Ric |
Buonasera Mem |
Mem
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Ciao, Ric |
Ric |
Ho sentito... |
Mem |
Sentito o ricordato? |
Ric |
Sentito, sentito questa volta |
Mem |
Che? |
Ric |
Che ti hanno assegnato un giorno... |
Mem |
Vuoi dire dedicato. |
Ric |
Vero, dedicato. |
Mem |
Almeno così è stato deciso e comunicato... |
Ric |
Dal Presidente, appunto. E scritto anche sulle gazzette. |
Mem |
Giornali, Ric, giornali, oggi si chiamano giornali. |
Ric |
Il tuo è un ricordo lontano, d'un tempo. |
Mem |
Giusto. Hai fatto bene a ricordarmelo. La memoria a volte fa di questi scherzi. |
Ric |
Ma il fatto è che la notizia era stampata su un foglio che si chiama ancora proprio Gazzetta. |
Mem |
Eh, il ricordo può confondere i tempi, la memoria no, né i modi né i tempi. |
Ric |
Già, perché c'è differenza vero... tra noi. |
Mem |
Sottile, ma c'è. Non però da non renderci partecipi insieme di questa dedica, di questa chiamata. Di fare di noi come una sola cosa. |
Ric |
Come fratelli, allora. |
Mem |
Gemelli anzi. Da confonderci uno con 1' altro. |
Ric |
Uno nell'altro: una sola cosa. |
Mem |
Una: facoltà ed emozioni. Vivi insieme. |
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(PAUSA) |
Ric |
Eh, poi la memoria non è fatta di tanti ricordi? |
Mem |
Non fatta, Ric. Se mai riempita, meglio ricoperta. |
Ric |
Le gazzette... |
Mem |
I giornali, Ric! |
Ric |
No, proprio le gazzette, allora, ricordo, dicevano, scrivevano ammantata: "memoria ammantata di tanti ricordi". E di una che ti chiamava MNEMÒSINE. |
Mem |
Fai bene a ricordarmelo... Si. Mnemòsine alla greca: la farfalla bianca della montagna, le ali bianche dai margini arrotondati, i bordi trasparenti, solo alcuni punti neri. Mnemosine, per 1' entomologo. |
Ric |
Vive poco e non muore mai, cosi vi si diceva., |
Mem |
Scompare e ricompare, non muore mai. Hai mai visto, trovato una farfalla morta, la sua spoglia? |
Ric |
Si dissolve e ricompone. Delicata, se la sfiori te ne resta traccia. |
Mem |
D'una polvere bianca, traccia dei ricordi che la ricoprono. |
Ric |
Che l'ammantano. |
Mem |
Che l'ammantano. |
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(PAUSA) |
Ric |
Dunque tu farfalla ed io fiore: la vita e l'alimento vitale. Nel prato il vessillo, corona di candidi raggi, e il centro... |
Mem |
Il cuscino ornato, trapunto di ricordi. Un cuscinetto punta-ricordi: il capolino dorato, come dice il botanico; e alla latina aggiunge, del fiore, "perennis". |
Ric |
Vivere insieme dunque, per sempre ... . |
Mem |
Che tutti ci vedano, ci sappiano vivi. Io come farfalla a volare, a posarmi ogni poco immancabile instancabile sul capolino trapunto del tuo fiore, cuscino ornato di tante piccole corolle luminose, serrate una all'altra, i ricordi. |
Ric |
I tanti di chi c'è stato, di chi ha potuto raccontare, di chi ha ascoltato, se n'è alimentato. |
Mem |
Di un tempo oscuro, buio e insieme come notte stellata segnata di luminosi esempi di coraggio dignità pietà amore. Oggi noi a dare agli uomini speranza e certezza del domani. |
Ric |
Mi ricordo, si mi ricordo. Ci si diceva sottovoce: ricorda, ricorda per quando... |
Mem |
Quando tornerà luce. Sarà dopo questi incendi, questo fuoco, questi morti insanguinati sulla montagna. |
Ric |
E quelli esangui stremati di sofferenze nelle cittadelle recinte di spini. Ricordo, si mi ricordo. Nel bagliore dell'incendio, davanti al cascinale, nell'abbaiare dei cani. |
Mem |
Quel fuoco che faceva più buia la notte. Quel sangue, quel livido esangue pallore di stenti umiliazioni torture. Tutto non poteva essere stato invano. |
Ric |
Perpetua memoria, perenni ricordi. Anche il gelo di quel compagno addormentato di sfinimento al mio fianco, morto senza sangue nelle vene. |
Mem |
Un orrore che deve dare risveglio, perpetua veglia alle coscienze. Vigili, che non abbia a ripetersi. |
Ric |
Memoria di tempi che hanno oscurato il secolo. |
Mem |
Un empio uso delle facoltà umane. L'indegnità di portare dentro, se pure duro, un cuore pulsante. L'indecenza di ignorare se pure uno straccio di coscienza. |
Ric |
Violenze, stragi d'innocenti inermi. Il genocidio, infernale macchina progettata. in odio a una fede, a diversa fede, a differenti altre origini. |
Mem |
Memoria del male, dei mali. Memoria e ricordo anche di chi si è opposto, di chi ha protetto e salvato. Di chi ha offerto la propria vita sulla bilancia squilibrata del male e del bene. |
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(PAUSA) |
Ric |
Ma ora dobbiamo andare, sorella. Siamo attesi, chiamati, forse invocati. |
Mem |
Andiamo, fratello Ric. Con le nostre chiacchiere abbiamo tirato giorno. Già schiarisce e devono sapere che siamo vivi. |
Ric |
Per sentirsi più sicuri. Per ricominciare la giornata e andare avanti con certezza. |
Mem |
A testimoniare che i tempi dell'errore contro 1' onore, dell'orrore contro l'amore, sono finiti, sono stati fermati. Che non devono tornare, che non possono ripetersi. |
Ric |
Andiamo dunque, che si fa tardi. A quest'ora ancora di poca luce già si levano, spengono la luce e richiudono piano la porta per chi in casa ancora dorme, vanno al lavoro. Devono vederci vivi, tu come a volare intorno, a succhiare la vita dal capolino, io come a riaprirmi e fiorire sul prato: vita e alimento vitale. |
Mem |
Andiamo, che siamo attesi. |
Ric |
Attesi, anche oggi. |