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momenti di architettura


il Gigante
© Franco Isman

Swarovski Kristallwelten
Franco Isman


Swarovski, mondi di cristallo, Svarowski il re del cristallo.
Ma che cos'è il cristallo, che differenza c'è con il vetro, come lo si produce ?
Tutto questo nel mondo di cristallo creato dalla Swarovski a Wattens, un sobborgo di Innsbruck, non viene raccontato e lo stabilimento di produzione, cuore ovviamente dell'azienda, con le sue alte ciminiere fa soltanto da sfondo ma è assolutamente ignorato.

Eppure qualcosa si dovrebbe spiegare.
Il cristallo rispetto al vetro ha una percentuale di piombo non inferiore al 24% (secondo le norme italiane) e, soprattutto, ha una struttura molecolare ordinata, “cristallina” appunto, e non amorfa.
Si trova in natura, frutto della pressione e del calore, ma in genere contiene sostanze che ne alterano la trasparenza. Viene prodotto industrialmente con procedimenti spesso tenuti segreti trattando i componenti a temperature e pressioni molto elevate, con un forte consumo di energia. Il risultato è un materiale assolutamente trasparente con un elevato indice di rifrazione, o diversamente colorato con l'aggiunta di vari tipi di ossidi.

Daniel Svarowski nacque nel 1862 in Boemia e iniziò presto a lavorare nella piccola azienda paterna di molatura dei cristalli. A 21 anni visitò a Vienna la “1º Esposizione di Articoli Elettrici” e da qui nacque l'idea di una macchina per la molatura meccanica del cristallo che brevettò nel 1892.
Nel 1895 si trasferì con la famiglia a Wattens in Tirolo, rimanendo comunque entro i confini dell'impero Austro-ungarico, dove l'acqua abbondante poteva fornire l'energia necessaria alla sua industria. Un'osservazione personale: questi spostamenti da una città dell'impero ad un'altra erano abbastanza comuni, il mio nonno paterno, più o meno coetaneo di Daniel Swarovski, si era trasferito negli stessi anni da Budapest a Trieste.

Dopo molti anni di esperimenti, nel 1913 Svarowski iniziò la sua produzione di un cristallo di assoluta trasparenza che, lavorato, dava pietre perfette ricercate in tutto il mondo. Nel 1935 fu realizzato il primo prototipo di binocolo ma si deve arrivare al 1948 perché l'azienda entri decisamente anche nel campo dell'ottica con il marchio di Habicht.

Infine nel 1976 con un topolino di cristallo iniziò l'era della produzione e vendita di prodotti di cristallo finiti, dai piccoli oggetti, come appunto i famosi animalini, al cristallo molato a diamante, alla stella di cristallo di 2,5 metri di diametro con un peso di 250 kg che è stata per anni in cima all'albero di Natale del Rockefeller Centre di New York.

Lo Swarovski Kristallwelten, i mondi di cristallo appunto, è stato realizzato nel 1995 su progetto di André Heller che creò la testa del Gigante dagli occhi di ghiaccio da cui si accede alle "Sale delle meraviglie"
e da qui al cuore di tutto: lo shop, il negozio, il centro vendite.
È stato completamente rinnovato nel 2015 con l'intervento di tre studi di architettura di fama mondiale: lo studio norvegese Snøhetta , gli austriaci s_o_s Architekten e il team artistico franco americano Cao Perrot con una spesa di 34 milioni di Euro.
Alla testa del Gigante sono stati aggiunti numerosi elementi.
La nuova zona ingresso con un'ampia pensilina sorretta da tronchi di betulle, aperta sulle circostanti montagne.
La “Nuvola di cristallo” una copertura di “nuvole” composta da oltre 600.000 cristalli che luccicano al sole e si riflettono in un nero specchio d'acqua in cui i visitatori si possono quasi “immergere”.
La torre di tre piani dedicata al gioco dei bambini, con il tamponamento esterno dalle 160 facce che ricordano le strutture dei cristalli, e il circostante parco giochi.
Il finto torrentello di montagna, come quello dei presepi, terribilmente kitsch.
Il labirinto a forma di mano realizzato con delle siepi. Bella idea, con un imperdonabile errore di progettazione: le siepi sono a foglie caduche e non sempreverdi per cui per metà tempo dell'anno il labirinto è assolutamente trasparente e quindi inutilizzabile.
Un parco espositivo che, manutenzione a parte, non richiede personale, fatta eccezione per gli addetti alla torre dei bambini.

La visita inizia con un breve briefing nella Sala Blu, nella testa del Gigante, e da qui il percorso obbligato delle altre quindici “Sale delle meraviglie” in cui decine di migliaia di cristalli e chilometri di fibre ottiche creano affascinanti giochi di luce e di riflessi. A metà percorso la Wunderkammer Studio Job, l'Oscar del kitsch: una sala con al centro una specie di montagna con le più note architetture mondiali, dalla torre di Londra alla Statua della Libertà, da San Basilio sulla Piazza Rossa alla statua equestre di Napoleone, e non mancano un trenino che collega il tutto ed un elicottero da combattimento CH47 che sorveglia da una guglia di cristallo…
Anche qui nessuna necessità di personale.
E finalmente, rullo di tamburi, il mega shop in cui è esposta praticamente tutta la produzione Svarowski dagli oggetti più piccoli a quelli più costosi, fra gli altri un bellissimo pavone dal costo di “soltanto” 14.995 euro. Tutti comprano, ma se per caso qualcuno non è interessato all'acquisto, niente da fare, il percorso è obbligato, come negli autogrill.

L'esposizione è stata inaugurata nel 1995 in occasione dei cent'anni della ditta Swarovski e in 19 anni è stata visitata da 12 milioni di persone in costante crescendo. Nell'aprile 2015 l'inaugurazione della nuova installazione ed è facile prevedere un afflusso di visitatori di almeno un milione all'anno con il risultato di far conoscere nel mondo la grossa realtà rappresentata dalla Swarovski e la varietà della sua produzione. È difficile valutare il giro d'affari dello shop, certamente molto alto e tale da consentire un rapido ammortamento dell'investimento.
Ma l'ingresso al sito non è gratuito né si limita ad un contributo simbolico; per visitare l'installazione si paga, e si paga un'esagerazione: ben 19 euro a persona, con sconti molto contenuti per comitive e famiglie. Un prezzo davvero indecente.
PS: allo Shop si può accedere senza pagare il biglietto…


   © Franco Isman (esclusa la seconda della quarta fila elaborata da foto di altri) - cliccare su ciascuna foto per ingrandirla.


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  10 novembre 2015 (Visita del 7 novembre 2015 con il Collegio architetti e ingegneri di Monza)