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IL POSTO DELLE MORE


Sarà l'odor di foglie
che muoiono nell'ombra
o il pianto della terra
per l'estate lontana
ma il vuoto che io sento sta diventando pena.

Ed ecco che ritorno
là dove batte il cuore
nella dolce radura
coi cespugli di more
dove l'erba conserva l'orma del nostro incontro.

Ma là dove il rimpianto
sconfina nel dolore
c'è un cartello che oscura
la scena dell'amore:
zona discarica – è vietato sostare

E allora in mezzo ai cocci
di cose senza vita
tra gli oggetti più amati
che poi uno rifiuta
coi resti del banchetto
di una festa animata
si confonde e scompare una storia finita.

Finita ormai l'attesa
l'impazienza dei gesti
e la lenta dolcezza
di quando ti rivesti
finito quel profumo
di terra e di erbe rare
che ti lasciava addosso il posto delle more.

Sarà tutto travolto
tutto da cancellare
e guardandosi attorno
solamente grigiore.
Ma io ricorderò
nelle ore più amare
che noi ci incontravamo
nel posto delle more.


Fides Modesto Minazzi

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  11 ottobre 2003