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Il giorno della Memoria
di Rosella Stucchi

foto simbolo

"La Shoah (lo sterminio del popolo ebraico) non è un episodio qualsiasi della storia passata, che possa essere semplicemente analizzato e archiviato. E' un buco nero, un urlo senza fine, che non può essere placato. Perché non coinvolge solo gli Ebrei che ne furono vittime, ma tutta l'umanità, alla quale venne amputata una parte sana e viva, spacciandola per malata e inferiore, senza che la coscienza collettiva fosse capace di reagire. Su milioni di deportati, solo una piccola parte sopravvisse; di questi, solo pochi ebbero e hanno ancora la forza di raccontare. Il loro fardello quotidiano non è fatto solo di ricordi dolorosi, ma anche di paura: paura dell'oblio".

Questa la coinvolgente definizione di Moni Ovadia su un libretto edito dai "Figli della Shoah". Moni Ovadia dice ancora che l'atteggiamento più pericoloso nei confronti della memoria è quello delle persone che dicono: "ma basta, ne abbiamo parlato per anni, voltiamo pagina":
Ecco quindi che con una legge del 20 luglio 2000, votata praticamente all'unanimità, anche in Italia è stato istituito il "Giorno della Memoria", "al fine di ricordare la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati". E' stato scelto il 27 gennaio, giorno dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz da parte dell'Armata Rossa, mentre quasi tutti i paesi di Europa ci hanno preceduto, scegliendo date diverse.

A Monza, su proposta delle associazioni ANED (Associazione Nazionale Ex Deportati), ANEI (Associazione Nazionale Ex Internati), ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d'Italia), CCR (Circolo Culturale Ricerca), Novaluna, l'amministrazione comunale ha organizzato la mattina del 27 gennaio, al Villoresi, la proiezione del film "Train de vie" per gli studenti delle scuole superiori, ripetuta nel pomeriggio per tutta la cittadinanza. Il film è stato presentato da Giuseppe Meroni.
La sera, sempre al Villoresi, si è svolto un "concerto di poesia", uno spettacolo di musica, prosa e poesia a cura della Libera Accademia del Parnaso di Elio Veltre. Le poesie erano quelle del poeta ungherese Miklos Radnoti, ebreo, deportato e ucciso, intercalate dalle impressioni scritte da studenti in occasione del pellegrinaggio al campo di sterminio di Mauthausen nel maggio 2000. Il prologo dal titolo "Il Ricordo e la Memoria" era stato scritto per l'occasione da Vittorio Bellini.
Il giorno precedente, organizzato dai sindacati CGIL, CISL e UIL nella sala mensa dell'Alstom CGS, si è svolto un incontro con un rappresentante dell'ANED ed uno della comunità ebraica di Milano in ricordo dei 46 lavoratori monzesi morti nei lager nazisti.

L'amministrazione comunale, nelle persone degli assessori Enrica Galbiati e Tito Baldo Honorati si è dimostrata molto disponibile, sia nella preparazione della giornata, sia con la presenza alle diverse manifestazioni, a parte la serata finale. Del tutto assenti invece sindaco ed assessore alla cultura. L'amministrazione comunale inoltre ha fornito a tutte le scuole medie inferiori e superiori di Monza la videocassetta "Gli ultimi giorni", il documentario prodotto da Steven Spielberg e da Shoah Foundation, vincitore del premio Oscar 1999. Infine si è fatta parte diligente proponendo a tutte le scuole medie inferiori iniziative da svolgere all'interno delle scuole stesse: incontri con sopravvissuti ai lager o con studenti che avessero visitato i campi di sterminio, letture, proiezioni.
Scrive Beppe Colombo in un bell'articolo su "il Cittadino" del primo febbraio: "cosa ci resta da fare? Lo hanno detto molte voci udite in questa giornata: essere vigili, coscienti, e quindi continuare a ricordare e cercare di capire perché quello che è successo una volta non si ripeta più".

Rosella Stucchi
rosella.stucchi@arengario.net




L'ARENGARIO ha dedicato alla Memoria buona parte del numero di giugno 2000 con gli articoli "Per non dimenticare" di Fabio Isman, "A Mauthausen, 55 anni dopo" di Rosella Stucchi, "Lettera a mia figlia" di Felice Cagliani e con la presentazione del fumetto "Maus, una storia nell'Olocausto" di Luigi Bona.

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marzo 2001