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Buona Pasqua
Una cartolina da Monza (1918)



testo auguri

"Con auguri sentiti di Buona Pasqua" invia la “Famiglia Casati” a una famiglia in via Riva a Gallarate.
E' la Pasqua del 1918, si conclude in quell'anno la prima e tragica grande guerra mondiale. Anno cruciale per la storia d'Europa e del Mondo. Nel '17 era scoppiata la rivoluzione dei Soviet. Wilson a gennaio del '18 pubblicava i "quattordici punti" che consentiranno, con l'andamento della guerra a favore degli alleati, l'iniziativa diplomatica che entro l'anno porterà all'armistizio e alla pace, alla disgregazione dell'impero Austro-Ungarico ed alla rivoluzione tedesca . Con i quattordici punti nascerà anche la Società delle Nazioni che avrebbe dovuto assicurare la pace mondiale. Non
andò così.
La "Grande Guerra": non molti sanno che il 15 febbraio del 1916 Monza fu "bombardata", con una incursione aerea, dagli austriaci. Vi fu anche un morto. In Brianza vi furono circa 5.000 morti. La Città ne contò 665 oltre a 55 dispersi e 200 decorati. Il monumento in piazza Trento e Trieste li ricorda. Nel 1918 era sindaco l' avvocato Ezio Riboldi. Fu tra i primi (nello stesso anno 1918) aggredito da squadristi (nazionalisti) a manganellate all'uscita dal tribunale di Monza. Restò quasi cieco. Era socialista e poi aderì alla terza internazionale come comunista. Sotto il regime fascista fu confinato cinque anni a Pantelleria e poi condannato dal Tribunale speciale a 17 anni di carcere. Nessun monumento lo ricorda e forse lo dovrebbe.

corso Milano

La cartolina è significativa per paesaggio, architettura e costume.
L'inquadratura del grande corso Milano mira il campanile del Duomo e si intravede l'edificio delle Frette. La buona architettura degli edifici laterali, pur diversificata nelle due testate delle "cortine" lungo il corso, sembra quasi creare l'illusione di una nuova "Porta " di accesso alla Città, sostitutiva di quella antica di Porta Milano, distrutta con le mura e il Castello Visconteo. Sulla destra si apre il giardino della stazione. Le rotaie del tram sembrano ancor più segnalare la profondità prospettica della veduta che non è interrotta dalla presenza di mezzi a cavallo o tram. A destra numerosi pedoni, a sinistra un gruppo di biciclette. La lunga ombra delle piante sulla strada segnala che siamo di prima mattina e che ci si avvia al lavoro in Città.

Alfredo Viganò


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  24 marzo 2005