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Storia d'amore o avventura ?
Il Teatro Sociale nel 1901



il Teatro Sociale
mademoiselle Blanche

Una storia d'amore della fine della "belle epoque": dopo lo spettacolo al Teatro Sociale, nel camerino, un fruscio o meglio un frou frou, di notte vicino ad un abat-jour con una coppa di champagne o di spumante, un mazzo di fiori.
Il Nonno Luigi C., di Monza o magari della Brianza, si lisciò i baffi, perse la testa e si invaghì della francesina. Mademoiselle Blanche, la danseuse etoile o la chanteuse, magari di un'operetta,  tornò nella sua casa, in rue du Muguet 6 a Marseille. Non sapremo mai se il Nonno l'andò a trovare in Francia, magari mascherando la scappatella con un viaggio d'affari. La cartolina testimonia che scrisse in bellissima e chiara calligrafia.
Potrebbe essere una novella di Maupassant ed invece è una cartolina bella e rara spedita nel lontano dicembre1901.

La cartolina rappresenta un pomeriggio assolato nella piazza del Mercato. Poca gente, un giovane in primo piano guarda l'obiettivo . Più in fondo si intravedono gruppetti sia vicino al Teatro che dove ci sono i carri del magazzeno e dei trasporti, presso quella che era la Pesa pubblica. Tutti gli edifici che si vedono di cornice alla piazza oggi non ci sono più, demoliti a seguito di un piano complessivo di riassetto di tutta la zona, compreso il Teatro Sociale che non fu più ricostruito. A destra, di fianco al Teatro la famosa Trattoria Delle Due Spade d'Oro, con la tenda e tavolini. A sinistra, il "Caffè Birreria del Teatro". All'altro angolo della piazza c'era la Trattoria dell'Angelo di cui si è già parlato. A destra si intravvede appena la gronda dell'edificio del Seminario, poi Liceo Classico.

il Seminario

La seconda cartolina, abbastanza rara e d'epoca, completa il quadro di questo lato della piazza. Non è stata spedita, ma anch'essa racconta la sua storia. Sembra mezzogiorno assolato (l'ombra è a picco), in primo piano un uomo, in maniche di camicia e panciotto, con l'immancabile cappello in testa ed il frustino, conduce il suo carretto, forse per raggiungere la Pesa. Dietro, appoggiato al muro del Seminario, di fianco al gruppo di carretti della cartolina precedente, il baracchino con la pomposa scritta "Pesa Pubblica". La facciata del Seminario, pur deturpata dalla alta recinzione, è imponente nella grande e nuda piazza. In fondo parte di cortina demolita con un'altra trattoria con alloggio, quella famosa del Cannone d'oro. Di fianco altre trattorie, uno Stallazzo e l'Osteria della Cervetta.
Una piazza piena di vita, anche l'altro fronte della piazza era ricco di presenze.
Tra breve sarà indetto il concorso per la sistemazione della piazza. Quello per la realizzazione del parcheggio sotterraneo è già deciso a seguito dei progetti presentati con procedura di project financing. Come ho detto altra volta si vedano le cartoline e mappe già esposte in questo museo
virtuale - Piazza Trento e Trieste e Piazza del Mercato) sarà bello vedere rivivere la piazza restituita ai pedoni e, chissà, anche il ricordo dell'acqua del fontanile.

Alfredo Viganò


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  21 gennaio 2005