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L'area della Cascinazza
La terza risposta a Gimmi Perego
di Alfredo Vigaṇ


La terza richiesta di chiarimento da parte di Gimmi Perego riguardava la Cascinazza e precisamente chiedeva:

L'area della Cascinazza: è possibile riepilogare cosa prevede esattamente il PGT per i suoi comparti?
Il suo inserimento nel Parco Intercomunale del Medio Lambro è indicato nelle norme o è
lasciato alle intenzioni della maggioranza?

Proprio ieri il Corriere riportava una intervista del sindaco sulla questione Cascinazza e una breve mia risposta a giornalista del Cittadino,  quindi non ne faccio la storia dicendo solo che allo stato attuale la situazione è caratterizzata da due fatti:

  • un ricorso del comune di Monza sulla nuova definizione del PAI ( Piano di Assetto Idrogeologico) che interessa il Lambro ed i rischi relativi di esondazione;
  • l'altro da una voce corrente che dice che qualcuno in Regione vuole introdurre una novità nella legge regionale n. 12/2005 (legge urbanistica che ha già previsto un articolo con comma adeguato ad impedire a Monza qualsiasi tipo di variante urbanistica o di normale gestione di tutela del territorio in attesa del nuovo PGT), cioè di ridurre il tempo di salvaguardia del Piano adottato nel 2002 a tre anni dai cinque previsti dalle leggi regionali della Lombardia. Verificato in sede legale che sono cinque anni di salvaguardia, bene, ora c'è chi vuole scorrettamente modificare le regole del gioco mentre si è in corsa. E' la terza volta: una due anni fa, proibendo a Monza (praticamente solo a Monza) di utilizzare la legge 23, una seconda volta con l'art. 25, secondo comma che impedisce a Monza (praticamente solo a Monza) qualsiasi tipo di variante, ora si prospetta una terza per far decadere il Piano del 2002 per legge regionale, in modo che Monza si trovi con le mani legate (non potendo ne fare varianti e avendo solo il Piano del 1971).
    Se è vero è una ulteriore vergogna che penso proprio non possa passare inosservata in molte sedi.
Per la Cascinazza, nei comparti, si prevede quello che già definiva la proposta di PRG nel 2004 con la possibilità già descritta di incentivi.
Il tutto si vede chiaramente nelle schede del Documento di Piano Tav. A13 per gli ambiti 27°, 27b,27c, 27d.
Infatti la zona individua più sottoambiti che organizzano la fascia periferica di San Donato, la nuova viabilità e la riqualificazione della cascina. Questi sottoambiti interessano più proprietà di confine tra le aree della Cascinazza e l'edificato esistente.

Elenco i dati essenziali per i singoli sottoambiti parziali e per l'intero ambito, composto da quattro sottoambiti, si prevede, in ragione degli alti valori ambientali e della configurazione di un parco urbano ed agricolo (si veda la scheda con finalità e prescrizioni):

  • Nel 27a, il risanamento-ristrutturazione della cascina esistente (Cascinazza) con destinazione “polifunzionale” (sia residenziale che terziaria etc. )e di altro edificio originario agricolo e un modesto intervento residenziale, questi ultimi su proprietà connesse al completamento del quartiere. La previsione è organizzata anche paesaggisticamente come asse est-ovest nel quartiere con la realizzazione di un parco urbano di fronte al complesso edilizio della Cascinazza.
    In questo ambito, oltre al risanamento e ristrutturazione degli edifici esistenti della cascina (circa 11.000 mq di Slp – Superficie lorda di pavimento, paragonabili a circa 33.000 mc.) restano realizzabili 3.855 mq di Slp (circa 11.565 mc) sulle altre proprietà del quartiere.
    Le aree del parco, servizi e strada,  sono pari a 25.262 mq, le aree di concentrazione della edificazione di cui sopra (compresa la Cascinazza) sono 31.000 mq.  
  • Nel 27b, vi è la parziale area di completamento del parco e del tratto di strada con tre lotti edificabili a completamento della cortina edilizia del quartiere su proprietà diverse da quelle della Cascinazza che partecipa in ragione della sua quantità di verde e strada (perequazione interna all'ambito).
    In questo caso la concentrazione edificatoria è su 3.018 mq, le aree per servizi e verde sono 10.063 mq e la Slp residenziale è pari a 5.586 mq (circa 16.800 mc). In questo caso si prevede la possibilità anche di parte di edilizia economico popolare con quota in affitto.
  • Nel sottostante 27c, la concentrazione edificatoria è di 4.115 mq, le aree per servizi 7.637, la Slp 5.784 (circa 17.400 mc.) sempre su lotti di completamento della cortina di quartiere oltre la strada di cornice al parco urbano ed agricolo.
    Anche in questo caso vi è la possibilità di parte di edilizia economico popolare con quota in affitto e la proprietà parziale della Cascinazza partecipa solo come parte di perequazione (strada e verde). Si prevede in particolare una continuità verde sino a via Buonarroti.
  • Il 27d presenta una destinazione non residenziale ma terziaria e ricettiva (anche per la vicinanza con il viale delle Industrie). La concentrazione è su 7.159 mq, i servizi  sono 8.851 mq, la Slp terziaria etc. è pari a 13.229 mq (circa 40.000 mc). L'area edificabile è parte della proprietà Cascinazza e parte di altri.
Quindi complessivamente la previsione dell'intera fascia di quartiere, comprendente tutte le proprietà in zona per le parti interessate è di circa 46.000 mq, i servizi, parco e strada circa 51.813 mq.
Tolta la cascina la parte edificabile è posta all'esterno della grande proprietà agricola e interessa le proprietà marginali e di cornice al quartiere.
Tutto il resto è agricolo e partecipe del Parco di cornice con previsione di inserimento nel Parco del Medio Lambro e tenuto conto della necessità della formazione di una vasca “naturale” di esondazione del fiume Lambro (il tutto è inserito nei documenti come sotto precisato).
La collocazione delle aree segue principi di integrazione col quartiere e rapporto paesaggistico col nuovo Parco e le preesistenze agricole.
A ciò va aggiunto un massimo dell'8% nel caso di raggiungimento pieno del punteggio di qualità ambientale (fonti energetiche alternative, edilizia popolare o convenzionata etc.) secondo la tabella degli incentivi di Piano.
Vi è stato in particolare la valutazione della continuità di verde e servizi ne quartiere.
La previsione complessiva è inferiore a quella inserita nel Piano Benevolo del 1997 che prevedeva in particolare la edificazione continua e multi-piano lungo l'intero asse viabilistico di cornice al Parco senza integrazione paesistica col quartiere e i suoi accessi.
In particolare per il Parco del Medio Lambro si veda la relazione del Documento di Piano pag 43 e seguenti (Vincoli ambientali) dove si dice in particolare: “nella zona est è individuata l'area protetta del parco del Medio Lambro che comprende l'intera zona della Cascinazza e del Parco sud di Monza.“ E nel Piano dei Servizi, relazione, pag 75 e seguenti (Il sistema del verde ) che riprende e definisce l'intera questione del rapporto tra Parco della Cascinazza e del Medio Lambro.
Si veda inoltre la norma di cui alle zone F3 (parchi urbani e territoriali, Norme tecniche, Piano dei Servizi): “Sono le aree comprese nei parchi urbani e territoriali esistenti e di previsione.”

cascinazza

Allego un estratto di parte della scheda dell'allegato A13 e relativa alla Cascinazza. Si nota:
  • la casina destinata alla ristrutturazione;
  • il parco pubblico antistante tra la cascina e il quartiere con la strada nuova e quella centrale di uscita dal quartiere stesso con sullo sfondo il cannocchiale visivo della cascina stessa;
  • le aree edificabili come cornice e completamento dell'edificazione esistente;
  • la tabella dimensionale degli interventi. La scheda poi dà anche la: descrizione, finalità, parametri edificatori, regolamentazioni particolari che qui non sono esposte ma ritrovabili nel testo sulla pagina del Comune.
Questo mostra la definizione di dettaglio delle previsioni anche non conformate (si veda la risposta precedente sulla discrezionalità delle scelte future e sulla non “conformazione” del suolo per gli ambiti e aree sistema). L'estratto della fotografia aerea mostra il confronto con la situazione attuale del suolo.
La strada di cornice del parco è scelta che deriva da tutti i piani precedenti e che si è ritenuto di mantenere come “chiusura dell'edificato, valorizzazione paesaggistica ed alternativa alla via Buonarroti con superamento del Villoresi e collegamento al viale delle Industrie.

Alfredo Viganò


   PGT@arengario.net


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  21 gennaio 2006