prima pagina pagina precedente


Parco e autodromo
intervento in consiglio comunale di Aldo Melzi


Di cosa vive un Parco?
Di spazi verdi, prati, boschi, silenzi, pace, tranquillità, aria pulita…
Di cosa vive un autodromo?
Di rombo dei motori, boati della folla, box e paddock, gas di scarico…
Chiunque, dotato di un minimo di razionalità, concluderebbe che queste due realtà sono INCOMPATIBILI. Io personalmente continuerò a sostenerlo. Ma ho sottoscritto un programma elettorale e a quello faccio riferimento. Questo però non mi impedisce di pensare.
A chi adduce ragioni economiche a sostegno della realtà autodromo rispondo che proprio questa cieca impostazione economica ha creato i danni ambientali ai quali fino ad ora in qualche modo abbiamo rimediato (buco dell'ozono, piogge acide, inquinamento) ma che un domani sempre più prossimo non saremo in grado di fronteggiare (effetto serra).
I problemi globali di una crescita economica che non considera prioritariamente i valori ecologici sono esemplificati dalla nostra realtà. Rappresentiamo un laboratorio, un microcosmo…gli interessi economici, lo sviluppo, il mito della velocità contrapposti alla tutela dell'ambiente.
Sarebbe interessante quantificare in termini economici il lavoro svolto dal Parco di Monza in termini di diluizione e depurazione degli inquinanti atmosferici, rinnovamento della falda acquifera, abbattimento acustico.
E che dire dei vantaggi che produce ai monzesi e non solo. Monetizziamo un suo paesaggio, una passeggiata lungo i suoi sentieri, lo sdraiarsi in un prato, la possibilità di essere catapultati dalla città caotica in un contesto naturale. Quantifichiamo i benefici che il Parco ha donato in questi anni alle migliaia di monzesi, milanesi, brianzoli che lo frequentano ogni giorno.
Se dovessimo fare questa operazione ci renderemo conto che il vero bene prezioso da tutelare, il tesoro economico da difendere non è l'autodromo ma il Parco.
Ho detto ECONOMICO. Purtroppo siamo abituati a non valutare in termini economici l'aria e l'acqua pulite, il silenzio, un paesaggio. Se lo facessimo ci renderemo conto che siamo dei pessimi investitori, che stiamo dilapidando un capitale immenso, che abbiamo investito sul bene sbagliato. E' il Parco che ci darà il più grande ritorno economico, l'investimento più proficuo e produttivo. L'immagine di Monza nel mondo?…e Versailles, Vienna, Caserta? Il nostro obiettivo come amministratori dovrebbe essere la qualità della vita dei cittadini. Il nostro investimento dovrebbe puntare ad un ritorno fatto di maggior benessere, meno stress, meno tumori, meno malattie cardiocircolatorie.
Se i signori dell'autodromo vogliono continuare ad esercitare nel Parco la loro attività è opportuno che qualcuno spieghi loro cos'è un Parco e quali prerogative ha.
Questa amministrazione ha iniziato a sostenere le ragioni del Parco. Basta ricatti, diktat e bugie. Chiarezza! Non è nei programmi di questa coalizione allontanare l'autodromo dal Parco, è nei programmi tutelare il bene più prezioso di Monza: il Parco.
I punti fondamentali stabiliti con il Comune di Milano sono in piena coerenza con il programma elettorale. La zonizzazione acustica (con i giorni di deroga previsti) è in piena coerenza con il programma elettorale.
L'autodromo è inserito in un Parco che deve poter esercitare la sua funzione e deve poter erogare i suoi insostituibili servizi: aria pulita, prati, boschi, silenzio, pace, cinguettio di uccelli, profumo di aglio selvatico, paesaggi, storia e cultura ai cittadini di Monza e Milano e non solo.
Siamo chiamati ad una grossa sfida. Coniugare la nostra realtà consumistica e capitalistica con le ragioni ambientali, con il contesto ambientale nel quale noi stessi siamo parte integrante. Pensare che il problema non esiste, sottovalutarlo, significa dimostrare miopia e dabbenaggine politica. E' infatti la politica, la politica vera, forte, non prona degli interessi economici speculativi, la sola in grado di conciliare interessi economici a valori ecologici. Quella che può difendere gli interessi dei molti contro le speculazioni dei pochi. E' la politica che deve essere lungimirante, illuminata, non demagogica. Sembra impopolare oggi a Monza essere CONTRO l'autodromo ma è da stolti non sostenere con forza le ragioni del Parco. La battaglia sulle sopraelevate prima ed il rinnovo della convenzione oggi sono l'esemplificazione del problema. Rappresentano l'emblema del concetto di sviluppo sostenibile o meglio sostenibilità dello sviluppo. La capacità di recuperare in termini ambientali il terreno perduto sull'altare di uno sviluppo economico cieco, sordo e sprovveduto.
Questa Amministrazione ci sta provando, in piena coerenza programmatica, tra mille difficoltà.
Ma a chi dice che l'unica cosa che conta è la firma della convenzione abbiamo il diritto di poter rispondere che a noi importa anche del Parco e non siamo disposti a barattare una minacciata sopravvivenza dell'autodromo con la morte del Parco. Quello che dovrebbe essere limitato è semmai lo strapotere, l'arroganza che troppo spesso hanno costretto il Parco a piegarsi alle supreme ragioni economiche di sua maestà autodromo.
La coesistenza è difficile se non (ma questo è un mio parere personale) impossibile ma la bozza proposta dai Comuni è ragionevole e pone le basi per un miglioramento di questo difficile rapporto.
Non dimentichiamo che oltre all'autodromo ci sono altri soggetti che hanno dei diritti sul Parco:
la scolaresche, i pensionati, le casalinghe, i cittadini tutti che lo vivono e lo frequentano quotidianamente…e non dimentichiamoci delle volpi, degli anfibi, degli uccelli.
Questi soggetti richiedono che il Parco possa erogare i servizi che gli sono propri: aria e acqua puliti, silenzio, spazi verdi…cerchiamo di tutelare i diritti di questi soggetti.

Aldo Melzi
Insieme per Monza



in su pagina precedente

  5 aprile 2004