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Un Parco degno di "nota"
di Massimo Di Gesu


Martino Vercesi
Martino Vercesi
Mariangela Pastanella
Mariangela Pastanella
Lusinghiero il successo che ha salutato l'esordio di una delle iniziative culturali monzesi più avvincenti di questa primavera: nella mattinata di domenica 4 maggio presso la Sala delle Colonne della Villa Mirabello -uno dei siti più affascinanti del nostro prezioso 'polmone verde'- s'è infatti inaugurata la rassegna chitarristica 'Note nel Parco', a cura del Comitato per il Parco 'A. Cederna'.

Il buon auspicio di un solare tripudio di colori e primaverili aromi in cui la sala era immersa, ha propiziato un sinestetico rito coronato dalle seduzioni sonore che due fra i più pregevoli allievi dell'Accademia Chitarristica "Giulio Regondi" di Bergamo hanno dispensato ad un nutrito pubblico.

Il concerto, primo di una serie di tre che si succederanno settimanalmente nel corso di questo mese, è stato preceduto da un intervento verbale del liutaio Renato Barone, che ha polarizzato l'attenzione degli astanti tratteggiando con vivacità d'esposizione un'esaustiva panoramica sull'evoluzione della chitarra dalle sue ascendenze arabo-greche fino ai sofisticati approdi tardo-ottocenteschi dell'artigianato del de Torres.
A firma dello stesso Barone erano anche gli strumenti con cui, nel corso dell'evento, si sono successivamente esibiti i due solisti Martino Vercesi e Mariangela Pastanella, che hanno soggiogato un avido uditorio frattanto alimentatosi di nuovi appassionati, fino alla saturazione della suggestiva sala.

In questa vibrante cornice, grazie alla perizia strumentale del Vercesi, è risuonato l'amabile melodizzare dell'inglese Lennox Berkeley (la cui 'Sonatina' è stata rivelata nella disinvolta fluidità di linguaggio tipica di certo eclettismo della scuola britannica del '900), al quale ha fatto seguito la più ostentatamente virtuosistica 'Rossiniana' di Mauro Giuliani, la cui apprezzata esecuzione ha condotto il pubblico al primo apice d'entusiasmo della mattinata.
Plauso generale è stato destato anche nella seconda parte del concerto dalla versatile Pastanella. La sua interpretazione dei 3 Valzer op. 58 di Nilo Peraldo Bert è stata infatti caratterizzata da una pulsante vividezza espressiva che, seguita dal duttile indugio nelle ricercate sonorità dello 'Studium maius' di Giovanni Salvemini (n. 1961), si è rinnovata nel caleidoscopio timbrico dei quattro pezzi (Platero, La Muerte, Paseo, Azotea) di Eduardo Sainz De la Maza, che hanno concluso il programma.

Calorose manifestazioni di favore hanno quindi coronato anche questa esecuzione, con cui terminava la prima tappa di un progetto altamente meritorio per la doppia e reciproca esaltazione di due inestimabili patrimoni culturali non sempre privilegiati da un'adeguata attenzione.
Complimenti, dunque, al Comitato per il Parco, che, nel rivelatorio connubio "mondo dei suoni - scenario naturale", ha saputo individuare le coordinate di un umanesimo in cui la musica (linguaggio in cui nessun suono ha senso se non in rapporto a ciò che gli è altro) è metafora di una necessaria (naturale) cultura della relazione con la realtà circostante nell'accezione più onnicomprensivamente vasta.

I prossimi appuntamenti di 'Note al Parco' (sempre nella stessa sede) si svolgeranno domenica 11 e 18 maggio alle 11.00.

Massimo Di Gesu



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  5 maggio 2003