prima pagina pagina precedente




ECOLOGIA - AMBIENTE
I terremoti nella pianura padana
Note su Face Book di Michi Boncristiano, un giovane studente-studioso che con i dati ufficiali dello INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) spiega in modo piano ed esauriente quello che è probabile stia accadendo

i terremoti del 20 e 29 maggio

29 maggio 2012
Ecco il nuovo grosso segmento di faglia attivatosi oggi (nel cerchio viola): è lungo circa una ventina di Km ed è il proseguimento verso nord ovest della gigantesca faglia partita dal ferrarese domenica scorsa e arrivata oggi in Lombardia. La violenta scossa di oggi non è una scossa di assestamento del terremoto del 20 maggio ma un nuovo terremoto provocato dalla rottura di un nuovo grosso segmento di faglia che quindi ha attivato nella zona nord ovest presso il confine lombardo una nuova sequenza sismica di scosse di assestamento (pallini e quadratini viola). In totale la faglia ha raggiunto i 60 Km di lunghezza, qualcosa di davvero eccezionale. In viola i terremoti di oggi, le stelle viola sono i tre violenti terremoti di stamattina e di mezzogiorno, mentre in arancione tutti i terremoti precedenti a partire da domenica scorsa 20 maggio.
Come prosegue questa linea di faglia? Dalle carte geologiche si sa che la faglia dopo essere passata a metà tra Modena e Mantova ripiega verso sud ovest raggiungendo Parma dove risale verso nord ovest raggiungendo il Piacentino e il sud Milanese.
Foto INGV http://ingvterremoti.wordpress.com/

linee di faglia

30 maggio 2012
La gigantesca linea di faglia attivata dai terremoti di domenica scorsa 20 maggio 2012 (stelle gialle) e poi da quelli altrettanto violenti del 29 maggio 2012 (stelle arancioni). La linea viola rappresenta la faglia attivata in profondità mentre la successione dei terremoti dell'ultima settimana (stelle gialle più stelle arancioni) disegna in una sequenza quasi maniacale la corrispondente linea di faglia che si è rotta in superficie. Una linea di faglia lunghissima partita da Ferrara domenica scorsa e arrivata oggi in Lombardia dopo aver percorso da est ad ovest quasi 80 Km. Le linee rosse sono le principali faglie sepolte in profondità sotto la Pianura Padana. I terremoti di domenica avevano rotto un segmento di faglia lungo quasi 50 Km (stelle gialle) mentre i violenti terremoti di oggi hanno rotto un nuovo segmento di faglia lungo per ora una trentina di chilometri. In verde infine i tre terremoti più forti (maggiori di 4,5 richter) dal 1° gennaio 2011 al 19 maggio 2012, terremoti che avevano rotto dei segmenti sempre della stessa struttura di faglie (Pieghe Ferraresi) ma molto più in profondità.
Se la faglia dovesse continuare a rompersi progressivamente verso ovest dove potrebbe arrivare? Le Pieghe Ferraresi, le Pieghe Emiliane e le Pieghe del Monferrato rappresentano il limite dell'Appennino che sovrascorre verso nord est sulla zolla adriatica al di sotto della Pianura Padana. Tutta questa struttura appenninica, dopo essere passata a metà tra Modena e Mantova (posizione dell'ultimo terremoto, ultima stella arancione ad ovest), continua a scendere verso ovest - sud ovest raggiungendo Parma e Reggio Emilia dove risale verso nord ovest per rientrare in territorio lombardo e raggiungere il Piacentino e il sud Milanese.

Di certo sarebbe un fatto davvero insolito per il nostro paese e soprattutto per quella zona, classificata fino a una settimana fa a bassa sismicità, se la faglia dovesse proseguire ancora il suo viaggio verso ovest con altri forti terremoti. Rotture di faglie a catena così lunghe e anche più lunghe si sono osservate fin'ora solo sulle più grandi faglie tettoniche del pianeta (la faglia di S.Andreas in California, le faglie Giapponesi, quelle di Sumatra ecc..). Resta il fatto che per noi è già eccezionale una rottura così lunga, quasi 80 Km!

Fonti consultate:
La distribuzione delle faglie è quella di uno studio dell'Istituto Nazionale di Geofisica “Evoluzione tettonica plio-quaternaria dei fronti di accavallamento nord-appenninici (transetto Bologna-Ferrara, Italia): implicazioni sismotettoniche”, 2009, G. Toscani, P. Burrato, D. Di Bucci, S. Seno, G. Valensise http://aldopiombino.blogspot.it/2012/05/scusate-la-mia-lunga-assenza-ma.html
http://ingvterremoti.wordpress.com/2012/05/26/terremoto-in-pianura-padana-emiliana-inquadramento-geologico-2/ Visualizza altro

le scosse del 30 maggio

31 maggio aggiornamento delle 18:
nelle ultime ore c'è stato un nuovo aumento dell'attività sismica nell'estrema parte ovest (cerchio rosso), dove alle 17 c'è anche stata una scossa di 4 richter (qudratino rosso nel cerchio rosso). Minore l'attività andando via via verso est. Da notare anche le scosse sotto al fiume PO (chi l'avrebbe mai pensato?) e quelle sotto Modena (vedi freccine azzurre). Le scosse sotto il PO sono molto superficiali (1 -5 Km) mentre quelle su Modena mediamente pr...ofonde (sui 30 Km di profondità). Questa caratteristica è presente su tutta la struttura, andando verso nord i terremoti diventano via via più superficiali mentre al contrario verso sud diventano più profondi. Da questo fatto si può dedurre che la struttura è costituita da piani di faglia (quelli che generano i terremoti) che immergono ovvero si inclinano, sprofondano, verso sud. Immaginate una serie di grossi scivoli che partono da 1 Km di profondità sotto il PO e arrivano a 50 -60 Km di profondità sotto l'Appennino. Su questi scivoli però l'Appennino, poichè spinge verso nord, non può che "scivolare al contrario" e cioè dal basso verso l'alto. Non a caso le prime rilevazioni dei satelliti mostrano che tutta la pianura interessata dalle scosse si è sollevata fino a 15 cm.

Michele Boncristiano



EVENTUALI COMMENTI
lettere@arengario.net
Commenti anonimi non saranno pubblicati


in su pagina precedente

31 maggio 2012