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Puzza di fascisti

Giuseppe Poliani
May 23, 2004 12:12 AM
Consigli comunali e legalità.


"Se in Via Boccaccio si svolgeranno altre manifestazioni senza le dovute autorizzazioni andrò io con i miei ragazzi a interromperle e allora non garantirò il rispetto dell'ordine pubblico" (dichiarazione di Dario Allevi, capogruppo di AN in consiglio comunale. Da "Il Cittadino" del 20/5/04).
 
Anche se giustificata successivamente con la motivazione di "voler esasperare i toni" solo per smuovere le acque su un problema, quella frase sopra riportata è di una gravità enorme, non solo per il contenuto espresso ma anche per chi l'ha pronunciata (un consigliere eletto da cittadini democratici),  e per dove è stata pronunciata (durante una seduta del consiglio comunale).
 
Bene ha fatto la maggioranza a non rispondere ad una simile provocazione che non definisco con alcun aggettivo per non offendere nessuno ma della quale si capisce subito la radice profondamente violenta e antidemocratica e costituisce un germe di violenza che potrebbe contagiare tutti, soprattutto i giovani.
Grazie a Dio il nostro sindaco non risolve i problemi chiamando "i suoi ragazzi" a sistemare le cose come intende Allevi, ma è una persona che crede nella democrazia e perciò nel dialogo senza mostrare i muscoli alla cow-boy.
 
Evidentemente il sig. Allevi preferisce prendersela con dei ragazzi che cercano di essere positivi pur commettendo qualche errore, anzichè con chi, magari dopo decenni di abusi in città ai danni della collettività, oggi raccoglie condoni su condoni, fiscali ed edilizi, elargiti a piene mani dal governo che AN sostiene a livello nazionale. 
Quello stesso governo del quale ormai conosciamo bene i metodi usati per risolvere certi problemi, come dimostrato soprattutto durante il G8 di Genova dove però, nonostante tutto, la giustizia sta ora affiorando.
 
Sono perfettamente d'accordo con gli interventi di Gimmi Perego e Francesco Achille ed esprimo la mia  solidarietà a tutti i consiglieri comunali della maggioranza, che debbono sopportare queste arroganze quotidiane.
Li invito a mettere "a ferro e fuoco" l'opposizione sul terreno della legalità togliendo loro ogni minuto in più al di fuori di quanto gli spetta di diritto.
Nel giorno della memoria di Giovanni Falcone il capo dello stato ha ringraziato Maria Falcone per l'impegno che essa ha profuso per la diffusione del senso della legalità nelle giovani generazioni.
 
Vorrei chiedere ad Allevi qual è stato il suo impegno per la diffusione del senso della legalità nei giovani di Monza e lo invito su questo forum ad esporre le sue motivazioni circa quella frase che, ripeto, potrebbe anche rappresentare una gradevole battuta se detta al bar, ma diventa un pessimo segnale diseducativo ed antidemocratico se detta ufficialmente in un consiglio comunale.
Ma come ben sappiamo, il senso dello stato e della legalità non sono i punti di forza di questo governo nazionale.
 
Cordiali saluti a tutti.
Giuseppe Poliani
 
 
Michelangelo Casiraghi
May 23, 2004 12:40 AM

In questi ultimi decenni sono caduti tanti tabù, e tanti - forse troppi - ne ha infranti la sinistra democratica riguardo sè stessa.
Credo sia ora di andare a fondo per questa strada, tornare a guardare anche altrove e cominciare a dire che le cose van chiamate col loro nome, dovunque allignino, niente di più e niente di meno.
Senza nascondersi dietro al rispetto retorico di pesudoruoli, pseudoistituzioni e pseudononsochealtro.
Il signore dice d'aver "celiato"? Bene, lo diremo anche noi.
Nel frattempo, una palese e minacciosa imbecillità pronunciata da un consigliere comunale capomanipolo  di non so che - se l'ha detta come risulterebbe essere secondo il Cittadino - autorizza a definirlo un palese e minaccioso imbecille, in quanto latore della stessa.
In quanto tale, inoltre, direttamente equiparabile alle sue evidentemente mai passate e mai dimenticate affinità elettive, caratterizzate, com'è storicamente dimostrato, prima ancora che da violenza, da stupidità arrogante.
Nè più, nè meno.
Comportiamoci di conseguenza, come suggerisce Poliani e come reclama sempre più spesso l'Armando e il forum intero, senza tentennamenti: al signore va consentito di parlare, dovunque lo faccia e tranne ovviamente che a casa sua,  esattamente per quanto legalmente gli tocca e, possibilmente, facendo in modo che si rivolga a scranni occupati solo dai suoi affini o da orecchie similari.
Parli ai suoi simili.
Poi basta, non tanto perchè è violento, ma perchè è un palesemente inutile rappresentante di cittadini che, se lo eleggono senza ripensamenti, sono altrettanto poco utili a qualsiasi forma di sviluppo (economico, culturale, sociale, civile).
Il doloroso progredire umano è fatto anche di detriti. Tuttavia, perchè renderlo ancora più difficoltoso occupandosene più del necessario?

Michele


Matteo Vergani
May 23, 2004 4:26 PM
puzza di fascisti

- "Se in via Boccaccio si svolgeranno altre manifestazioni non autorizzate, andrò io coi miei ragazzi a interromperle, e allora non garantirò il rispetto dell'ordine pubblico". Dario Allevi, capogruppo di
Alleanza Nazionale. Dal "Cittadino" di giovedì 20 maggio 2004.

Nonostante gli sforzi che i vertici di Alleanza Nazionale hanno compiuto da Fiuggi in poi per levarsi di dosso la puzza di fascismo che infesta le loro persone e la loro storia, ancora una volta (in questo caso per mano di un consigliere comunale monzese) dimostrano di voler ricorrere alla violenza privata ogni volta che le istituzioni non obbediscono ai loro ordini. E' necessaria una ferma condanna della società civile monzese nei confronti di Allevi, del pennivendolo Losa del Cittadino (schiavo dei partiti dell'opposizione) che non ha mai cercato di nascondere le sue idee nere come
la pece (ricordo benissimo un editoriale che scrisse la seconda settimana di luglio 2003, in cui invocava bastoni per noi del collettivo, asini, che non volevamo più seguire la carota).

- "Io la giacca me la metto nelle occasioni giuste, me se devo scendere in piazza metto anch'io il casco e il bastone per spaccarglielo sulla schiena". Luca Pilli, esponente di Forza Nuova, parlando del Collettivo Monzese. Dal "Giornale di Monza" del 16 marzo 2004.

- "Collettivo Monzese conigli infami, vi aspettiamo, quando volete dove volete". Scritta (contornata da svastiche e croci celtiche) apparsa a maggio su diversi muri di Monza, tra cui quello della FOA Boccaccio.

Sono anni che un paio di quarantenni frustrati cercano di alzare la tensione per reclutare qualche ragazzino in nome di un nemico da combattere (ovvero noi). C'è una canzone che dice: "la tua violenza l'ho già spiegato / è l'azione più eclatante miserabile e impotente / di chi non può far più niente disprezzato dalla gente".
Pare inoltre che a Casatenovo (la Brianza è storicamente terra di fascisti della peggior specie) siano riusciti ad aprire una sede di Forza Nuova. Pare che i ragazzi di un circolo anarchico abbiano subito un'aggressione la scorsa settimana, da personaggi nerovestiti e provvisti di manganelli.

- "Non vogliamo alcun centro sociale a Monza. l'amministrazione comunale avrebbe  dovuto partecipare all'asta per l'acquisto dell'area, su cui si sarebbe potuto creare un parcheggio". Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega Nord. Dal "Cittadino" di giovedì 13 maggio 2004.

La FOA Boccaccio, prima di diventare uno spazio sociale, era un buco nero all'interno della città, in mano allo spaccio di eroina e al degrado. Dal 25 aprile è diventata un luogo di socialità e aggregazione giovanile. Oggi Romeo chiede che la FOA Boccaccio venga sgomberata per fare spazio ad un parcheggio. Queste sono le politiche sociali della Lega Nord.
Romeo ha chiesto una ispezione di ASL e Vigili del Fuoco al Boccaccio, credendo che non avremmo avuto i requisiti per svolgere manifestazioni musicali all'interno. I fatti lo hanno smentito: le ispezioni sono avvenute, e grazie al lavoro di delimitazione degli spazi e di pulizia che il
Collettivo Monzese ha fatto nell'ultimo mese, lo spazio è stato dichiarato agibile.
Siamo stanchi di veder ergersi a paladini della legalità esponenti di un partito come quello della Lega, che da sempre si nutre di pratiche pericolose e violente (basti pensare all'europarlamentare leghista Borghezio o alle Guardie Padane). Ricordiamo a Romeo che vive in una democrazia figlia
di valori tra cui l'antifascismo, l'antirazzismo, la libertà di espressione e di dissenso, capisaldi dell'impegno politico e sociale del Collettivo Monzese. Valori che la resistenza partigiana ha difeso con la vita, ed ha impresso indelebilmente sulla nostra carta costituzionale. E che un partitello geneticamente eversivo come la Lega non potrà mai mettere in discussione.

Ogni forma di repressione nei confronti della nostra esperienza risponde a una logica di negazione di un reale bisogno sociale. La FOA Boccaccio è una risorsa per la città di Monza, alla quale viene offerta l'opportunità di possedere una valida alternativa alla socialità, all'aggregazione, alla cultura imposta dalla nostra società. Chi vorrebbe negare alla città questa alternativa, anche con la violenza, si nutre degli espedienti tipici del ventennio e di ogni dittatura autoritaria.

La società civile è antifascista?
Condanni questi fatti.
Condanni il listone nero della Mussolini (che si candida con Forza Nuova, Fiamma Tricolore e altri avanzi della storia del genere).
Condanni chi a Monza si è staccato da AN per entrare nel listone della Mussolini.
Mussolini.
A me fa solo schifo scriverlo questo nome.
Se poi penso che è la nipote del duce, ed è fascista pure lei, mi stupisco del fatto che a nessuno faccia paura vederla candidarsi alle elezioni.

Mi piacerebbe sapere cosa ne pensa Mantovani.

Matteo Vergani


Giuseppe Motta
May 23, 2004 8:52 PM
 
La frase pronunciata da Dario Allevi durante un Consiglio comunale ha suscitato nel forum reazioni critiche alle quali aggiungo il solo rilievo della contradditorietà di voler mantenere l'ordine pubblico, turbato da ipotizzata mancanza di 'dovute autorizzazioni' per una manifestazione o attività, con interventi non autorizzabili che, dichiaratamente, non garantirebbero l'ordine pubblico che si vorrebbe tutelare.
Sulla forma delle critiche preciso che non posso condividere termini usabili in colloqui tra amici ma non tra avversari politici.
 
Vedo però l'episodio anche sotto una luce diversa. La maggioranza consiliare ha fatto bene (come dice Giuseppe Poliani) a non reagire alle parole di Allevi. Non così il presidente del Consiglio che avrebbe dovuto rilevare immediatamente l'esplicita minaccia (non dell'esercizio di un dovere) contenuta in quella dichiarazione, farlo presente al Consigliere, invitarlo al rispetto, togliergli (se del caso) la parola.
L'avere omesso di farlo non ha dato la possibilità a Dario Allevi di rettificare il tiro dicendo magari subito, come ha detto poi, di 'voler esasperare i toni' solo per smuovere le acque su un problema.
 
Gli allievi sbagliano, Allevi ha sbagliato ma i professori che non li correggono non sanno fare il loro mestiere.

Giuseppe Motta


Massimo Benetti
May 23, 2004 9:54 PM

Purtroppo, veramente purtroppo, gli altri gruppi giovanili non hanno nulla da proporre, da discutere e di conseguenza dà loro molto fastidio che invece altri giovani abbiamo proposte intelligenti come quelle del collettivo di Monza. E' sempre stato così, i gruppi fascisti hanno sempre proposto la
cultura della violenza e dell'oppressione, come si potrebbe lasciare spazio e giovani che hanno idee buone, non verrebbero comprese da chi ne è privo.
Il sig. Allevi, se ha un minimo di dignità, dovrebbe spiegare pubblicamente cosa vuol dire "andrò io con i miei ragazzi"; chi sono i suoi ragazzi? I suoi figli? E cosa intenderebbe fare di preciso? Potrebbe essere più specifico e dirlo pubblicamente visto che è un consigliere comunale? E non
vale appellarsi al "era una battuta provocatoria" o al più famoso (perché usato da ben altre personalità) "mi avete frainteso", sono sempre scuse di comodo.
Grazie

Massimo Benetti