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Bollate, Bovisa, Bullona...
ma siamo quasi a Milano !
di Emilio Gauna


Lear - Old Derry
 
Ed eccoci finalmente a pochi passi dalla grande Milano, capitale morale d'Italia. Ci siamo quasi, o forse per davvero: Bollate è lì vicina, e dal punto amministrativo la Bovisa è già Milano.


Ma nei vicoli perduti di Bollate
si rincorron felici ancor le fate?
Se vi corrono anche i fauni ed i centauri
e Cenerentole uccellini e dinosauri,
e Biancaneve , i sette nani e i coniglietti -
ma qui è Milano, diciamo un po' interdetti .
Ma dei tempi lontani in cui a Bollate
ci vivevano scoiattoli e anche fate
tutti quanti han perduto la memoria
e non v'è traccia sui libri di storia,
né sui libri di fiabe li trovate;
c'era un bosco fatato qui a Bollate,
c'eran paludi e c'erano acquitrini,
c'eran le rane e c'erano i bambini...


Bollate una decina d'anni fa contava 43.685 abitanti, ed è ancora (a quanto mi risulta) a 156 metri d'altitudine.
La Bovisa è all'estremo nord del comune di Milano, ed è importante (tra le altre cose) perché c'è la stazione che serve il Politecnico, e di qui passano molti futuri ingegneri.

« Non basterà il lucor di Monna Lisa
a render luminosa la Bovisa, »
pensò Leonardo tra le brume autunnali
che eran proprio uguali alle attuali
che 'l ciel l'è pien di nubi e l'aria è grisa.


La Bullona invece non c'è più: era la stazione delle Ferrovie Nord più vicina a Milano, prima di quella di Piazza Cadorna che è proprio in centro. Ma adesso è stata sostituita, poche centinaia di metri più in là, da una molto meno milanese "Domodossola" (dal nome di una piazza adiacente). La Bullona era molto caratteristica, e anche molto obsoleta: la stazione in superficie, e i binari sotto, con due rampe di scale a collegarla ai binari, e con il tunnel di cemento sopra ai binari.


Siamo sotto alla Bullona
e il telefono non suona.
Sotto il tunnel di cemento
cellulare come spento:
non c'è campo e non funziona.

Emilio Gauna


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  3 gennaio 2004