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La storia della Villa Reale di Monza
di Mauro Reali


La storia della Villa Reale di Monza
Un libro è sempre un ottimo regalo di Natale, tanto più se scelto ad hoc per il destinatario… E quale monzese, di nascita o d'adozione (come il sottoscritto) non vorrebbe trovare sotto l'albero un volume sulla “nostra” Villa Reale, gioiello neoclassico che un po' tutti ci invidiano? Certo, ci piacerebbe che Babbo Natale ci rendesse la villa fosse ben restaurata, totalmente visitabile, magari riccamente “musealizzata”… Ma per ora dobbiamo accontentarci del pregevole volume di Paolo Paleari e Carlo Vittone, La Villa Reale di Monza. Storia di una reggia europea, Vittone Editore, Monza, 2006 (prezzo: 20 euro), che ha il merito di coniugare il rigore storico documentario con la piacevole scorrevolezza della divulgazione. Se è vero che non mancano alcune schede di natura più prettamente artistica e architettonica relative all'edificio del Piermarini, è innegabile che la scelta degli autori sia quella di cogliere soprattutto la più che bicentenaria storia della Villa, che – nel corso del tempo – è stata al centro (insieme con il suo Parco) sia della “macrostoria” che della “micorostoria” dell'Italia e dell'Europa. Insomma, se la abitarono o frequentarono teste coronate quali gli Asburgo, Napoleone, i Savoia (fino alla tragedia del regicidio umbertino… ), vi troviamo – negli anni successivi – gli espositori delle Biennali e del MIA, gli studenti dell'ISIA, i frequentatori della Pinacoteca e perfino i tifosi delle gare automobilistiche del vicino autodromo… Non più scettri e corone, dunque, bensì gente comune che ha sentito la Villa un po' come una “seconda casa”; ma, si sa, le case si deteriorano e vanno restaurate: alle pp. 215 ss. gli autori ci ragguagliano – dunque – sullo stato dei progetti per la futura ristrutturazione del prestigioso monumento. Sperém, si dice da queste parti…
Si conceda, inoltre, una piccola nota personale al vostro recensore, che ha molto apprezzato la breve Scheda 12 sulla Archeologia in Villa. Inutile farla troppo lunga: Paolo Paleari ci ricorda come del tutto inaccessibili giacciano in alcuni spazi importanti materiali archeologici e, soprattutto, testimonianze epigrafiche della romanizzazione delle nostre terre. Chi scrive è da vent'anni che si dedica agli studi antiquari ed epigrafici, ed ha utilizzato – per alcune pubblicazioni scientifiche – anche testi di iscrizioni “monzesi”; amerebbe davvero, dunque, prima della pensione, il poter vedere finalmente a posto le epigrafi della Villa, dichiarando da subito la propria disponibilità a “rimboccarsi le maniche” in prima persona!
Ma torniamo al libro, che ho tra le mani e che sento ancora pervaso dall'inebriante odore di stampa. Lo faccio solo per ricordare come sia bene illustrato con immagini d'epoca e – soprattutto - con le belle foto di Piero Pozzi, che mostrano l'edificio nel mutare delle stagioni: l'inverno nevoso, inutile dirlo, ha un fascino particolare! Un motivo in più, questo, per lodare questa simpatica e agile pubblicazione e per ringraziare gli autori del bel “regalo di Natale” che hanno fatto alla nostra città.

Mauro Reali


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  16 dicembre 2006