elaborazione del programma di monitoraggio, e che terrà conto in modo integrato e simultaneo di diversi parametri, quali:
  • la verifica, unitamente ai decisori, sui temi prioritariamente da sottoporre a controllo
  • la capacità di rappresentazione dei fenomeni prioritari
  • la comunicabilità, nel senso di facilitare la comprensione dei fenomeni anche da parte dei non addetti ai lavori
  • la reperibilità di banche dati e informazioni di base affidabili
  • la sostenibilità dei costi e la compatibilità dei tempi per l'aggiornamento delle banche dati
Il monitoraggio del piano, al quale è dedicato il capitolo 6 del Rapporto Ambientale, riveste un'importanza fondamentale per controllare in itinere l'evoluzione del piano e mettere a punto i futuri miglioramenti. Con la produzione di rapporti di monitoraggio periodici sarà possibile verificare lo stato di attuazione del piano, l'efficacia delle strategie e delle azioni, individuare i punti critici e prevedere in tempo reale l'attivazione delle azioni correttive necessarie. Un rapporto di monitoraggio predisposto in modo adeguato da presentare i dati in forma aggregata, sintetica, e soprattutto comunicativa, può inoltre diventare la base per allargare la partecipazione all'attuazione del piano a tutte le forze e le risorse presenti sul territorio.
Le considerazioni che emergono dal monitoraggio potrebbero essere analizzate e commentate in un forum di confronto con attori e forze locali, e potrebbero quindi costituire un primo gruppo di proposte da utilizzare al momento di istruire un aggiornamento generale del Documento di Piano, al quale, si ricorda, la legge ha assegnato durata massima quinquennale.


   PGT@arengario.net


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  11 febbraio 2006