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Che bella la TV
Quindici anni di Blob
di Primo Casalini


dal sito di Corrado Guzzanti (quando c'era)

Ho registrato le tre notti di Fuori Orario dedicate ai quindici anni di Blob, e mi ci sono volute due videocassette di quelle da otto ore. Blob lo studieranno gli storici, se vorranno veramente capire cosa è successo. Frequente è lo spasso, come è frequente vedere - oggi - che il destino di certi personaggi era già scritto negli occhi e nelle parole di allora. C'è anche sofferenza, a volte. Non me lo guardo in modo sistematico, salto qua e là, eccone un esempio.

Il bianco e nero di Ciprì e Maresco, il tormentone intercosciale Sharon Stone - Alba Parietti, il prodigioso Aldo Busi che chiama l'erezione alzabandiera, le donne di Craxi, lo spaurito Maurizio Mannoni, Veltroni un po' a disagio, non sapeva il suo futuro e aveva un passato di figurine, Bossi dice che bisogna votare sì ai referenda, il Noooo! di Prodi due giorni dopo aver perso il governo, gli ispettori ONU legati alle piante a Srebrenica, i parenti che scavano con le mani nelle fosse comuni, Emilio Fede cammina sui suoi giornalisti, Mino Damato cammina sui carboni accesi, e tutti e due se ne vantano, la Moratti dice che Mamma RAI non entra in concorrenza col signor Cecchi Gori, il ministro Mancino col cappello di alpino e l'aria triste, Craxi dà del mariolo a Mario Chiesa, il dibattito in fondo amoroso fra Bassolino e la Mussolini, lo sventurato Occhetto, col senno di poi, ma c'era già portato, lo sguardo algido di Nilde Iotti ad Occhetto piangente quando chiude il PCI, De Michelis non rilascia dichiarazioni e cammina svelto, Borsellino sapeva cosa lo aspettava, Caponnetto affranto e dignitosissimo, Di Pietro, che tutti lo volevano scritturare e che quando arrivava ci si alzava in piedi ad applaudire, Primo Greganti va in galera serio serio, Citaristi dovrebbe dire quanti avvisi di garanzia ha ricevuto, ma ha perso il conto e li dice il suo avvocato tra gli sghignazzi di tutti, il lecca-lecca dei conduttori TV fine anni '80: Frizzi, Marzullo, anche Minoli e Lasorella, al confronto Pionati è un coraggioso, Vittorio Sgarbi vuole morto Federico Zeri, Fellini indaga sull'aggettivo felliniano, Berlusconi un tempo era felice, Di Bella vuole spiegare la somatostatina, ma si impappina fra una molecola e l'altra, Forlani comincia a sentire odore di plof! e di plaf! e passa la mano a Martinazzoli, vendo tutto e mi ritiro, l'educazione sessuale, un signore dai capelli bianchi che maneggia preservativi, Cicciolina si offre a Saddam Hussein, messi come siamo era meglio provarci, Buttiglione dice che vincerà solo chi si allea con lui, Ferrara giovane, grassoccio, con i capelli lunghi che gli vanno negli occhi e l'aria buona anche se grida, Costanzo, che sembra il fratello brutto di Ferrara, senza i capelli negli occhi e che non grida, ma è più cattivo, Gad Lerner santoreggia, come tutti allora, Santoro, Santoro, Santoro furbo di tre cotte, Annunziata dice le parolacce e Vespa si scandalizza, a lui ha telefonato il Papa, Corrado Guzzanti agli inizi, Paolo Guzzanti prima della conversione, spiritossissimo e coi capelli rossi a raggera, come la rèclame della Presbitero, che dispiacere vederlo ridotto come è, Cecchi Gori coi capelli quasi a boccoli e l'aria il padrone sono me, Valeria Marini prima di Cecchi Gori, Vittorio Dotti seduto alla destra di Berlusconi, la Ariosto inseguita fino alla toilette da Ignazio La Russa cattivissimo dopo Fiuggi e prima di Fiorello, Rauti cattolico apostolico romano e missino, Teodoro Buontempo che fa il saluto romano col
Teodoro Bontempi
braccio perfettamente teso, lo saprebbe fare ancora, Maceratini fascistone in aeternum, il tronco è quello, Scalfaro quando gli esce la frase retorica chiude gli occhi, cioè quasi sempre, Montanelli finge di cercare le parole per dirle meglio, Spadolini sorridente, sembra lo zio scapolo di Ferrara e di Costanzo e spera che Benigni non infierisca, Cossiga con le dita nel naso per operazioni di scavo, Woytila giovane riceve Gorbaciov con gli occhi felici e con aria protettiva, non sapeva il dopo, Funari spiega l'economia ed i nostri guai col pennarello e le urla, Feltri sardonico dice che tutti parlano male del suo giornale però lo leggono, le monetine del Raphael, gente veramente incazzata ed i poliziotti che faticano a contenerli, Formentini ancora leghista duro e puro, la sciura Augusta non l'ho vista, peccato, tanto simpatica, Martelli credeva di avere un grande futuro, Segni pure, il Ciro! Ciro! di Sandra Milo, Andreotti ed Amato tali e quali come oggi, la ricostruzione attendibile delle genealogie delle famiglie Marzullo e De Mita e dei loro fraterni rapporti, otto grossi imprenditori arrestati a mezzogiorno e rilasciati in serata, gli spot elettorali del partito socialdemocratico e di quello repubblicano, roba da Romolo Augustolo, Enrico Berlinguer spiega come si fa a votare PCI, il simbolo in alto a sinistra, Mike Bongiorno dice che Berlusconi non ha mai licenziato nessuno, neppure lui, lo spot di Berlusconi con i tre figli piccoli, D'Alema ancora col vestito dell'Upim o del Gum, pettinato alla mascagna e con l'aria di un gatto sotto l'armadio, Nuccio Fava parla bene di Bruno Vespa, era il primo della classe, Leoluca Orlando Cascio che aveva un grande presente, chissà il futuro!

Primo Casalini

dal sito di Corrado Guzzanti (quando c'era)


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  7 gennaio 2007