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Land Art nel Parco


bozzetto

Forummonza.info il 30 aprile ha pubblicato un intervento di Insieme per Monza che qui riportiamo integralmente, depurato soltanto dei numerosi “grassetti” che lo costellavano.

Arte: Faglia vuol tagliare 4000 piante
Il "cadregone", evidentemente, non bastava. Qui a fianco potete bearvi della nuova "scultura" che sbarcherà, o rischia di sbarcare, nel (povero) Parco di Monza. Una rappresentazione ciclopica della cosiddetta "land-art", 25 metri di diametro per 10 metri di altezza, che sarà collocata nel pratone che circonda la cascina Cernuschi, ben visibile dal viale Mirabello, così da impattare sulla libera prospettiva e visuale di una delle zone più belle e caratteristiche del Parco. Opera interamente in legno, ma  resistente e fresco perché sia lavorabile, che sarà interamente ricavato all'interno del Parco con il taglio di 4.000 (quattromila) alberelli dal tronco tra i 10 ed i 15 cm.
Durante il sopralluogo effettuato nelle aree boscate il 4 aprile scorso per individuare gli alberi da tagliare la Guardia Forestale (ancora Lei come in piazza Trento) ha espresso forti perplessità e fatto presente che non è consentito intervenire con tagli e potature nel bosco in piena stagione vegetativa. Senza i necessari permessi si rischiano (come in piazza Trento) nuove denuncie ma questo non sembra avere scosso né le intenzioni, né la tranquillità della "Giunta ambientalista". In autunno ritengono di essere ancora in carica, ma Insieme per Monza, primavera o autunno che sia, si opporrà in tutti i modi, anche attraverso i propri consiglieri comunali, a questo ennesimo scempio programmato dal sindaco-architetto. Davvero un bel sindaco, coerente, democratico  e, soprattutto, ambientalista.

Da parte nostra abbiamo chiesto chiarimenti all'amministrazione comunale ed abbiamo ricevuto dall'assessore al Parco Daniela Pollastri le precisazioni che seguono. Sarebbe interessante anche conoscere il costo di tale opera e se ci sono degli sponsor.

Con il termine "Land art" ci si riferisce a opere d'arte realizzate nella natura con i materiali che la natura fornisce. Una realizzazione di "Land Art" nel Parco ha senso perche' realizzata con materiale del Parco stesso: ogni anno infatti si operano tagli di ramaglie, sfoltimenti, azioni di ripulitura che producono molti quintali di materiale: mentre i tronchi più grossi vengono venduti, le parti meno pregiate (ramaglie, fronde, fittoni, piccoli tronchi) vengono tritati per diventare pacciamatura; in particolare, ogni anno quintali di materiale minuto rimane accatastato in attesa di essere tritato.
 
Sulla base di queste considerazioni, l'Amministrazione Comunale intende proporre un'opera di "Land Art" nel Parco ed affidarne la realizzazione a Giuliano Mauri, artista di fama mondiale (si ricordi l'installazione di un'opera nei giardini della Triennale di Milano), ribadendo ancora una volta che il rispetto del Parco e' l'interesse prioritario: per questo si e' proceduto a richiedere il parere di Soprintendenza, Regione e Parco della Valle del Lambro in merito all'allestimento e sono stati interpellati Forestale e ancora il Parco della Valle del Lambro per le problematiche relative al reperimento del materiale. Come gia' ricordato all'inizio, si usera' unicamente il materiale di scarto (normalmente avviato alle discariche).
 
L'opera consiste in un "padiglione" di 20 metri di diametro per 10 metri di altezza, nel quale sara' anche possibile accedere; la durata dell'opera e' legata al naturale degrado del materiale ligneo (cinque, sei anni).
 
Poiche' il periodo silvano (momento di fermo vegetazionale durante il quale si interviene con tagli, potature, sfoltimenti) si sviluppa tra il 15 ottobre e il 21 marzo il materiale occorrente (ramaglie) sara' recuperato durante tale periodo.
 
Dunque, nessun taglio apposito e nessuna scultura definitiva.

Daniela Pollastri


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  6 maggio 2006